Sala bingo chiusa, CdS respinge istanza cautelare di un concessionario
Per il Consiglio di Stato 'non emergono i presupposti necessari per accogliere la misura cautelare' proposta da un concessionario contro la chiusura di una sala bingo a Fidenza (Pr).
Scritto da Redazione
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“All’esito di una delibazione tipica della fase cautelare, non emergono i presupposti necessari per accogliere la misura cautelare richiesta. In particolare, impregiudicata la definizione nel merito della vicenda processuale, non risulta adeguatamente riscontrato, sul piano probatorio, il presupposto del periculum in mora, il quale è stato dalla parte appellante prospettato in relazione ad esigenze di carattere meramente economico, come tali reintegrabili per equivalente.”
Così recita l'ordinanza con cui il Consiglio di Stato respinge l'istanza cautelare presentata da una concessionaria del gioco del bingo contro il Comune di Fidenza (Pr) – e nei confronti di nei confronti di Regione Emilia Romagna e Codacons - per la riforma della sentenza del Tar Emilia Romagna che nel marzo di quest'anno ha confermato la validità del provvedimento varato dall'ente nel 2023 per disporre la chiusura definitiva dell'attività di sala giochi in attuazione delle disposizioni normative regionali e in base alla mappatura approvata con la deliberazione della giunta comunale n. 276 del 14 dicembre 2017.
Secondo il Tar infatti la sala gestita dalla società ricorrente doveva comunque essere chiusa, in quanto situata “a meno di 500 metri di distanza da luoghi sensibili, rendendo del tutto ininfluente l’ulteriore questione della carenza di una comunicazione di subingresso da parte della società ricorrente a seguito dell’atto di fusione per incorporazione di un'altra società.”