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Satalia (Nuovo galoppo Italia): 'Tutelare i diritti di tutti'

19 giugno 2025 - 15:42

Giuseppe Satalia, neo presidente di Nuovo galoppo Italia, rivendica ruolo della sua associazione nella rappresentanza del comparto.

Scritto da Redazione
Giuseppe Satalia, neo presidente di Nuovo galoppo Italia

Giuseppe Satalia, neo presidente di Nuovo galoppo Italia

L’avvocato Maria Cristina Pansini, a causa di sopraggiunti impegni professionali, lascia la presidenza dell’associazione Nuovo galoppo Italia, mantenendo comunque il proprio ruolo all’interno del consiglio direttivo.
“Torna a ricoprire la carica di presidente il colonnello Giuseppe Satalia, che già in passato aveva guidato l’associazione in una fase particolarmente delicata per il comparto del galoppo nazionale.
Tutto il consiglio direttivo esprime un sentito ringraziamento all’avvocato Pansini per l’impegno profuso e per il fondamentale contributo fornito durante il suo mandato, culminato nel riconoscimento ufficiale dell’Associazione da parte del Masaf”, si legge in un comunicato diramato da Nuovo galoppo Italia.

Ed è proprio Giuseppe Satalia a prendere la parola dopo che l’Ang - Associazione nazionale galoppo ha rivendicato il proprio contributo per la riapertura dell’ippodromo di Livorno: “Nel momento in cui l’intero settore vive una fase di crisi senza precedenti, stupisce la scelta di adottare toni autocelebrativi, corredati da ringraziamenti melensi e fuori luogo, che ignorano volutamente le gravi difficoltà che colpiscono quotidianamente ippodromi e operatori.
L’ippodromo di Livorno, infatti, pur se confermato nel calendario, ha visto parzialmente sospesa la stagione invernale e ritardata l’apertura estiva, con evidenti disagi.
A Varese, un altro impianto storico, si è recentemente verificata la chiusura del centro di allenamento per diversi giorni, con conseguenze operative pesantissime.
Ancora più grave la situazione di Corridonia, impianto regolare e partecipato, che ha perso il riconoscimento per il 2025 senza che ciò venga minimamente menzionato dall’Ang.
Non è accettabile che un’associazione che si dichiara 'unica rappresentante delle categorie' ignori deliberatamente altre realtà riconosciute dal Ministero, come Nuovo galoppo Italia, che opera da anni a tutela delle categorie professionali, in particolare proprietari e allenatori, con spirito costruttivo e senso di responsabilità.
Tutto questo è profondamente irrispettoso non solo verso la nostra associazione, ma anche verso un consiglio direttivo di assoluto valore e gli associati – forse numericamente inferiori a quelli dell’Ang, ma 'meritevoli della stessa dignità e considerazione'.
Nuovo galoppo Italia ha proposto e continua a proporre iniziative concrete a favore della media scuderia, chiedendo tutele vere e non solo presenze coreografiche alle premiazioni. Abbiamo ascoltato annunci su aumenti di qualche Gran premio, accordi presi senza confronto sulle monte, e soprattutto una mancanza di attenzione verso i gravi ritardi nei pagamenti, che restano una delle criticità principali per chi lavora quotidianamente in scuderia.
A ciò si aggiunge l’aumento del costo delle monte dei fantini, una voce di spesa che pesa sempre di più sulle scuderie, senza che vengano messe in campo soluzioni condivise per contenerne l’impatto sul bilancio delle categorie.
Sappiamo che queste parole non saranno gradite a tutti, ma è un dato di fatto che negli ultimi giorni sono aumentate le richieste di adesione alla nostra associazione. Forse gli operatori ippici stanno cominciando a capire che è arrivato il momento di rivedere alcuni meccanismi e modelli di rappresentanza, restituendo centralità alla tutela di tutti, non di pochi intimi.
Il settore non ha bisogno di autocelebrazioni, ma di responsabilità, pluralismo e verità. Servono unità, coerenza e rispetto per chi ogni giorno lavora nel galoppo, anche in situazioni limite. Celebrare parziali risultati ignorando la crisi diffusa è un atto non solo scorretto, ma dannoso per l’intero comparto.
Nuovo galoppo Italia ribadisce il proprio impegno per un confronto serio, inclusivo e concreto, basato su fatti e sulla realtà dei territori. Solo da una rappresentanza ampia e condivisa potrà emergere un rilancio vero del galoppo italiano”.

 

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