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Ricerca I-Com: Gioco in ripresa, dal 2023 raccolta pari al 7% del Pil

21 maggio 2025 - 08:39

Nell'ambito del seminario organizzato dall’Istituto per la competitività e Igt sul riordino del gioco presentata ricerca che fa il punto sullo stato del settore.

Scritto da Redazione
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Roma - Dal 2023 la raccolta del settore dei giochi supera i 150 miliardi di euro, pari al 7 percento del Pil nazionale. Buona parte di questa crescita è attribuibile al contrasto al gioco illegale.

Questo è uno dei dati che emerge dalla lettura della ricerca presentata nell'ambito del seminario dedicato all'aggiornamento sullo stato del riordino del gioco in denaro in Italia, organizzato dall’Istituto per la competitività – I-Com, (powered by Igt) oggi, mercoledì 21 maggio.
 

Le ultime rilevazioni confermano quindi le tendenze positive già registrate negli scorsi anni, con dati che sanciscono definitivamente la ripresa post-pandemica, con quest’ultima che aveva fortemente gravato soprattutto sul gioco fisico. Se, infatti, gli anni della pandemia aveva visto una contrazione significativa delle raccolte (diminuite a €88,4 miliardi nel 2020, con un - 20percento su base annua), gli ultimi dati segnano una crescita annua stabilmente in doppia cifra: il +22 percento registrato tra il 2021 e il 20221 si è rafforzato di un ulteriore +10 percento tra il 2022 e il 2023, definendo un aumento complessivo di un quarto del valore dall'ultimo dato pre-Covid del 2019 (€110 miliardi). In attesa di dati ufficiali, diversi osservatori hanno stimato ulteriori crescite per la raccolta anche per il 2024 e il 2025, con una proiezione fino a €180 miliardi per l’anno in corso. Anche i primi dati rilasciati dal Mef relativamente al 2025 sembrano confermare proiezioni di crescita: sulla base dei dati di gioco risultanti al primo trimestre, si registra un lieve incremento della raccolta, pari a circa il +2 percento rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Tale incremento risulta essere trainato dalla crescita del gioco online, che segna un +10 percento rispetto al primo trimestre 2024. Contrariamente, nel primo trimestre 2025 risulta in lieve calo il dato della raccolta dal gioco fisico.

Si rileva dunque che l'allentamento delle restrizioni legate al Covid ha dato una spinta significativa alla ripresa dell'intero settore. Difatti, sebbene un grande impatto nella crescita complessiva del settore sia dato dalla costante crescita del mercato del gioco online, l'aumento della raccolta negli ultimi anni è attribuibile al ritorno alle postazioni di gioco fisiche. Sebbene dal 2020 queste siano stabilmente sorpassate in termini di raccolta dalle forme di gioco a distanza, negli anni post pandemici hanno presentato una crescita costante e, secondo le ultime stime, nel 2023 il gioco fisico avrebbe raggiunto un valore di €67,9 miliardi, rappresentando circa il 45 percento del totale della raccolta. Secondo le ultime rilevazioni del Mef , nel primo trimestre 2025 il gioco fisico ha invece registrato una leggera contrazione rispetto allo stesso periodo del 2024, ma per avere un quadro completo degli andamenti più recenti occorrerà aspettare la pubblicazione di dati riferiti all’intero anno.

Gli ultimi dati ufficiali dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli evidenziano come tali crescite del settore si riscontri in tutte le dimensioni del gioco, con dati del 2022 che registravano +22,4 percento per la raccolta, +20,9 percento per le vincite, +31,6 percento per la spesa e +33,4 percento per l'Erario. Quest'ultimo, che costituisce l'ammontare totale dell'imposizione fiscale e del differenziale residuale tra Raccolta, Aggi e Vincite dei giochi che entrano nelle casse pubbliche, è stato pari a €11,22 miliardi per il 2022, un dato in linea con il valore pre-pandemico. Scomponendo tale dato per le diverse forme di gioco fisico e online, l’Adm rivela che il settore degli apparecchi da intrattenimento (Awp, Vlt e Comma 7) costituisce il 54,8 percento degli introiti statali derivanti dal settore. Seguono i giochi numerici e le lotterie, che rappresentano il 32 percento del totale.

Secondo il quarto Bollettino Statistico trimestrale di Adm del 2024, le entrate totali per l’Erario (che includono varie imposte classificate come entrate erariali sia dirette che indirette) relative ai giochi sono rimaste sostanzialmente invariate nel 2024, con un ammontare pari a €11,6 miliardi. Una prima, ancora parziale, ricognizione per il 2025 indica un’ulteriore leggera crescita : le entrate totali per i primi due mesi dell’anno relative alle tasse e imposte su attività di gioco sono risultate pari a €1,5 miliardi.

 

LA DISTRIBUZIONE DEL GIOCO FISICO - Sebbene il settore negli ultimi anni presenti segnali di ripresa, analizzando la distribuzione del gioco fisico sul territorio nazionale emerge una netta contrazione del numero di esercizi legalmente riconosciuti. L'evoluzione della distribuzione dei punti vendita con Awp in Italia rappresenta difatti una storia significativa di risposta alla trasformazione normativa e sociale nel settore del gioco nel nostro Paese. Partendo da un picco di 130.000 punti vendita con Awp nel 2010, il numero è difatti diminuito negli anni successivi, fino a scendere per la prima volta nella storia sotto la soglia delle 50.000 unità nel 2024, con una riduzione complessiva del 63 percento.

È importante evidenziare come tale declino non sia il risultato di un singolo evento, bensì di un processo complesso guidato da molteplici fattori, tra cui l'introduzione di leggi regionali sempre più stringenti, la riduzione del 30 percento delle Awp prevista dal decreto Mef del 25 luglio del 2017, le chiusure obbligatorie degli esercizi durante il periodo della pandemia ed infine, un graduale processo di ottimizzazione e razionalizzazione della rete che ne è conseguito, anche in ragione della crescita del settore del gioco on line. Tuttavia, anche nell’andamento della distribuzione territoriale si rileva una leggera inversione di tendenza negli anni post-pandemici, a evidenziare i segnali di ripresa del gioco fisico che, però, necessitano ora di maggiore chiarezza normativa e sostegno nel promuovere forme di gioco sicure e tutelate. Difatti, i valori della distribuzione vedono una riduzione particolarmente marcata tra il 2010 e il 2020, con una media di diminuzione annuale intorno all'8-10 percento, mentre tra il 2020 e il 2024 il rallentamento è stato molto più lieve. Parallelamente, il Covid ha ridefinito anche la concentrazione regionale di tali esercizi. Se, ad esempio, nel 2020 la Lombardia aveva un numero di apparecchi Awp quasi pari a tutto il Sud, ora emerge una distribuzione più omogenea e capillare. Il discorso cambia per il numero di apparecchi Vlt, per i quali si registra un calo generale del 1,93%, e che presentano una distribuzione con forti squilibri territoriali: il numero di apparecchi ubicati in Lombardia è pari a quello di tutto il Sud Italia, e circa il doppio di quelli ubicati in altre delle regioni con più apparecchi, come Lazio, Campania, Piemonte e Emilia-Romagna. Posto il numero massimo di apparecchi Awp stabilito per legge, si nota un incremento complessivo dello 0,45 percento nel numero totale di tali apparecchi. Dall’ultima analisi Adm sulla rete di vendita per tipologia di gioco sul territorio nazionale, emerge che la Lombardia, il Lazio e la Campania detengono anche la quantità maggiore di numero di punti vendita per “Giochi numerici a totalizzatore”, “Lotterie” e “Lotto”, che in termini percentuali rappresentano il 37 percento sul totale. Il maggior numero di sale bingo è invece registrato in Sicilia (28 sale), seguita ancora da Campania e Lombardia (con 25 sale).

 

I NODI DEL RIORDINO DEL GIOCO FISICO – L'I-com si sofferma anche sull’attuazione della delega fiscale e il riordino del gioco fisico, attualmente in stand by. Gli aspetti sui quali risultano ancora le maggiori divergenze riguardano il nodo della riduzione dei punti vendita e degli apparecchi da gioco (alcune anticipazioni prevedevano 55 mila punti vendita, la riduzione delle slot a 200 mila unità e delle Vlt a 54mila), l’eventuale previsione di una distanza minima dai cosiddetti luoghi sensibili, la definizione di tali luoghi sensibili, la possibilità di prevedere per alcuni punti di vendita qualificati forme di certificazione, l’estensione delle fasce orarie per l’accesso al gioco ed infine, l’eventuale compartecipazione al gettito da parte degli Enti locali. Rispetto a quest'ultimo tema, è certamente degno di menzione il parere (privo di valore normativo) della Conferenza delle Regioni relativo al già citato schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di giochi a distanza. Oltre ad esaminare il testo del decreto, il documento anticipa alcune questioni relative al riordino della rete fisica. In particolare, viene riportata un'ipotesi di norma con cui viene proposta al Governo una compartecipazione regionale del 5% al gettito dell'imposta sugli apparecchi da gioco (c.d. Preu). La proposta ha lo scopo di incrementare le risorse impiegabili dalle Regioni in materia di prevenzione e contrasto ai disturbi di gioco d'azzardo patologico. Gli enti locali, infatti, sono i primi a dover gestire le "esternalità negative" legate al gioco, e, secondo la Conferenza delle regioni, la distribuzione di parte del gettito a livello locale permetterebbe quindi di sostenere in modo concreto le politiche di prevenzione e cura di tali disturbi. L'importo complessivo della compartecipazione regionale è stato stimato, sulla base dei gettiti medi previsti dallo Stato per gli anni 2024-2026, a 294 milioni di euro annuali. Da tale scenario complesso, e che vede il protagonismo di numerosi attori emerge con chiarezza la necessità, non più rinviabile, di dare seguito al prezioso lavoro di interlocuzione e mediazione tra le parti avviato negli ultimi mesi, intensificando il confronto tra gli attori del settore e i vari livelli di governo (Stato, Regioni ed Enti locali). Solo con una maggiore chiarezza, e il raggiungimento di un quadro uniforme, definito e definitivo, sarà poi possibile assicurare condizioni che garantiscano prevedibilità e sicurezza per gli utenti e per tutti gli operatori, consentendo così la celebrazione delle gare per le concessioni attualmente in proroga. Per un mercato che nel tempo ha registrato una crescita significativa e profondi cambiamenti, è oggi più che mai urgente completare l’intervento di riordino complessivo, in modo da superare la frammentarietà normativa e fiscale che negli anni ha portato ad una situazione di incertezza e disomogeneità territoriale che, se colmata, permetterebbe di migliorare le condizioni di competitività del settore e, soprattutto, le garanzie per un gioco sicuro e legale. Difatti, nonostante le restrizioni nei confronti del gioco fisico, come distanziometri e regolamentazioni orarie, non si è registrata una riduzione del numero di giocatori patologici, mentre si tende a non dare il giusto peso ai dati che dimostrano transizioni significative verso altre offerte di gioco, sia all'interno del mercato del gioco legale che al di fuori della legalità.

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