Obiettivo, rappresentare lo scenario del calcio italiano, descrivendone la dimensione, la struttura e l’articolazione, esaminando i principali scenari e stimando le evoluzioni future. La Figc pubblica la 15esima edizione del Report Calcio, ovvero il rapporto annuale sul calcio italiano e internazionale sviluppato dal Centro Studi della Federazione in collaborazione con Arel (Agenzia di ricerche e legislazione) e PwC Italia. Ampio spazio, dunque, al settore dei giochi e soprattutto delle scommesse sportive.
Nel testo viene specificato che “i top club di calcio rappresentano le prime aziende in Italia per seguito sui social media, con circa 300 milioni di fan e follower, 3 miliardi di interazioni e 3,3 miliardi di visualizzazioni su Youtube, mentre la raccolta delle scommesse sul calcio ha ormai superato i 16,1 miliardi di euro (in 19 anni è cresciuta di 8 volte) e il gettito erariale ha raggiunto i 401,6 milioni, dato record tra quelli registrati a partire dal 2006. La Serie A di calcio maschile nel 2024 ha prodotto una raccolta in Italia pari a quasi 3 miliardi di euro (solo nel 2012 non si superavano gli 807 milioni), mentre quella stimata a livello mondiale sfiora i 34 miliardi di euro, giocati in gran parte in Asia e in Europa.”
Inoltre “i principali settori coinvolti in termini di impatto sul Pil riguardano il calcio professionistico, con 5,2 miliardi (+3,6 percento; per ogni milione di euro di valore della produzione si generano € 1,14 milioni di contributo al Pil nazionale e si sostengono 8 posti di lavoro), il calcio giovanile e dilettantistico e la Figc (2,9 miliardi), le scommesse sul calcio (1,8 miliardi), i quotidiani sportivi e broadcaster (1,2 miliardi) e il turismo calcistico (1,3 miliardi). Relativamente a questo ultimo settore, sono stati stimati i consumi sostenuti dai 21,3 milioni di spettatori totali presenti negli stadi nel 2023-2024 (calcio professionistico maschile e Nazionali); si stima che il 43 percento degli spettatori sia rappresentato da italiani che provengono da fuori regione e il 25 percento da tifosi stranieri; la spesa turistica totale ammonta a 1,3 miliardi (+33,2 percento), suddivisa in costi connessi all’accommodation (314 milioni), alla ristorazione (542 milioni) e alle altre spese (trasporti e shopping, con 443 milioni)”.
“Come nella passata edizione, il ReportCalcio 2025 analizza gli impatti socio-economici generati per il Paese Italia, registrando complessivamente, considerando i cicli economici diretti, indiretti e indotti, un impatto sul Pil pari a 12,4 miliardi di euro, che permette di creare 3,5 miliardi di gettito fiscale e di attivare 140.877 Unità Lavorative Annue (ULA). Il valore totale della produzione del Sistema Calcio è stato pari a 21,4 miliardi, e il calcio professionistico contribuisce per 7,3 miliardi o il 34 percento del totale, seguito dal calcio dilettantistico e giovanile e dalla Figc (4,9 miliardi) e dal settore delle scommesse (3,7 miliardi).”
“È stato anche possibile quantificare, tramite stime sui dati di bilancio delle maggiori agenzie di scommesse italiane, gli impatti economici, fiscali ed occupazionali generati dalle scommesse degli italiani sul calcio, con un impatto complessivo sul Pil pari a quasi 1,8 miliardi di euro, ed è stata infine condotta un’analisi volta a quantificare le ricadute prodotte nel territorio nazionale grazie ai consumi degli spettatori che hanno assistito di persona allo stadio alle partite di calcio che si sono svolte in Italia nel 2023-2024.”
Nel testo inoltre viene specificato che “la tutela delle competizioni e la lotta al match-fixing rappresenta uno dei capisaldi dell’impianto normativo della Figc e dell’azione federale, e viene portata avanti anche grazie ad una apposita collaborazione con Sportradar, che si concretizza con l’analisi dei trend delle scommesse, la valutazione su eventuali anomalie e lo sviluppo di una significativa attività di formazione e sensibilizzazione sui rischi del betting e sulla regolamentazione in materia”.
Tra gli aspetti principali anche un’analisi sul decreto dignità che ha vietato qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro nonché al gioco. Nella relazione conclusiva dell’attività svolta dalla commissione parlamentare d’inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico si è evidenziato come “nonostante la normativa vigente, ci sia stato un aumento, soprattutto online, del gioco di anche nelle fasce dei minori e un incremento del gioco illegale nel settore delle scommesse. attualmente, secondo fonti attendibili, il volume d’affari complessivo del gioco illegale in Italia è stimato in 25 miliardi di euro, più del doppio del pre pandemia (di cui 18,5 miliardi sono relativi ai siti di scommesse non autorizzati). in parallelo, è stata generata una significativa riduzione delle entrate per le società sportive, che ha penalizzato il sistema calcio italiano rispetto al contesto europeo. quando è entrato in vigore il decreto dignità, ben 15 club di serie a avevano accordi commerciali con operatori di scommesse. tra il 2019-2020 e il 2024-2025, si stima che la serie a abbia perso circa 600 milioni di euro come mancati potenziali introiti derivanti da sponsor provenienti dal settore del betting”.
Inoltre sulle “scommesse sportive si stima che la raccolta sia riconducibile principalmente al gruppo Lottomatica (30 percento della spesa online e 42 percento di quella fisica), Sisal Italia Spa (16 percento e 13 percento) e Snaitech Sspa (11 percento e 19 percento). Analizzando i dati di bilancio di queste 3 società, e di ulteriori 38 agenzie di scommesse, alle quali è attribuibile circa il 99 percento dei 1.793 milioni di valore della produzione diretto, è stato possibile estrapolare moltiplicatori che hanno permesso di stimare il valore aggiunto diretto, le spese operative sostenute dalle agenzie, le Unità Lavorative Annue impiegate e i rispettivi salari e stipendi percepiti. Complessivamente, a livello diretto, indiretto e indotto, si stima quindi che le scommesse sportive sul calcio effettuate dagli italiani contribuiscano a generare 1.799 milioni di impatto sul Pil, e a sostenere 16.091 Unità Lavorative Annue in Italia. Una quota rilevante dell’impatto economico complessivo è rappresentata da circa 545 milioni di gettito fiscale diretto, indiretto e indotto, dei quali 387 milioni fanno riferimento alla stima dell’Imposta Unica sulle scommesse sportive a quota fissa, versata direttamente dalle società di scommesse, la cui base imponibile è costituita dalla differenza fra raccolta e vincite, ossia dalla spesa”.
Per concludere nel 2023-2024 si stima che “la raccolta complessiva da scommesse sportive effettuate dagli italiani sia stata pari a quasi 19 miliardi di euro. La quota afferente alle scommesse sul calcio è stata di circa 15.500 milioni, costituita per il 23 percento da raccolta fisica in agenzia (3.607 milioni) e per il 77 percento da raccolta online (11.881 milioni). Tuttavia, solamente una quota minoritaria dei quasi 16 miliardi di raccolta a valere sulle scommesse calcistiche contribuisce effettivamente a generare impatti socio-economici nel territorio italiano. Infatti, in primo luogo, la componente economica responsabile della creazione di valore aggiunto non è rappresentata dalla raccolta lorda ma bensì dalla spesa netta, stimabile in circa 1.997 milioni, definita come la differenza tra la raccolta sulle scommesse calcistiche e le vincite degli scommettitori (13.492 milioni), con un payout che si attesta intorno all’87 percento. Successivamente, per isolare il valore responsabile della creazione di impatti sul territorio nazionale, è necessario ancora decurtare dalla spesa netta una quota di circa 204 milioni, riconducibile alle scommesse sul calcio effettuate dagli italiani attraverso canali online di proprietà di agenzie con sede all’estero”.