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Terrestre e online, convivenza possibile e necessaria per i casinò

28 giugno 2025 - 09:40

L'analista di gaming Mauro Natta sottolinea i benefici del gioco online per i casinò terrestri.

Scritto da Mauro Natta
Foto di Anastasia Zhenina su Unsplash

Foto di Anastasia Zhenina su Unsplash

Tante volte mi sono domandato per quali ragioni logiche, affettive o altre per le quali sono convinto che il gioco a distanza sia il migliore e più indovinato in considerazione del rapporto R/r come lo identifico personalmente: rendimento/rischio,  tante ma ancora non le conosco.
Onestamente mi sento in dovere di ammettere che il punto di arrivo dipende da alcuni fattori che intervengono nel gambling: bacino di utenza, costi di trasporto e di eventuale soggiorno, comodità e sicurezza, possibilità di cambiare gioco in ogni momento restando comodamente seduto su un divano, magari in pigiama e con la sigaretta in mano.

Il bacino di utenza, credo sino a prova contraria, incide per la situazione economica e non dobbiamo avere dubbi che l’attuale contesto non è dei più rosei. Ecco che ci troviamo a indagare sulle regioni confinanti non soltanto per quanto all’economia ma anche per la comodità di raggiungere un determinato casinò. Ad iniziare dalle vie di comunicazione per terminare se la distanza può indicare la necessità di una sosta non prevista fuori sede. Purtroppo e, meno male non per tutti, il considerarne il costo eventuale può costituire un deterrente a muoversi.

Passando al rendimento non possiamo omettere la rilevanza della percentuale a favore del banco che, a prescindere da ogni altra possibile considerazione, impone il discorso relativo ai costi di gestione. Chiaramente non è immaginabile un investimento che non tenga in evidenza il costo anche se, a differenza del casinò, il rischio nell’online legale è inferiore, e non di poco.

Una quasi certezza è data dalla sicura continuità del gioco e, forse, con un sicuro incremento dell’online. Il casinò, restando la poca certezza del futuro anche prossimo, dopo un serio e attento esame del trend del mercato, potrà rivolgersi a una frequentazione di qualità ma con un occhio di riguardo ai servizi ed ai relativi costi senza omettere quelli per il personale addetto direttamente al gioco.
Attiva la gestione,  tramite una attenzione continua alla professionalità e alla qualità dei servizi e, usufruendo di una elevata multifunzionalità tale da permettere  l’adeguamento dell’offerta alla domanda in tempi brevi di giochi ed eventi, si appresta a dare inizio alla politica produttiva.

Quante volte è successo al lettore di farsi una identica domanda? Le risposte si avvicinano o sono differenti? Il maggior interessato lo troviamo dal proprietario di una concessione online.
L’occasione che gioconews mi concede relativa al trend del gioco nella vicina Svizzera, dove dal 2023 al 2024 risulta un calo del 5,8 percento formato da un minus del 10,7 percento nei casinò terrestri e un incremento dell’8,5  percento nell’online, mi lascia spazio per ritornare su un mio, ma non solo, cavallo di battaglia all’epoca della nota questione fiscale per i dipendenti tecnici delle case da gioco italiane conclusasi nel 1997.
Prendendo l’avvio da quanto ho continuato a leggere trovo una considerazione sulle entrate fiscali dei casinò svizzeri e del loro impiego. Ecco mi rammento delle motivazioni che, a suo tempo, avevo sostenuto relativamente alla questione citata con i miei colleghi.

Se la vincita al casinò autorizzato è esente da imposta sul reddito delle persone fisiche, per quale motivo non lo è anche la mancia che della vincita è indubbiamente la parte più piccola? La risposta; il datore di lavoro mette a disposizione l’occasione e l'organizzazione per riceverla.
Il fisco incassa l’Irpef, i contributi e le trattenute pensionistiche per i lavoratori. Il datore di lavoro, in considerazione del maggior costo del lavoro che incide sulla gestione riceve un minore contributo che le vigenti disposizioni definiscono entrate tributarie dal gestore. Il dipendente avrebbe potuto assicurarsi la pensione in aggiunta alla retribuzione ordinaria tramite una assicurazione.
Scusate se l’età, gli anni trascorsi dal lontano 1997 e l’articolo sul gioco nella confinante Svizzera mi hanno indotto a scrivere ciò che con altri particolari avrete già avuto occasione di leggere.

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