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Monti e Celata: 'Regione Lombardia in campo per il contrasto al gioco patologico'

25 giugno 2025 - 12:43

All'evento di Egp Fipe Emanuele Monti (Consiglio Lombardia) e Corrado Celata (Promozione Salute Regione Lombardia) fanno il punto sulle strategie e le norme per il contrasto al gioco patologico.

Scritto da Redazione
Emanuele Monti, presidente della commissione Welfare del consiglio regionale della Lombardia, nel corso dell’incontro di Egp Fipe

Emanuele Monti, presidente della commissione Welfare del consiglio regionale della Lombardia, nel corso dell’incontro di Egp Fipe

“Nel 2020 abbiamo fatto una legge per riformare il contrasto alle dipendenze (la legge regionale 14 dicembre 2020 , n. 23 'Nuovo sistema di intervento sulle dipendenze patologiche', Ndr); stiamo lavorando anche su quelle da alcol, droghe, e sulla comorbilità con quella da gioco. Come presidente di commissione ho chiesto di portare il dibattito sulla clausola valutativa della legge, con un percorso di audizioni: domani voteremo le osservazioni depositate, ma devo dire che c'è intesa sui ragionamenti messi sul tavolo. Bisogna puntare sulla formazione prendendo spunto da chi ha già dimostrato che con essa si possono educare gli esercenti e aiutare chi ha questa patologia, attraverso l'aggiornamento dei sistemi di formazione fisica ed online, insieme alle associazioni del settore. Vanno potenziati i centri di ascolto, va coinvolto il Terzo settore, bisogna lavorare sul territorio, allargare la collaborazione fra pubblico e privato e con gli esercenti.”

A dirlo è Emanuele Monti, presidente della commissione Welfare del consiglio regionale della Lombardia, nel corso dell’incontro “Confronto aperto – Il futuro del gioco legale con regole condivise”, organizzato da Egp Fipe oggi, 25 giugno, a Milano.

Monti quindi fornisce anche un aggiornamento sul marchio “No slot” previsto dalla legge regionale sul gioco varata nel 2013: “In Lombardia hanno aderito 38 esercenti. Ciò significa che l'iniziativa va cambiata, rilanciandola, coinvolgendo gli esercenti che fanno formazione, seguono i protocolli. E va rilanciato il messaggio della legge regionale, a oltre 10 anni dalla sua emanazione”.

Il presidente della commissione Welfare del consiglio regionale della Lombardia quindi plaude al riordino nazionale del gioco e anche alla compartecipazione degli enti territoriali al gettito derivante dal gioco: “Sono favorevole alla ricaduta del gettito sui territori, perché i soldi spesi per il cittadino sono sempre quelli spesi meglio, altrettanto fondamentale è la collaborazione con il Terzo settore. Appena il riordino nazionale sarà approvato, metteremo immediatamente all'ordine del giorno del consiglio regionale della Lombardia l'adeguamento della nostra normativa”.

CELATA (PROMOZIONE SALUTE REGIONE LOMBARDIA): “PENSARE AL BENE DELLA COLLETTIVITÀ” - "Per ridurre la domanda di quella determinata merce serve ridurre l'offerta, ma serve anche fare in modo che queste politiche siano coerenti fra loro. Anche i messaggi che poi arrivano alla popolazione devono essere coerenti." Lo afferma Corrado Celata, direttore Piani e programmi promozione salute della Regione Lombardia, nel suo intervento all'evento Fipe-Egp. Celata spiega che "il gioco d'azzardo assomiglia molto all'alcol e quindi come l'alcol ha bisogno di un'attenzione particolare da parte di tutti", sottolineando come il suo punto di vista si basi solo su quanto dice la scienza, e dunque che "per ottenere dei buoni risultati di convivenza e di moderazione rispetto a questo tipo di esposizione a rischio dobbiamo lavorare contemporaneamente in modo coerente. Siamo all'interno di un ecosistema dove le diverse parti si influenzano reciprocamente. L'avvento del gioco online ovviamente influenza il mercato del gioco ma influenza complessivamente la scena e determina la necessità di cambiare anche i messaggi." E poi, ancora: "Il tema delle distanze rispetto al gioco online non ha senso, ma questo non vuol dire che non hanno senso le distanze, vuol dire che bisogna pensare a un meccanismo di regolazione diverso o complementare o coerente rispetto al gioco online che mantenga la coerenza di messaggio, che permetta di fare in modo che ci sia vicinanza e anche consumo di una merce lecita cercando di ridurre al massimo i rischi per la salute individuale e collettiva." 

"I rischi della salute individuale e collettiva", ricorda il direttore Piani e programmi promozione salute regione Lombardia, "hanno anche a che fare con il fiume di denaro che gira intorno e dentro a questo mercato. Si tratta di un inquinamento più pervasivo dal punto di vista economico, sociale e anche di relazione, più o meno occulta dei grandi interessi e dall'altra parte della criminalità organizzata, quindi sono tutti temi per questo è importante usare sottolineare che noi stiamo tutti in gioco." Inoltre, Celata, rimarca: "Quello che stiamo cercando di fare in questi anni è non abbandonarci a delle ritualità o a dei giochi di posizione ma di stare sullo stesso piano, cercando di fare il meglio che può per il bene di tutti gli individui e collettività."

Nel secondo giro di interventi il direttore Piani e programmi promozione salute della Regione Lombardia non usa mezzi termini: "Dobbiamo stare attenti a non confondere l'alcol con gli alcolici e problematizzare le questioni. Dico questo perché il rischio, nell'ecosistema, è che i fenomeni complessi si risolvano con interventi semplici. Ogni volta che ragioniamo di queste questioni con onestà intellettuale dobbiamo tenere a mente tutto questo. Non so se quanto fatto in Lombardia abbia potuto essere a misura del fenomeno, direi proprio di no, è una partita ancora da giocare.

Su alcuni punti dobbiamo pensare in modo laterale, pensare che risolviamo il gioco pensando a gioco fisico e online, quando nel frattempo c'è il trading, o un grande invito alle scommesse, quindi gli spunti sono più tecnologicamente evoluti delle nostre strategie di contrasto. Occorre lavorare con chi produce il gioco per depotenziare l'offerta in modo neurobiologico".

Il dirigente quindi prosegue: "Si deve pensare a un'offerta di gioco che sia intrinsecamente preventiva. Occorre tener conto degli elementi di compulsività, velocità e stimoli sensoriali, che sono rivolti a un determinato target, e puntando a strumenti rivolti a quel determinato target. Occorre ragionare in modo scientifico, anche rispetto all'Erario, ad esempio tassando in modo differente£.

Da ultimo Celata affronta il tema dei minori sottolineando che "è una responsabilità di tutti: chi vede un minore che gioca deve sapere che i minori non possono giocare. In Lombardia abbiamo il 17 percento dei minori che giocano, significa che non siamo in grado di tutelare i minori? Mettiamo in campo politiche targettizzate che hanno bisogno di tempo."

GIOVANNA MAVELLI (CONFCOMMERCIO): “DIBATTITO PARTA DALLE SCUOLE” - Fra il pubblico a prendere la parola è Giovanna Mavelli, segretaria generale di Confcommercio Lombardia, che si sofferma sulla fragilità delle famiglie in tema di dipendenze: “Il tema educativo deve essere riportato anche a momenti superiori, più alti, e innanzitutto nelle scuole.

Ad esempio, fra pochi giorni concluderemo un protocollo sui valori delle Olimpiadi, i valori dell'impegno, della passione, dell'amicizia, che poi sono quelli delle imprese: i giovani imprenditori ne parleranno con i giovani nelle scuole. La scuola è un luogo importante in cui dibattere i temi sociali, quindi credo che si debba partire da qui. Ragioneremo insieme con la Regione per ipotizzare un protocollo intesa specifico sui temi legati al gioco”.

GIOCO PUBBLICO IN LOMBARDIA: I NUMERI - In occasione della prima tappa di “Confronto aperto”, Egp Fipe ha diffuso anche le analisi del gioco legale in Lombardia che, come in altre realtà italiane, si sta spostando verso consumi online sempre più marcati e incontrollati.

Si segnalano: +10 percento la spesa complessiva per giochi legali in Lombardia tra il 2019 e il 2024, superando 3,8 miliardi di euro; +434 milioni di euro (+164 percento) di spesa nel gioco online a fronte di -431 milioni di euro (-20 percento) di spesa su apparecchi da gioco fisici; +7,6 miliardi di euro le giocate online; -2 miliardi quelle nei punti vendita fisici; oltre 2.800 punti vendita con apparecchi da gioco chiusi in 5 anni, con circa 3.000 Punti vendita ricariche (Pvr, a servizio del gioco online) stimati attivi in Lombardia a fine 2024.

 

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