Futura gestione Casinò St. Vincent, i documenti indispensabili
L'analista di gaming Mauro Natta esamina il tema della futura gestione del Casinò di Saint Vincent, sottolineando gli elementi di consultazione indispensabili.
Scritto da Mauro Natta
Foto di Luka Savcic su Unsplash
È noto, a settembre in Valle d’Aosta si svolgeranno le elezioni regionali. La futura giunta avrà anche l’onere di decidere il destino gestionale della casa da gioco di Saint Vincent.
Le possibilità, che gli studi relativi alla problematica pare evidenzino, sono al momento due: gestione in concessione ad una società a capitale privato o la continuazione dell’attuale concessione ad una società nella quale la Regione ha la quasi totale partecipazione.
Provo a considerare la prima e vorrei porre l’accento sugli elementi che l’interessato dovrebbe consultare: i bilanci completi di allegati e relazioni degli ultimi esercizi ad esclusione di quelli interessati dal periodo Covid, la composizione dei risultati proporzionale tra slot e giochi da tavolo, l’incidenza di ciascun gioco da tavolo sullo specifico totale, le presenze e qualche altra indicazione utile, come, ad esempio, le relative quote di mercato.
Sicuramente non ho mai avuto l’occasione di una simile operazione e, scusandomi, posso assicurare il lettore che è il mio primo tentativo del genere.
I risultati dei bilanci, precisamente l’utile, possono fornire una indicazione relativamente al quantum che il concedente potrebbe richiedere quale tassa di concessione stante la differente destinazione dell’utile pur nella doverosa considerazione della fiscalità generale.
Lo stato di conservazione di immobili, mobili e attrezzature in vista delle spese per manutenzione ordinaria solitamente a carico della gestione.
Le obbligazioni monetarie derivanti dalla tassa di concessione, la durata della stessa e la possibilità di rivederne le condizioni dopo un determinato periodo prefissato.
La metodologia del controllo da parte del concedente che lo stesso pretende di mettere in atto per le proprie esigenze e che potrebbe non costituire un obbligo per il gestore il quale ne adotta quella che ritiene l’optimun per le proprie specifiche necessità.
C’è chi legittimamente si chiederà per quale motivo intervengo sull’argomento in discorso non certo per ripetere concetti già espressi in altre occasioni, ma nell’intento di suscitare interesse. È proprio in questo che confido in un periodo nel quale l’incertezza pare dominare il comportamento dei più.
Ho tentato di narrare alcune delle curiosità che potrebbero nascere se la scelta fosse orientata nel senso esemplificato. Reputo che la combinazione della tornata elettorale, precedente alla soluzione della problematica in discorso, possa instaurare una tendenza più orientata ad illustrare il pensiero della Politica sull’argomento che, senza dubbio, merita una riflessione meditata da illustrare nell’ambito di un programma elettorale.
Non mi pare possa negarsi l’utilità della Casa da gioco e delle innovazioni e/o miglioramenti in corso di studio sugli effetti positivi sul turismo in generale e di qualità. Ometterne l’impatto sul possibile fattore occupazionale dell’indotto ancor prima di quello diretto non dovrebbe trovare oppositori, le manifestazioni che il Casinò permette concorrono al sempre maggiore interesse per un soggiorno nella Regione.
Tutto questo non potrebbe, considerandolo di poco conto, non rappresentare oggetto di approfondimento in concomitanza con l’evento elettorale; è quanto mi permetto di credere convintamente.