Ho letto con attenzione l’intervista all'amministratore unico del Casinò di Saint Vincent Rodolfo Buat. Mi hanno colpito queste parole: “... è fondamentale stabilire procedure, strumenti e strutture specifici, atti a garantire la protezione dell’azienda, dei suoi dipendenti e della clientela”.
La risposta alla domanda: “In che modo i controllori regionali vigilano sulla regolarità del gioco e come il loro operato si affianca alle funzioni di vigilanza svolte direttamente dagli addetti del Casinò?”, mi ha imposto a considerarla sulla scorta di quanto ho potuto osservare nel mondo dell’azzardo autorizzato che conosco bene tanto che spesso e volentieri ne cito la provenienza.
Infatti c’è un mio articolo che parla dell’elaborato a cura del corpo controllori comunali al Casinò municipale di Sanremo. Non pretendo che sia l’unico solo perché lo condivido in pieno, ma tengo a precisare, non conoscendo la procedura e la metodologia in uso a Saint Vincent, che lo ritengo non solo efficace ma contenente indicazioni anche ad uso della gestione come, ad esempio, la resa oraria di gioco da tavolo o l’incidenza dello stesso sul totale dei proventi netti, ovvero mance escluse.
La risposta mi ha particolarmente incuriosito: “Fin dall’apertura del Casinò di Saint Vincent, la Regione Valle d’Aosta esercita attraverso una propria struttura la funzione di controllo sulla regolarità del gioco e di tutte le procedure ad esso collegate. (…) Il servizio di controllo regionale assolve inoltre il compito di verifica della corretta determinazione dei proventi – oggi stabiliti nella percentuale del 10 percento degli introiti – che spettano alla Regione in relazione ai risultati di gioco”.
Non riesco a comprendere quali sono tutte le procedure collegate alla regolarità del gioco; posso solo immaginare che si tratti della regolarità degli incassi sui quali calcolare la percentuale spettante all’Amministrazione regionale. Sarebbe assurdo e difficilmente credibile se non fosse come indicato!
A questo punto, non conoscendo il procedimento seguito a Saint Vincent e non desiderando ripetere quanto già scritto, mi permetto di citare quanto contiene il richiamato elaborato dei controllori al Casinò di Sanremo: per ogni gioco da tavolo i proventi, le mance, i contanti cambiati al tavolo dai giocatori, le ore lavorate, i rapporti di mance/introiti, di contanti/introiti, la resa oraria, l’incidenza sul totale dei ricavi e l’introito derivante dalle slot. In ogni caso, volendo verificare, posso garantire che il tutto si può trovare in internet. Aggiungo che sono reperibili, sempre im internet, gli introiti dei Casinò italiani con le presenze e le quote di mercato riferite al totale dei proventi.
In ultimo, anche perché non è mia intenzione complicare ulteriormente una situazione che, al momento, non si presenta di facile compimento, mi permetto di consigliare un'attenta lettura del regolamento del Corpo speciale di controllo del Comune di Sanremo presso il Casinò municipale, reperibile in internet dove trovate anche l’elaborato in discorso.
In particolare consiglio l’articolo 4, punto 1, dove è possibile dedurre che le mance si contano tavolo per tavolo. Si legge: L’apertura o la chiusura, sia definitiva che parziale, di tutti i tavoli da gioco nonché la stesura, il conteggio e l’accantonamento della dotazione e delle mance deve avvenire alla presenza di un ispettore comunale...
Come ho indicato parecchie volte il conteggio delle mance, come precedentemente indicato, ha anche una valenza aggiuntiva, di interesse piuttosto gestionale che di controllo, ma una considerazione mi sia permessa: la media delle percentuali di più tavoli conteggiati insieme non raggiunge l’obiettivo di controllare la regolarità del gioco e degli incassi.
Se del caso, invito il lettore a provare la media tra sette tavoli, tutti con un provento di 1000 e mance al 50 per cento per sei e uno al 120 per cento; ebbene la media è esattamente del 60 per cento, partendo da 4200 : 7 = 600.
Non desidero andare avanti con un esempio estremo di facile comprensione che, a mio parere, dimostra come il conteggio delle mance ha una validità se effettuato tavolo per tavolo, bene inteso per mio conto.
Per quale motivo si sostiene da almeno due parti, i controllori comunali al Casinò municipale di Sanremo e il sottoscritto questo procedimento? Invito chi è d’accordo sulla metodologia a darne testimonianza così come a dimostrare il contrario. Il primo passo da compiere per il controllo a posteriori sulla regolarità del gioco e degli incassi consiste nel confrontare le mance con l’introito entrambi conteggiati esclusivamente tavolo per tavolo per trovarci già a buon punto.
Lo ripeto, non è la sola metodologia in quanto la sostengo; è la sola che conosco ma, purtroppo, sono anche curioso e mi adopero per trovarne altre che portino a risultati uguali o simili.
È abbastanza credibile che se esistono i “furbetti” i clienti se ne accorgono e si corre il rischio di perderli. La salvaguardia della regolarità del gioco ha uno scopo aggiuntivo che non è di poco momento e la si può considerare a ragione un validissimo motivo per instaurare un controllo efficiente.
Credo decisamente che in un'azienda fornitrice di servizi il cliente sia il bene più importante!