A pochi mesi dall’assegnazione temporanea, a un passo dalla chiusura della procedura per l’affidamento dell'ippodromo Caprilli da parte del Comune di Livorno a Sistema Cavallo, un nuovo fulmine, a cielo più o meno sereno, si abbatte sull'ippica toscana.
Il tribunale di Grosseto ha messo in liquidazione giudiziale la società guidata da Silvio Toriello sulla base di presunte (per ora) irregolarità con il fisco legate alla gestione dell'ippodromo di Follonica.
Dalle pagine del quotidiano Il Tirreno Sistema Cavallo, tramite il l'avvocato di Toriello, Alessandro Antichi (ex sindaco di Grosseto), ha già annunciato ricorso, ma nel frattempo cresce la preoccupazione per la continuazione dell'attività degli ippodromi toscani, il Caprilli e quello di Follonica.
Da Roma, per il momento, arrivano rassicurazioni: una nota di ieri, 27 luglio, pubblicata dalla direzione generale per l’Ippica del ministero dell'Agricoltura sul portale Grande ippica italiana, annuncia che "con riferimento alla situazione relativa agli ippodromi di Follonica e Livorno, attualmente gestiti dalla società Sistema Cavallo Srl, la direzione generale per l’ippica del Masaf comunica che, allo stato attuale, l’attività ippica presso i suddetti impianti proseguirà regolarmente. Nei prossimi giorni, il curatore fallimentare sarà ricevuto presso gli uffici della Direzione Generale per un confronto volto a valutare congiuntamente la situazione in essere e individuare le soluzioni più opportune. Lo stesso curatore parteciperà, in rappresentanza di Sistema Cavallo Srl, anche alla riunione con le società di corse interessate all’attività di verifica della rendicontazione delle sovvenzioni riferite agli anni 2023 e 2024."
Tuttavia il Comune di Livorno ha già fatto sapere che in seguito alla sentenza del tribunale di Grosseto, come atto dovuto, congelerà l'iter della procedura per l’affidamento da parte del Comune di Livorno dell'ippodromo Caprilli a Sistema Cavallo.
Nessuna dichiarazione, al momento, da parte dell'Ad di Sistema Cavallo, Toriello, che attende con serenità gli sviluppi della vicenda ma non intende rilasciare dichiarazioni.
A precisare alcuni elementi importanti della questione è quindi l'avvocato Alessandro Antichi, che raggiunto telefonicamente spiega che "la liquidazione giudiziale è un provvedimento che riguardato direttamente la Sistema Cavallo, società che gestire l'ippodromo di Follonica, ed è socia della società che dovrà gestire il Caprilli, la quale non è attaccata direttamente dal provvedimento."
La decisione del sindaco di Livorno, spiega ancora Antichi, è motivata dalla precauzione, non dal fatto che la Caprilli, "che ha vinto la gara ma non ha ancora sottoscritto la convenzione, sia coinvolta in alcuna vicenda giudiziaria, ma solo dalla volontà di capire prima di procedere".
Aggiunge quindi l'avvocato Antichi che "l'istanza di liquidazione è del 2023, è stata fatta sulla base di presunte violazioni tributarie che sono in fase di accertamento, contro le quali noi faremo reclmamo alla Corte d'appello sulla base di considerazione e documenti di cui abbiamo disponibilità." La Corte d'appello dovrebbe decidere probabilmente entro un paio di mesi dalla ricezione dei documenti, quindi entro ottobre dovremmo avere il verdetto."
"Nel frattempo", sottolinea infine Antichi, "il fatto notevole è che il Tribunale di Grosseto ha comunque autorizzato la continuazione dell'impresa, e questo sta avvenendo sotto il controllo del curatore nominato, il commercialista Fabio Tocci."
Dal canto invece, Luca Salvetti, sindaco di Livorno, ci tiene a sottolineare che "quello che sta succedendo non fa saltare il piano di rilancio dell'ippodromo Caprilli, sospende quello di gestione ventennale e spero per poco, ma non sospende affatto il percorso che noi abbiamo attivato tre anni fa di rilancio della struttura e di quello spazio prezioso per la città."
"Sistema Cavallo", continua ancora Salvetti, "è stato uno dei pochi soggetti, se non l’unico, che si è messo in gioco per il Caprilli, naturalmente la sua situazione è stata fino a questo momento assolutamente in ordine tant’è che il ministero da anni gli attribuisce contributi per la gestione di Follonica e poi di Livorno. Il provvedimento parla di esercizio provvisorio e di attività che deve continuare, l'amministratore che è stato nominato avrà questo compito e il Caprilli deve portare a termine la stagione arrivando a fine agosto. Per il futuro noi siamo nelle condizioni di strutturare tutti i percorsi utili per una gestione della struttura a breve o a lunga scadenza, lo abbiamo fatto quando nell’ippodromo c’era una giungla figuriamoci adesso che con un investimento sul recupero la struttura è funzionale, bella e vissuta. Il ministero con i sottosegretari che si sono susseguiti, hanno sempre sottolineato che nessun altro comune in italia ha fatto ciò che abbiamo fatto noi per salvaguardare una struttura storica e l’attività ippica. Beh noi continueremo su questa strada."
Indubbiamente è un nuovo, inatteso, temporale, che si abbatte su una struttura che da anni vi prodigate di risollevare. Ora, come primo cittadino, quali sono le sue aspettative?
"Livorno ha una grandissima tradizione e un appeal unico anche per la bellezza del luogo e sono convinto che risposte da chi è nelle condizioni di puntare a gestire il Caprilli arriveranno. Il comune indipendentemente da questo preserverà e curerà uno spazio straordinario che è fondametale per la comunità livornese. A vedere quello che è successo in questi tre anni con presenze record al Caprilli, serate bellissime anche con tanti giovani presenti, record di partecipanti in pista e grande attenzione da parte di proprietari, allenatori e fantini dico che la visione di continuare con le corse è assolutamente realistica. Io insisterò sull’ippica e cercherò di proporre questo luogo come scenario anche di altre iniziative, certo se poi il mondo dell’ippica smetterà di rispondere dovremo pensare a prendere in considerazione altro. Di sicuro ne io, nei prossimi quattro anni, ne chi verrà dopo di me opterà per la soluzione scellerata di chiudere e abbandonare a se stesso uno spazio straordinario come questo."
La società farà ricorso, ma si sa che questo tipo di vicende possono andare per le lunghe. A suo parere ci sono le garanzie per procedere come fatto finora, anche oltre il mese di agosto?
"I nostri uffici hanno subito iniziato a lavorare", chiosa Salvetti, "per capire l’iter migliore per presentarsi ad ottobre con una soluzione di gestione da comunicare al ministero. La società è sicura che il giudice si esprimerà velocemente, noi non possiamo far altro che aspettare con fiducia e contemporaneamente costruire le alternative."
Sul tema interviene anche l'Associazione nazionale galoppo che, in un comunicato firmato dal presidente Antonio Viani, dichiara di apprezzare "la rapida conferma ministeriale che la riunione estiva di Livorno e la successiva di Follonica, avrà il suo normale esito, grazie all’esercizio provvisorio posto in essere dal curatore e questo è sicuramente un bene per l’ippica, che necessita di continuità nella programmazione."
Secondo Ang "l’episodio deve fungere da monito a tutti per il futuro. Ang ritiene imprescindibile ricondurre tali questioni sotto un coordinamento unitario rappresentato da più soggetti pubblici e privati. Sono allo studio i bandi per gli ippodromi di Roma, Varese e Follonica; la questione di Livorno avrà riflessi, come già accennato dalla stessa amministrazione comunale, anche sul partenariato pubblico-privato che dovrà assicurare la vita dell’ippodromo per i prossimi venti anni."
Ang rammenta come, in sede di confronto sul decreto criteri calendario, ha già chiesto "di rendere obbligatorio da parte delle società di corse entro il mese di ottobre un’autocertificazione che attesti l’idoneità tecnica ed economica degli ippodromi allo svolgimento delle giornate di corsa per l’anno successivo. Nessun ippodromo può vivere da solo, nessuna programmazione può essere pensata senza avere riguardo a quelle delle altre strutture. La Toscana ha l’occasione per costituire una filiera virtuosa e questa opportunità non può essere persa."
Chiudea, il presidente di Ang, auspicamdo che "nessuna amministrazione pensi di agire in via autonoma e, parimenti, si auspica che si tenga nella massima considerazione il contributo tecnico di tutte le categorie che Ang rappresenta e può offrire."