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Turismo e casinò, un gioco di squadra

05 luglio 2025 - 09:05

L'esperto di casinò Marco Fiore sottolinea il legame tra gioco e turismo, e la sua evoluzione nel corso del tempo.

Scritto da Marco Fiore
Foto di Josh Rakower su Unsplash

Foto di Josh Rakower su Unsplash

L’estate è da sempre la stagione prediletta dagli italiani per godere di un lungo periodo di  ferie. Un’abitudine che non condividiamo con gli abitanti di altri stati europei, che preferiscono regalarsi pause brevi più volte nel corso dell’anno.

Un comportamento, quello di cui sopra, che ovviamente genera ripercussioni sulla filiera produttiva che si occupa di accoglienza e di intrattenimento in Italia, tra cui dobbiamo sicuramente annoverare le case da gioco. In particolare quelle che tra i propri asset vantano strutture ricettive che sono quanto mai gradite dai giocatori per trascorrere le vacanze estive con la famiglia senza rinunciare al divertimento e alle emozioni che regala il tappeto verde.

Ne consegue che, rispetto alla consueta accoglienza offerta alla clientela ospite del casinò nel weekend, in presenza della stessa per soggiorni di una o due settimane occorre prevedere un più articolato programma di intrattenimenti.

Il periodo preferito è sicuramente quello a cavallo del Ferragosto che diventa strategico anche per i risultati che il casinò può mettere a segno per quanto riguarda i proventi di gioco approfittando della prolungata presenza di clienti di rilievo nelle sale.

Al Casinò di Saint-Vincent eravamo soliti allestire uno specifico calendario di eventi che copriva una quindicina di giorni. Nello stesso periodo era assicurato anche un servizio di mini club riservato a bimbe e bimbi con orario prolungato sino alla tarda serata. Anche i “grandi” erano coccolati quotidianamente da un team di animatori ai quali era affidato il “gravoso” compito di intrattenere i clienti negli orari in cui il casinò era chiuso.

Rivestiva un ruolo centrale, sotto tutti i punti di vista, la giornata del Ferragosto che era occasione per organizzare una grande festa a tema di cui erano elementi essenziali un ricco aperitivo, una cena gourmet, uno spettacolo e l’intrattenimento musicale.

Un appuntamento impegnativo al quale dedicavamo la massima attenzione, per ogni dettaglio, anche il più banale, e che doveva sempre creare l’effetto wow da parte degli invitati che raggiungevano numeri importanti, anche 300 persone. Un evento che creava apprensione in noi organizzatori perché era programmato in esterno, ai bordi della piscina del Grand Hôtel Billia, in un periodo in cui il meteo in Valle d’Aosta era, ed è tuttora, abbastanza capriccioso.

Sul fronte della località, quindi della cittadina termale di Saint-Vincent, una stretta collaborazione da parte del Casinò con l’amministrazione comunale e con le strutture ricettive, bar, ristoranti e alberghi, produceva un ulteriore e ricco calendario di appuntamenti organizzati nel centro storico, con cadenza praticamente giornaliera, dall’ultimo weekend di luglio sino alla fine di mese di agosto, il cui obiettivo era quello di intrattenere il turista includendo ovviamente anche l’ospite della casa da gioco.

Si trattava nel complesso di una strategia che si poneva più obiettivi, quello primario di rendere speciale un soggiorno nella località, allo stesso tempo di promuovere, per il tramite di spettacoli con gli artisti più importanti del momento ed eventi di prestigio, un’immagine che negli anni ha reso celebre e appetita la destinazione valdostana.

Un modus operandi che non caratterizzava solo il Casinò di Saint-Vincent, anzi, di massima era adottato da quasi tutte le più importanti case da gioco d’Italia e d’Europa. 

E poi c’era Las Vegas dove l’estate durava e dura tutto l’anno, senza soluzione di continuità. Una realtà che ha fatto scuola e dalla quale ancora oggi abbiamo tanto da imparare in tema di marketing.

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