Fiamma tricolore: 'Casinò Campione, grave carenza di sicurezza nel territorio'
La Fiamma tricolore torna a evidenziare la perdurante situazione di carenza di sicurezza nel territorio di Campione d'Italia.
Scritto da Amr
Foto di R.D. Smith su Unsplash
“Forte biasimo per la perdurante situazione di gravissima carenza di sicurezza in questo territorio, emblema di un’anomalia istituzionale come enclave italiana nel Canton Ticino.”. Lo esprime la Fiamma tricolore di Como, tramite il suo segretario organizzativo Carlo Russo, nel commentare la rissa tra giocatori di origine cinese all'interno del Casinò Campione. La Fiamma tricolore ricorda che sul territorio, “già privo di un presidio di Polizia — ufficialmente soppresso nel 1993 — registriamo quotidianamente: assenza di una vera struttura di sicurezza; mancata presenza di un posto di polizia locale operante h 24, a fronte di un esercizio pubblico ad alto rischio quale il Casinò; mancato coordinamento tra ispettori amministrativi (Adm e Sala) e forze dell’ordine comunali, lasciando i controlli interni interamente alla sorveglianza via telecamere con personale non adeguatamente formato”.
Episodi simili, già segnalati come Fiamma tricolore, confermano che “il paese 'diventa terra di nessuno' dalle ore serali, senza interventi tempestivi delle forze dell’ordine”.
Inoltre, il partito comasco ritiene che “il recente episodio 'per futili motivi' – come già denunciato da testimoni interni – non sia il frutto di un caso isolato, ma esprima un’emergenza strutturale: il Casinò è rimasto privo di una adeguata organizzazione della sicurezza, in spregio alla condizione territoriale peculiare di enclave e alle previsioni di legge in materia di ordine pubblico è prevenzione della criminalità”.
LE RICHIESTE - La Fiamma tricolore chiede dunque alle autorità competenti di “ripristinare con immediatezza un presidio di Polizia statale permanente a Campione, stante l’assenza da oltre trent’anni; rafforzare l’organico, in particolare nelle ore serali e notturne, della Polizia municipale e dell’Arma dei Carabinieri presenti nel territorio; riorganizzare il servizio ispettivo interno, prevedendo la presenza obbligatoria e continuativa di ispettori amministrativi Adm e del Comune durante gli orari di apertura della sala da gioco; istituire un coordinamento operativo permanente (es. task force) tra Prefettura, Comando Carabinieri, Polizia Municipale e Adm, volto alla prevenzione e gestione degli episodi di violenza”.
L’onere di “garantire la sicurezza dei cittadini e dei frequentatori del Casino non può ricadere esclusivamente su operatori privati o sorveglianza tecnologica: è un dovere istituzionale, ancora più pressante in un Comune exclave vulnerabile come Campione d’Italia”.