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D’Angelo (Sapar): 'Ddl Conti correnti vittoria di civiltà, ma servono regole chiare'

25 luglio 2025 - 16:27

Il presidente di Sapar, Sergio D’Angelo, soddisfatto per l'approvazione alla Camera del testo unificato su banche e conti correnti, ma invita alla cautela dato che manca il passaggio in Senato.

Scritto da Dd
Sergio D’Angelo © Sapar - Sito ufficiale

Sergio D’Angelo © Sapar - Sito ufficiale

Questo provvedimento è un primo passo fondamentale, ma ora occorre vigilare sulla sua applicazione. Non vogliamo che, con nuove interpretazioni o cavilli burocratici, le banche trovino altri modi per ostacolare le imprese del comparto. Servono regole chiare, tempi rapidi e motivazioni trasparenti per ogni diniego”.

Così Sergio D'Angelo, presidente di Sapar, commenta l'approvazione alla Camera dei deputati del provvedimento che introduce modifiche al Codice civile per garantire l'inclusione finanziaria e impedire la chiusura arbitraria dei rapporti bancari con saldo attivo. Si tratta di un passo avanti importante anche per il mondo del gioco, che da tempo lamenta il fenomeno dell'ostracismo bancario.

Un provvedimento atteso da anni, che ora passerà all’esame del Senato e che potrebbe finalmente risolvere un problema che ha colpito duramente migliaia di imprese del comparto del gioco pubblico.

"L’approvazione di questo testo", dichiara D’Angelo, "rappresenta una vittoria di civiltà e di buonsenso, perché mette fine a una discriminazione che per troppo tempo ha colpito gli operatori."

D’Angelo sottolinea come Sapar abbia lavorato, insieme alle altre associazioni di settore ed in particolare l’Agsi che ad Enada Primavera ha promosso insieme a Acadi, As.Tro, Cni, Egp Fipe, Acmi e Sapar l’iniziativa “Il Fuorigioco della Banche”, per sensibilizzare la politica e le istituzioni sul tema. “Abbiamo incontrato l’Associazione bancaria italiana, ministri, parlamentari e autorità di vigilanza – ha spiegato D’Angelo – chiedendo che venisse garantita una distinzione chiara tra chi opera nel rispetto delle regole e chi invece è legato all’illegalità. Non si può equiparare chi gestisce un’azienda autorizzata dallo Stato a chi agisce ai margini del sistema”.

Il presidente di Sapar avverte però che non bisogna abbassare la guardia: “Questo provvedimento è un primo passo fondamentale, ma ora occorre vigilare sulla sua applicazione. Non vogliamo che, con nuove interpretazioni o cavilli burocratici, le banche trovino altri modi per ostacolare le imprese del comparto. Servono regole chiare, tempi rapidi e motivazioni trasparenti per ogni diniego”.

D’Angelo infine ricorda che la questione non riguarda solo le aziende ma l’intero sistema del gioco regolamentato: “Quando un esercente non può operare perché gli chiudono il conto senza ragione", conclude, "non viene danneggiato solo l’imprenditore, ma in primis i cittadini e l’intero meccanismo che garantisce legalità, tutela dei giocatori, entrate fiscali e posti di lavoro. Per questo vigileremo affinché la riforma diventi realtà concreta e non resti solo una bella dichiarazione di principio”.

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