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Séjourné (Commissione Ue): 'Gioco, valgono norme degli Stati membri'

17 giugno 2025 - 16:59

La Commissione Ue risponde a interrogazione del Ppe: non c'è collegamento tra presunta mancanza di regolamentazione e applicazione delle norme nel mercato del gioco e il finanziamento di contenziosi tramite terzi (Tplf).

Scritto da Redazione
Stéphane Séjourné, vicepresidente esecutivo della Commissione europea e commissario europeo per l'industria, l'imprenditoria, le piccole e medie imprese e il mercato unico ©  Commissione Ue - Sito ufficiale

Stéphane Séjourné, vicepresidente esecutivo della Commissione europea e commissario europeo per l'industria, l'imprenditoria, le piccole e medie imprese e il mercato unico © Commissione Ue - Sito ufficiale

“Nel 2017, la Commissione ha de-prioritizzato le attività relative all'applicazione degli articoli 49 e 56 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (Tfue) al gioco d'azzardo e tale decisione continua ad applicarsi.
Non esiste una legislazione o una politica Ue specifica per settore in materia di gioco d'azzardo. Gli Stati membri sono liberi di regolamentare le attività di gioco d'azzardo, purché siano conformi alle norme stabilite dal Tfue e interpretate dalla Corte di giustizia dell'Unione europea (Cgue).”

Lo ricorda Stéphane Séjourné, vicepresidente esecutivo della Commissione europea e commissario europeo per l'industria, l'imprenditoria, le piccole e medie imprese e il mercato unico, in risposta a un’interrogazione con richiesta di risposta scritta relativa al settore del gioco presentata al Parlamento europeo e rivolta alla commissione Ue dall'europarlamentare Peter Agius (Ppe).

Secondo la giurisprudenza della Cgue, rimarca Séjourné, “gli Stati membri possono limitare i giochi d'azzardo e i servizi di gioco d'azzardo ove necessario per conseguire obiettivi di interesse pubblico.
La regolamentazione e l'applicazione del gioco d'azzardo variano quindi significativamente da uno Stato membro all'altro. Inoltre, sebbene questa legislazione non sia specifica per il gioco d'azzardo, i fornitori di piattaforme online che consentono contenuti di gioco d'azzardo sulle loro interfacce sono vincolati dalle norme del Digital services act, volte a prevenire i contenuti illegali e a garantire un ambiente online più sicuro.
La Commissione non vede alcun collegamento tra la presunta mancanza di regolamentazione e applicazione delle norme nel mercato del gioco d'azzardo e il finanziamento di contenziosi tramite terzi (Tplf)”.


Il commissario quindi conclude: “In risposta alla risoluzione del Parlamento europeo, la Commissione ha condotto uno studio di mappatura sull'applicazione del Tplf negli Stati membri e deciderà le misure successive appropriate. Il Tplf è anche all'ordine del giorno del Forum di alto livello sulla giustizia per la crescita.
Lo studio rileva che il Tplf viene utilizzato in vari ambiti del diritto. La direttiva (Ue) 2020/1828 prevede già norme che gli Stati membri devono seguire per consentire il Tplf nelle azioni rappresentative in materia di consumatori disciplinate dalla direttiva. Il Tplf è talvolta l'unico modo per i consumatori danneggiati di disporre di risorse sufficienti per agire in giudizio”.
 

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