Qualcosa sembra muoversi per l'ippodromo dei Pini di Follonica (Gr), da tempo in attesa di un nuovo bando di gestione e di qualche certezza sul proprio futuro.
La scorsa primavera difatti il Comune aveva dato incarico ad uno studio legale di Milano, che ha già seguito le vicende dell'impianto, per supportarlo nell'adozione della variante urbanistica per la pianificazione dell'area, separando la parte sportiva - affidata in gestione tramite una procedura ad evidenza pubblica - dalle altre strutture.
Ora il consiglio comunale, nella seduta del 3 luglio, ha reso noto di aver avviato il procedimento per la variante urbanistica dell’area dell’ippodromo , intervenendo sull’articolo 55 comma 7 del Regolamento urbanistico. Pur mantenendo le destinazioni d’uso dei beni, l'area aprirà a nuovi utilizzi funzionali, superando il vincolo di unitarietà funzionale che ad oggi lega le abitazioni/foresterie all’attività ippica del centro sportivo.
“È un primo passo, atteso e necessario. Un passo che accogliamo con attenzione, senza pregiudizi, consapevoli che finalmente si inizia a rimettere mano a una delle vicende più annose e irrisolte della nostra città”, sottolinea Giacomo Manni, capogruppo del Gruppo misto in consiglio comunale, in un comunicato stampa.
“Non si tratta di un atto risolutivo, ma di un segnale importante: si apre lo spazio per ripensare davvero il futuro di quell’area, che da troppo tempo è rimasta ferma, isolata, in attesa. La variante consentirà di superare il vincolo di gestione unitaria dell’impianto: una rigidità che ha tenuto bloccate strutture oggi scarsamente utilizzate o in disuso. Si potrà finalmente distinguere tra le funzioni sportive legate alle corse ippiche e le altre parti del complesso non funzionali all’attività come le foresterie; È una svolta importante, che apre nuove prospettive”, rimarca Manni.
“Le 167 foresterie mai utilizzate rappresentano un’occasione preziosa, soprattutto in un contesto in cui a Follonica cresce il bisogno di case accessibili. Si può, e si deve, lavorare per renderle disponibili a chi oggi cerca casa: giovani coppie, famiglie, nuove residenzialità, con criteri chiari, sociali, aperti, ma ben strutturati. È l’occasione per trasformare uno spreco in un investimento: un quartiere vivo, integrato, ben connesso, e non un’area marginale o abbandonata”, dice ancora il capogruppo del Gruppo misto. “La variante consente per la prima volta di ipotizzare nuovi usi per le foresterie, compatibili con l’interesse pubblico e non più subordinati alla logica ippica; è l’inizio di un percorso di rigenerazione urbana concreto, da costruire insieme alla città”.
Ma tali novità, almeno leggendo le parole di Manni, fanno scattare l'allarme per l'ippica: “Diciamolo con rispetto ma con chiarezza: il progetto originario dell’ippodromo non ha funzionato. Per vent’anni si è cercato di far decollare un’idea che non ha trovato cittadinanza reale. Le corse ippiche sono rimaste un evento per pochi, mentre l’impianto si è progressivamente svuotato di senso, di persone, di cura. È tempo di voltare pagina. Con questa variante si apre finalmente una discussione vera su cosa vogliamo fare di quell’area. Il mio auspicio, e quello di tanti cittadini, è che nei prossimi anni si abbia il coraggio di superare un modello fallito e restituire significato e futuro all’intera zona. Ma dire basta con le corse non significa rinunciare alla presenza del cavallo, che può continuare ad essere una risorsa per il territorio, ma in una dimensione nuova. I box, le strutture, la clinica veterinaria possono trovare nuova vita se inseriti in un progetto più ampio, che veda il cavallo al centro di attività educative, ambientali, terapeutiche e turistiche. In sinergia con il Parco di Montioni, si può immaginare un polo dedicato all’equitazione naturale, alla cura degli animali e al turismo lento; una nuova visione che unisca ambiente, sport, formazione, inclusione. Un modo diverso, più attuale e coerente, per vivere il cavallo, restituendogli un ruolo culturale e territoriale, non competitivo, né commerciale”.
Il consigliere comunale quindi conclude: “Il nostro compito, oggi, è andare oltre. Non basta una variante urbanistica. Serve un percorso vero di partecipazione pubblica: aperto, trasparente, non formale. Un confronto che metta in campo idee, bisogni, competenze. Un dibattito sul futuro di uno spazio che può diventare una risorsa collettiva, non restare un vuoto urbano. Spazi per lo sport diffuso, per eventi, concerti, per la socialità. Un parco urbano, una cittadella dello sport, un luogo vissuto tutto l’anno, aperto, inclusivo. E perché no, un grande progetto di rigenerazione attraverso un partenariato pubblico-privato guidato dall’interesse generale, non da logiche speculative.
“Come opposizione seria, vigile ma non ideologica, continueremo a monitorare ogni passaggio, ma anche a portare proposte. Il nostro contributo è quello di chi non fa sconti, ma nemmeno battaglie strumentali. Siamo pronti a lavorare per trasformare questo primo passo in un percorso concreto, coraggioso e partecipato di rigenerazione urbana, costruito insieme alla città. Follonica lo chiede. Follonica lo merita”.
AIl consiglio comunale di Follonica dà il via al procedimento di variante urbanistica per il complesso sportivo Ippodromo dei Pini. Con questo atto, Follonica compie un passo decisivo per consentire la rigenerazione di un’area strategica nonché tra le più estese della città. Pur in pendenza del contenzioso sulla pronuncia di revoca e decadenza della concessione, la cui efficacia si sostanzierà il 31.12.2025, il Comune si prepara a valutare le opportunità di valorizzazione del bene. Un passaggio che apre ufficialmente una nuova stagione per l’intero complesso, proiettato verso nuove possibilità di utilizzo pubblico, sociale e sportivo. La variante, che interverrà sull’articolo 55 comma 7 del Regolamento Urbanistico, pur mantenendo le destinazioni d’uso dei beni, ai sensi dell’art. 99 della L.R.T. 65/2014, aprirà a nuovi utilizzi funzionali, superando il vincolo di unitarietà funzionale all’attività ippica. La variante, nel suo insieme, mira a costruire progetti di valorizzazione funzionale dell’intero complesso, con la possibilità, a titolo di esempio di ospitare nuove attività sportive, culturali, sociali e ricreative, anche all’aperto, nel rispetto delle volumetrie esistenti e senza consumo di nuovo suolo. "E’ un atto di responsabilità e visione futura – afferma il sindaco di Follonica, Matteo Buoncristiani –. Abbiamo scelto di non lasciare morire uno spazio strategico della città, ma di riportarlo al centro della vita pubblica, con l’intento di aprirlo in futuro a nuove funzioni che rispondano ai bisogni attuali della comunità. È una svolta che segna l’inizio del riscatto per l’area dell’ippodromo. Ci dispiace molto che l’opposizione, Pd e Follonica a Sinistra, abbia deciso di astenersi, mostrando chiaramente di mettere in secondo piano il bene di Follonica per privilegiare logiche politiche spicciole e inaccettabili su temi importanti come questo".