Roma - Esperti e politici a confronto nella tavola rotonda su "Gioco responsabile: tra innovazione digitale e intelligenza artificiale", organizzata nella seconda giornata, oggi 10 aprile nel Salone delle Fontane a Roma, dell'Italian Gaming Expo & Conference.
A prendere per prima la parola è la moderatrice Ewa Bakun, director of industry insight and engagement di Clarion Gaming: “Il maggiore interesse per il gioco responsabile è la prova che le cose sono cambiate. All’Ice abbiamo una zona dedicata alla protezione del consumatore, al gioco responsabile e alla sostenibilità, qui vediamo l’evoluzione dell’interesse, dei prodotti e degli investimenti sul gioco responsabile”, afferma.
Francesco Rodano, chief sustainable gambling officer di Playtech, afferma: “L’IA nelle pratiche commerciali è molto sviluppata, per esempio nel predire se una slot avrà successo o no o se un giocatore sta per lasciare il sito. L’applicazione del gioco responsabile sta indietro, è considerato come un obbligo regolamentare e che rischia di farci fare meno soldi. Questo è vero ma il mondo sta cambiando, il fatto che questo panel si svolga nella plenaria è segno che qualcosa si sta muovendo. Ci sono esempi virtuosi. Per ora l’IA processa enormi quantità di dati in breve tempo ed estrae degli insegnamenti, analizzando i comportamenti dei giocatori e identificando quelli che potrebbero trovarsi in problemi”, e spiega i vari usi "pratici" sul fronte del gioco responsabile, dell'IA.
Serena Di Vita, head of responsible gaming program development di Sisal, sottolinea: “L’operatore non ha più il ruolo di intervenire a danno già fatto, ma cerca di intercettare segnali precoci di rischio, di perdita di controllo, lavora nella prevenzione. Cambia il ruolo dell’operatore, assume una piena responsabilità nella gestione ne nella tutela del cliente. L’IA non è da usare solo in ottica di marketing ma è anche un driver di sostenibilità, su questo bisogna fare leva per recuperare un vantaggio strategico e reputazionale degli operatori" e concorda sul fatto che al momento non ci sono degli standard ricomosciuti nel settore del gioco. Sisal, da parte sua, "lavora su base molto personalizzata".
La senatrice della Lega Elena Murelli, membro della commissione Affari sociali, evidenzia: “L’IA è uno strumento importante che cambia molti settori del business, dalle aziende all’ambito sanitario e della giustizia. Ci sono applicazioni a tutela del consumatore anche se non del tutto ancora integrata a questo obiettivo. È fondamentale il supporto umano. Dal punto di vista regolatorio è stato approvato un Act, sviluppando un’ottica di responsabilità, per fare riflettere le aziende su questa tecnologia. In Italia siamo stati il primo paese in Europa che abbiamo fatto proprio questo Act europeo. La tutela del consumatore si sta evolvendo ma serve anche nel settore del gioco, considerando il fenomeno della ludopatia. La tendenza è di andare a gestire l’algoritmo che influenza il giocatore, invitandolo alla tutela”.
Mara Di Lecce, communication & marketing director di Novomatic Italia, prende la parola: "Il gioco responsabile spesso è considerato come una facile espressione per azioni non sentite veramente. Sappiamo che ci occupiamo di offrire dei prodotti di divertimento e intrattenimento ma come tanti altri possono portare derive e rischi, ne siamo consapevoli. Partendo da ciò è giusto che si implementino le azioni necessarie, anche standard di azioni e processi certificativi affinché l’approccio rispetto alla percezione del nostro settore possa cambiare, comprendendo quanto impegno ci sia offrendo dei prodotti e facendo sì che il nostro cliente sia informato del prodotto cui si accosta”. Quanto al gioco terrestre, in attesa della normativa nazionale "la nostra società adotta anche all'estero dei sistemi di riconoscimento biometrico, per vedere come il giocatore reagisce alla sua esperienza di gioco, ci sono dei meccanismi di autoesclusione che possono essere utili anche nel contrasto al gioco minorile. In Italia siamo pronto a lanciare un prodotto, le Awp del futuro, che possano attraverso la tecnologia, rendere il giocatore più sicuro e confortevole, per un'esperienza sostenibile nel lungo periodo".
Bakun pone l'accento sulla questione della privacy e su come arrivare a un equilibrio con la protezione dei giocatori.
"La privacy può rappresentare una barriera all'ingresso - sottolinea Murelli - d'altro canto dobbiamo tutelare il giocatore. Negli Usa non c'è una regolamentazione che protegga la privacy."
Rodano sottolinea: "L'IA e il gioco responsabile possono diventare un vantaggio competitivo per gli operatori. Noi vogliamo sentirci protetti, un po' come avviene con l'uso delle cinture di sicurezza in auto. La Fondazione Fair ha cosgtruito una biblioteca, una miniera d'oro sulla conoscenza scientifica in materia: da qui possiamo tirare fuori le migliori pratiche per proteggere i consumatori".
Come cambia il paradigma del gaming? "Cambia quando pensiamo alla prevenzione più che al contrasto", è il parere di Di Lecce.
"Dobbiamo mantenere un presidio umano, l'innovazione più efficace è quella che tiene la persona e il cliente al centro", afferma De Vita.