Qual è l’importanza e l’impatto delle start up nel gioco pubblico? Ne hanno parlato importanti relatori nel panel “Restare Italia, innovazione e start up nel gioco del futuro”. A moderare l’importante field di panelist è stato Francesco Iarlori, AI Transformation Strategist e Innovation Leader.
Ad aprire il giro degli interventi è stato Stefano di Persio, Country Manager SnapScreen: “SnapScreen è un’azienda molto innovativa che offre servizi molto accattivanti a livello social. È importante la connessione tra il mio smartphone e quello che appare in TV o al cinema. SnapScreen può avere applicazioni molto varie e importanti. Ad esempio, nel betting, posso vedere il monitor durante le partite e abbiamo la possibilità di poter aprire le quote del match proprio in quel momento. Posso anche creare clip originali di quello che sto vedendo, estraendo immagini dal server del broadcaster, ma in alta definizione, e poi creare post sui social o condividere con gli amici. Passando ad altro, e come sentivamo oggi a IGE in altri interventi, c’è una fluidità nello sviluppo del dispositivo. Inserire in un mondo virtuale elementi digitali e farli interagire sarà l’elemento più importante per il futuro. Per SnapScreen è fondamentale attivare quote ed elementi aggiuntivi sempre con maggiore fluidità. In 0.1 secondi possiamo prendere contenuti e condividerli.
Stiamo parlando di innovazione ma devo dire che spesso è messa da parte. In azienda si parla di innovation da un lato e poi ci sono i processi standard dall’altra, ma non è questo il corretto approccio. Tutto dovrebbe essere intersecato.”
Importante la testimonianza di Gianfranco Leone, CEO di Virtuosity: “Ho creato tre start up in tre anni e, nonostante la mia attività in questo settore, non sono ottimista. Non è semplice fare questo tipo di azioni in tutti i settori in Italia. Tuttavia, la gamification è stata sempre al centro di tutte le start up che ho prodotto e, soprattutto nella prima, siamo riusciti a giocare su molti elementi aiutando persone con neuro divergenze ed è stato molto soddisfacente.”
Luigi Ughi, CEO e co-founder di Giotto, ha portato la sua esperienza specie nel settore del betting e degli esport. “I nostri prodotti sono in fase di start up ma l’azienda lavora da tempo nel settore. Creiamo palinsesti live e retail innovativi rispetto a quello che c’è sul mercato e iniziamo a commercializzarlo ad altri clienti oltre che nelle nostre agenzie di proprietà. Negli esport, il basket e soprattutto il calcio e anche il tennis sono i primi due sport più diffusi. Siamo un paese calcio-centrico, tutti conosciamo quello che accade nel campionato e in Europa e gli eventi collegati al calcio negli esport ricoprono tutto l’arco temporale dell’apertura del punto vendita e tutta la giornata per chi gioca online. Grazie alle nostre agenzie di proprietà, possiamo vedere che questi nuovi prodotti sono utilissimi per creare maggiore audience per la raccolta di gioco. Parlando di innovazione, il regolatore non ci aiuta e invece dovrebbero capire che le start up sono importanti in generale per l’ecosistema del settore perché sono molto più agili e veloci a differenza di aziende molto più grandi. Avere buone start up accanto è davvero molto importante.”
Domenico Mazzola, Ceo Catoritech ha raccontato la sua esperienza nella creazione di una “piattaforma conto gioco per il settore dell’igaming nei mercati regolati. Siamo di fronte ad uno scenario in cui le grandi aziende si trovano a lavorare con sistemi troppo affastellati e che si montano una sopra all’altra, io le chiamo lasagne. Sistemi pieni di sistemi e terze parti integrate ma che rischiano di crollare appena un tassello va in crisi e soprattutto rischiano di essere inefficienti. È difficile seguire poi il business. Ogni mercato ha le sue esigenze e i suoi prodotti e la piattaforma come nel nostro caso focalizzata sul conto gioco deve dare una grande flessibilità sulla customizzazione. Deve esserlo abbastanza per integrare, in caso di mancanze, anche terze parti che vada a coprire cosa serve come Crm o mercati o sviluppi vari. Quant’è flessibile il sistema di base per innovare?”.
Fabio Lalli, entrepreneur, advisor e speaker, è intervenuto anche in questo panel dopo il suo interessantissimo speech: “Competenza e cultura nell’innovazione viaggiano insieme. Nel mondo dello sport e della finance chi fa scelte non è proprio in grado di farlo: se chi fa marketing deve decidere di adottare la blockchain non è detto che riesca a fare scelte corrette. Anche chi fa business non è detto che sia sempre in grado di seguire le strade migliori e questo per le start up è fondamentale”, ha concluso.