“Dopo l’Iva agevolata e il nuovo slancio delle aste, l’aumento del montepremi del 10 percento è un segnale epocale per tutto il comparto allevatoriale: una svolta che arriva da un dialogo costante e costruttivo con le istituzioni”.
La dichiarazione è del presidente dell’Associazione nazionale allevatori del cavallo trottatore, Roberto Toniatti Giacometti, che rivolge un plauso al Masaf per le ultime agevolazioni introdotte per il settore ippico dopo che, nei giorni scorsi, il direttore generale dell’Ippica, Remo Chiodi, ha partecipato alla riunione del Consiglio direttivo dell’Anact.
"Sono da sempre un convinto sostenitore della dottrina del dialogo con le istituzioni e con la politica, e così fin dall'insediamento di questo governo e dall'istituzione della direzione generale dell'ippica ho sempre avuto un rapporto continuo con le istituzioni, con il ministro Francesco Lollobrigida e il sottosegretario Patrizio La Pietra che voglio ringraziare ancora per l’attenzione e la disponibilità, e in maniera operativa con il direttore generale Remo Chiodi. Con loro e anche con gli altri dirigenti del Masaf, da presidente dell'Anact ci siamo sempre confrontati, spesso con visioni comuni, a volta con idee diverse, ma sempre allo scopo di trovare soluzioni per la salvaguardia dell'allevamento e del sistema ippico complessivo, trovando però sempre sintonia, e ottenendo risultati attesi per anni, il più evidente di tutte l'Iva agevolata al 5 percento per la vendita dei puledri."
"È stato quindi, per rendere ancora più trasparente il rapporto e avere un ulteriore riscontro, che la settimana scorsa ho insistito nell'invitare il direttore Chiodi a presenziare al Consiglio direttivo dell'Associazione, il quale ringrazio per aver accettato, e per aver dato un ulteriore segnale di vicinanza e di attenzione all'allevamento che i suoi predecessori non hanno mai mostrato. Attenzione che si è concretizzata nell'annuncio ufficiale del significativo aumento del montepremi 2026 del 10 percento, che per tutto il comparto rappresenta una notizia epocale".
"L'ippica italiana", sottolinea Toniatti, "maltrattata dalla precedente politica, è reduce da una serie infinita di riduzioni annuali del montepremi al traguardo, e sapere oggi di un'inversione di tendenza significativa, che andrà di pari passo con la riduzione dei tempi dei pagamenti che è verificabile da tutti noi allevatori, i quali nelle prossime settimane riceveremo il premio aggiunto e il premio estero. Questi ultimi proventi sono fondamentali per dare respiro alle aziende che soffrono una crisi che viene da lontano, e che si apprestano ad entrare nel periodo caldo e più difficile per il nostro mestiere, quello della commercializzazione del prodotto che ha il momento clou nelle Aste. E proprio sulla novità dell'Asta Anact a Busto Arsizio a settembre che stiamo concentrando gli sforzi come direttivo."
"La scelta di programmare le licitazioni il giorno seguente quelle Its, con cui abbiamo consolidato la sinergia che ci ha permesso di riconsegnare ai nostri soci l'opportunità dell'asta, è stata accolta dagli allevatori con grande entusiasmo, tanto che alla chiusura delle iscrizioni il numero degli allevatori e dei puledri segnalati, sono risultati quasi il doppio di quelli che hanno partecipato all'Asta del 2024 a Roma."
"È stato deciso di dare apertura totale ai piccoli allevatori, che sono i tre quarti del numero complessivo, accettando tutti i loro prodotti e riducendo le iscrizioni solo a chi ha più cavalli segnalati. Sarà inoltre ancora più grande l'impegno dell'Anact sul fronte incentivi rivolti ad acquirenti e venditori, e con un investimento superiore al 2025 sono consolidati i buoni sconto Anact, l'iscrizione gratuita al programma Anact Stakes Plus+, i buoni acquisto distribuiti in estate. Il nostro obbiettivo è quello di stimolare ancora di più il pagamento diretto il giorno dell'Asta, ma congiuntamente è allo studio un'assistenza post vendita anche a quegli allevatori che accorderanno al compratore la possibilità di regolare privatamente l'acquisto."
"Il timore", prosegue Toniatti, "resta purtroppo quello del mercato debole, conseguenza della continua emorragia dei proprietari, figura che assieme a quella dell'allevatore ha subito le conseguenze drammatiche dell'abbandono delle antecedenti gestioni politiche e dirigenziali del Masaf. Noi come allevatori continuiamo a fare il massimo proponendo una produzione che tutto il mondo ci invidia, e che avrebbe bisogno di strutture adeguate e di una programmazione che valorizzi di più i cavalli, investendo oggi per i prossimi due/ tre anni. Su questo tema nell'incontro in sede Anact il direttore Remo Chiodi ci ha comunicato la possibilità dell'istituzione di un tavolo tecnico permanente Masaf-Anact, che accogliamo con soddisfazione, nel nostro ruolo di interlocutore esclusivo in tema di allevamento e di corse riservate ai giovani, e di unica associazione con i requisiti certificati, strutturata democraticamente, e organizzata in un contesto di sigle autoreferenziali."
"Il lavoro è tanto", chiosa il presidente di Anact, "i problemi ancora da affrontare restano enormi, pure per il contesto del trotto mondiale denso di nubi oscure, ma se penso all'allevamento e all'Anact negli anni prima del mio insediamento, quando l'iva era al 22 percento mentre oggi è al 5 percento, il montepremi scendeva ogni anno mentre oggi cresce del 10 percento, e le aste Anact pur essendo un scopo statutario non si facevano mentre ora si fanno da tre anni con grande richiesta di iscrizioni, posso almeno essere compiaciuto della dottrina del dialogo che resta l'unica strada percorribile per restare a galla", conclude.