Dubai, al posto dell'ippodromo Jebel Ali sorgerà un quartiere green
Nell'ambito del nuovo piano regolatore di Dubai, nell'area dello storico ippodromo di Jebel Ali nascerà un quartiere 'verde. Un po' come proposto dagli attivisti per l'Arcoveggio di Bologna.
Scritto da Redazione
© Arm Holding
Lo scorso aprile, l'assemblea del Bologna climate pride, manifestazione che mira a sensibilizzare la cittadinanza sull'emergenza climatica e a chiedere un cambiamento radicale nelle politiche ambientali, ha lanciato una proposta precisa per il futuro dell'ippodromo Arcoveggio: la sua trasformazione in una grande foresta urbana.
Probabilmente tale idea non diventerà mai realtà, anche se c'è chi ha suggerito di far sorgere al suo posto una cittadella della formazione tecnica,dopo la scadenza della concessione per la sua gestione, fissata al 30 giugno, incassando il sì del sindaco Matteo Lepore, ma gli emuli non mancano.
Ad esempio a Dubai, dove la Arm Holding ha annunciato una partnership con Big – Bjarke Ingels Group per sviluppare un masterplan di 5 chilometri quadrati attorno allo storico ippodromo di Jebel Ali, in linea con il piano regolatore della città per il 2040.
I lavori partiranno all'inizio del 2026, con uno sviluppo graduale che includerà la realizzazione di alloggi, edifici per l'istruzione e l'ospitalità, infrastrutture pubbliche. Bjarke Ingels, fondatore e direttore creativo di Big, descrive così il complesso che verrà realizzato: "Questo progetto, che occupa l'area dello storico ippodromo di Jebel Ali a Dubai, è un arcipelago di isole urbane immerse in un mare di verde, reinterpretando il sito non come un insieme di oggetti isolati, ma come un paesaggio vivente di comunità interconnesse", si legge sul quotidiano internazionale The National.
Al centro ci sarà grande parco centrale fungerà da "spina dorsale verde" per una comunità attenta alla sostenibilità e all'ambiente. Tutto intorno, piazze e strade ombreggiate che incoraggeranno gli spostamenti a piedi e in bicicletta, oppure l'utilizzo di navette a guida autonoma nell'area per facilitare l'accesso ai trasporti pubblici.
L'iniziativa è solo l'ultimo progetto di sviluppo su larga scala che prende forma a supporto del piano regolatore urbano di Dubai 2040, che prevede una "città da 20 minuti", in cui i residenti potranno raggiungere l'80 percento delle loro necessità quotidiane e delle loro destinazioni a piedi o in bicicletta in meno di mezz'ora, appunto.