"È raddoppiato il numero delle partecipanti rispetto all’edizione dello scorso anno, poi le ragazze hanno dimostrato grande entusiasmo in merito al programma che è stato loro proposto, evidenziando anche il desiderio di espandere questa esperienza formativa."
Così i responsabili del progetto “Laboratori urbani digitali” realizzato a Faenza, Ravenna, al termine dell'edizione di quest'anno, che ha visto la partecipazione di 22 ragazze tra i 14 e i 19 anni i nun percorso che le ha portate a realizzare un vero e proprio videogame.
L'idea di base del workshop “Girl Up”, iniziativa gratuita riservata alle studentesse delle scuole superiori del comprensorio faentino, era quella di avvicinare le giovani alla cultura e alla progettazione digitale.
Si tratta di un’attività interna al progetto “Laboratori urbani digitali”, cofinanziato dal Programma Regionale Fesr della Regione Emilia-Romagna nell’ambito dell’Agenda trasformativa urbana per lo sviluppo sostenibile (Atuss) dell’Unione della Romagna Faentina. A “Girl Up” hanno collaborato l’Università di Bologna, tramite il Disi, Dipartimento di informatica, scienza e ingegneria, l’Advanced design unit, unità di ricerca del Dipartimento di Architettura, e Ser.In.Ar.
Il workshop si è svolto dal 16 al 19 giugno nei locali di Faventia Sales. Lavorando dalla mattina alle 10 fino alle 17 le ragazze hanno avuto la possibilità di sviluppare le proprie esperienze digitali con il supporto degli organizzatori: Samuele Bertani, instructional designer della cooperativa bolognese "Indici Opponibili" e responsabile Ser.In.Ar., di Matteo Gambini, ricercatore del Dipartimento di Architettura e di Irene Patria (Advanced design unit).
Nel corso del workshop le ragazze hanno acquisito competenze in MakeCode Arcade, strumento gratuito di Microsoft, in grado di generare giochi 8 bit. In piccoli gruppi hanno realizzato alcuni videogiochi, non limitandosi alla fase di programmazione ma sviluppando l’idea tema alla creazione dello storytelling, fino all’identificazione delle basi musicali, mettendo a frutto anche un altro aspetto, ovvero la collaborazione del lavoro in equipe.
I risultati sono stati quindi presentati nel corso di una serata conclusiva, alla presenza delle autorità locali, dei genitori e degli amici intervenuti, insieme ai quali i videogiochi sono stati testati, con le ragazze che, nel corso del dibattito con i presenti, hanno motivato la scelta del tema del gioco stesso, che nel maggior numero dei casi ha riguardato un aspetto sociale collegato alle loro vite.
"Conosciamo il divario di genere nel mondo digitale", il commento di Federica Malavolti, sindaco di Riolo Terme e assessore delegato per l’Unione della Romagna faentina alle Politiche di genere, "e la regione Emilia Romagna ha infatti istituito un tavolo delle Comunità tematiche dedicato proprio al Digital gender gap. Il percorso appena concluso favorisce la sensibilizzazione su queste tematiche, che grazie a progetti come questo possono contribuire a realizzare un cambio di marcia nella riduzione del gender gap digitale."