Nei giorni scorsi un'affollata manifestazione a Bangkok per chiedere le sue dimissioni. Ora, a mettere un punto fermo, per quanto provvisorio, sulla questione, è la Corte costituzionale della Thailandia, che ha sospeso dall'incarico la premier Paetongtarn Shinawatra, accusata di violazioni dell'etica nella gestione delle tensioni al confine con la Cambogia. La sospensione sarà effettiva “fino alla decisione della Corte costituzionale”, che potrebbe richiedere diverse settimane o addirittura mesi.
Come noto, la premier è da settimane al centro di polemiche per una telefonata privata, trapelata sulla stampa, con l’ex primo ministro della Cambogia Hun Sen, e nella quale si stava parlando della crisi in atto tra i due Paesi per una disputa territoriale. Durante la conversazione con l’ex primo ministro cambogiano, Paetongtarn aveva esortato l’interlocutore a ignorare le voci più intransigenti sulla disputa di confine provenienti dalla politica e dalle forze armate thailandesi e aveva definito il tenente generale Boonsin Padklang, capo del Comando nordorientale dell’Esercito thailandese, “un avversario”.
A seguito di queste dichiarazioni, e nonostante le scuse della prima ministra, il partito Bhumjaithai, seconda forza della coalizione di governo con 69 seggi alla Camera dei rappresentanti, ha annunciato la sua uscita, riducendo la maggioranza a 261 seggi, poco al di sopra della soglia dei 251 necessaria a mantenere il controllo della Camera, e la presentazione di una mozione di sfiducia, attesa per il 3 luglio.
È evidente che in questa situazione il processo di legalizzazione dei casinò, che sembrava fatto dopo l'approvazione in prima lettura dell'apposito disegno di legge, a febbraio, da parte del consiglio dei minsitri, si allunga e complica ulteriormente, e che la premier in questo momento non ha il sostegno politico per diferenderlo, né è certamente tra le sue priorità. Il tema è fortemente divisivo e la maggioranza di governo si è sfaldata anche per questo motivo (certo, la tensione con la Cambogia è altro e ben più grande ordine di problema), con ritardi su ritardi nella valutazione del testo da parte del Parlamento, raccolta firme per chiedere di indire un referendum in materia e manifestazioni di piazza.
Ultima notizia in ordine di tempo, una commissione del Senato thailandese incaricata di studiare la proposta di legge del governo nazionale sui complessi di intrattenimento, prevede di invitare il primo ministro a comparire il 17 luglio per "chiarimenti su questioni politiche chiave", sempre che la sua sospensione renda ancora tecnicamente e politicamente possibile la realizzazione di un'audizione.
Intanto, alla Camera, la lettura formale del disegno di legge sarà posticipata di "circa un mese", rispetto alla data precedentemente indicata del 9 luglio.