Oltre 37,5 milioni di entrate come "proventi delle attività di giuoco" e quasi 520 milioni di euro dal prelievo erariale dovuto sugli apparecchi: questi alcuni dei macro-dati che si evidenziano nella lettura del Conto riassuntivo del Tesoro reso disponibile dalla Ragioneria generale dello Stato relativi al periodo che va dall'1 al 31 gennaio 2025.
Nel complesso, per quanto riguarda la categoria 5, "Tasse e imposte sulle attività di gioco", il saldo è di 637.463.138,19 euro. Una cifra che comprende la quota del 40 percento dell'imposta unica sui giuochi di abilità e sui concorsi pronostici, che ammonta a 60,5 milioni, e il diritto fisso erariale sui concorsi pronostici, pari a 7,2 milioni, ma anche Proventi delle attività di giuoco (37,5 milioni) e il già citato Preu (che nel dettaglio porta 519.425.576,65 euro).
Nella categoria "Imposte sul patrimonio e sul reddito" per la ritenuta del 6 percento sulle vincite del gioco del lotto come incassi per lo Stato c'è la somma di 57,4 milioni.
Nella categoria "Entrate derivanti dalla gestione dei beni dello Stato" come proventi relativi ai canoni di concessione per la gestione della rete telematica relativa agli apparecchi da divertimento ed intrattenimento ed ai giochi numerici a totalizzatore nazionale invece i milioni sono 71,2.
Inoltre, per la categoria "Entrate da contributi versati allo Stato" il versamento di somme da parte dei concessionari di gioco praticato mediante apparecchi contribuisce per 211.840,75 euro.
Fra le "Altre entrate extratributarie" (che in totale incassano 439.103.484,96 euro) i proventi del Lotto superano i 109 milioni, i proventi derivanti dalla vendita dei biglietti delle lotterie nazionali ad estrazione istantanea superano di poco i 124 milioni, mentre i proventi derivanti dal gioco del bingo 16,5 milioni.
Pari a zero la voce "Rimborsi e poste correttive delle entrate" per quanto riguarda le poste correttive delle entrate da giochi e lotterie.
La tavola contabilità speciali riporta, per quanto riguarda la Gestione giochi dell'Agenzia dogane e monopoli, un saldo positivo al 31 gennaio di quasi 93 milioni di euro.