Doverosamente premesso che la politica è collegata e/o collegabile ai proponenti la partecipazione alla elezione del primo cittadino di Campione d’Italia, dopo aver letto attentamente gli articoli che ne parlano, mi permetto alcune osservazioni. Forse sono in aggiunta a quello che nel tempo posso aver pubblicato su Gioconews e che nulla a che vedere salvo l’esperienza di tanti anni di lavoro in ambito case da gioco.
È molto probabile che i miei studi di ragioniere mi facciano affrontare certi discorsi con l’occhio del contabile, ragion per cui ho provveduto a cercarmi un elemento dal quale partire.
Ritengo di averlo trovato nel bilancio preventivo relativo al 2025 nel quale appaiono entrate e spese che non mi soffermo a considerare nelle singole voci ma nel totale.
Tra le entrate di cui al titolo primo mi permetto di annoverare quanto la gestione della casa da gioco versa all’amministrazione comunale. Mi pare si possa considerare, quale provvista a fronte dei costi, l’utile della partecipata al netto di quanto è destinato, in sede di approvazione di bilancio, alle riserve societarie.
Scusate la narrazione ma dal diploma a oggi sono trascorsi tanti anni, 66 più o meno. Non sono pochi e non mi sento di pretendere di più.
Chiaramente oso ricordare quanto da qualche tempo sostengo come necessità da applicarsi alla politica produttiva: diversificazione dell’offerta e applicazione nel lavoro della multifunzionalità, misure più che necessarie tese all’indispensabile adeguamento dell’offerta alla domanda.
Sicuramente il programma elettorale per essere svolto senza minimamente discutere del come e del quando, in quanto spesa per servizi e pur tenendo debito conto della loro priorità, non potrebbe esimersi dal condizionamento naturale sulla scorta del relativo beneficio.
Infatti, da una velocissima lettura dei bilanci dei quali mi sono occupato, ho potuto verificare che molto si dedica a compiti finalizzati al miglioramento dei servizi ai cittadini che, in una comunità piccola, possono essere noti anche selettivamente in larga misura e, conseguentemente, non mancare.
Ora, dopo la non tanto breve introduzione, accenno alla casa da gioco a causa del periodo di instabilità che è possibile prevedere al momento.
In merito all’argomento casa da gioco desidero esprimere due considerazioni: l’adeguata rilevanza da attribuire al Casinò per il rendimento possibile, tassa di concessione e utile come precedentemente descritto; il richiamo alla differenza tra appartenenza e competenza, espressa in altri termini sui quali non mi esprimo per non averne conoscenza.
Sicuramente il rendimento della casa da gioco non può e non deve dipendere da altro, a prescindere dalla situazione economica generale, se non dalla professionalità degli addetti, una qualità maggiormente indispensabile se la situazione dovesse evolvere nel senso indicato ma non sperato.
Mi fa piacere essere letto ma gli 84 anni mi consentono modestamente solo di scrivere mettendo a frutto, me lo auguro, l’esperienza e la specifica conoscenza del mercato accumulata dal 1959.