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Controlli casinò, un beneficio anche per i clienti

04 luglio 2025 - 15:47

Rigorosi controlli nei casinò, secondo l'analista di gaming Mauro Matta, contribuiscono anche alla fidelizzazione dei clienti.

Scritto da Mauro Natta
Foto di Madison Oren su Unsplash

Foto di Madison Oren su Unsplash

Rileggendo i miei ultimi articoli mi sono reso conto, ancora una volta, che quanto scrivo è sorretto dalla certezza dell’utilità pratica, in forme che possono essere anche diverse per lo scopo in considerazione del ruolo assegnato, per concedente e concessionario.
A nulla vale se il concessionario è una società a capitale pubblico o privato in quanto la natura giuridica delle entrate che derivano alla proprietà dalla gestione della casa da gioco impongono, stante la qualifica di entrate di diritto pubblico, a mio avviso, un particolare controllo sulla regolarità del gioco e quanto, logicamente, ne consegue.

Desidero, in ogni caso, precisare che non si tratta soltanto della consistenza di dette entrate  e passate, ma anche di quelle future perché queste dipendono dalle caratteristiche peculiari del casinò. La clientela di qualità le predilige  meglio se coniugate con una elevata professionalità, ottimo e indispensabile  componente preliminare alla fidelizzazione del cliente.
Un tema che spesso mi prende è l’argomento della differenza tra giochi francesi e americani. Ne fanno parte le possibili motivazioni che sorreggono la scelta dei gestori e che fonda su costi, su ricavi e su rendimenti.
Prendiamo, ad esempio, i costi per il personale: non si può omettere che il fabbisogno per un tavolo di roulette americana o fair è inferiore a quello di una roulette tradizionale, non si può negare che un tavolo di chemin si può montare se i posti occupati sono quelli che impone il regolamento, mentre, al punto banco non esistono identiche limitazioni. 

Allo stesso tempo si deve ammettere che lo chemin de fer può impegnare in modo più  consistente il compito derivante dalla temporanea concessione di credito, stante la qualità dei giocatori molto più portati alla sfida con un altro di loro al tavolo piuttosto che contro la Casa.
Dopo aver trovato chi, rappresentando una categoria altamente specializzata, mi conforta con un elaborato abbastanza, se non molto, simile, inizio un ulteriore esame della metodologia adottata con il personale convincimento.  
In ultima analisi suo tramite è permesso il controllo in parola sia agli incaricati e dipendenti del concedente che, con l’integrazione di pochi elementi indispensabili consente le valutazioni del concessionario. 

Infatti,  permettendo agevolmente una visione completa della domanda e dell’offerta, del ritorno degli investimenti, della ragionata eventualità di intervenire in tema di politica produttiva, il metodo merita ulteriori approfondimenti  ai quali intendo dedicarmi brevemente.
Credo convintamente nella utilità di conoscere, da parte del concessionario, il rapporto tra mance e introito calcolato tavolo per tavolo, il ricavo netto possibile per ogni ora di lavoro, il costo del lavoro che potrà trovare usufruendo degli uffici amministrativi unitamente al costo dei servizi, il movimento dei contanti cambiati direttamente al tavolo dei giochi di contropartita dai giocatori, l’incidenza di ciascun gioco sul totale del ricavo netto ed altri indicatori ricavabili con l’utilizzo degli elementi che una simile metodologia è in grado di produrre.

Tra questi mi permetto di evidenziare il controllo della convenienza derivante dal posizionamento dei tavoli ovvero dai giochi praticati. Tanto per fare un esempio calzante in tema di convenienza  mi permetto di segnalare – e ne accenno per conoscenza ed esperienza diretta – la presenza nel privè di due tavoli  di roulette, anziché uno solo, allo scopo di diminuire il rischio quando il sabot è terminato e si rifanno le carte.
Ritengo, per la lunga esperienza, di poter consigliare a qualunque gestione una politica produttiva mirata al ritorno degli investimenti tramite le occasioni che un sistema di controllo in due tempi, concomitante e successivo, che più volte ho avuto occasione di illustrare e non mancherà, se del caso, l’occasione di riparlarne con la dovuta calma.

Ed ecco una ultima considerazione: in un'azienda come, normalmente, c’è chi provvede a vagliare la consistenza e la fattibilità di qualunque iniziativa rivolta alla produzione, alla produttività possibile ma, se la scelta spetta a chi impiega capitali e impegno, mi permetto la raccomandazione di prevedere insieme ai dati parzialmente richiamati e alle convinzioni motivate della direzione giochi, l’unificazione delle iniziative da assumere.

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