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Ige 2025, obiettivo tutela della reputazione online

10 aprile 2025 - 11:27

All'Italian Gaming Expo & Conference focus sulle strategie e gli strumenti per tutelare la reputazione online di aziende e privati: ne parla l'esperto Gabriele Gallassi.

Scritto da Amr
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Roma - "Come tutelare la reputazione online di aziende e privati: strategie e strumenti innovativi" è il decisamente attuale titolo del keynote speech di Gabriele Gallassi, co-founder di Tutela Digitale e consulente di As.tro, che l'esperto tiene nella seconda giornatae, oggi 10 aprile nel Salone delle Fontane a Roma, dell'Italian Gaming Expo & Conference.

"Noi difendiamo la reputazione online delle aziende dei privati coinvolti spesso in problematiche. In tre modi: monitoriamo la rete, eliminiamo i contenuti negativi dal web, miglioriamo l’identità digitale di un’azienda sul webQ, afferma.
"La nostra formazione è legata ad aspetti legali e di marketing, negli anni siamo partiti occupandoci di eliminazione della contraffazione e della pirateria online, con l’obiettivo di difendere le aziende che hanno problemi sul web. 

Se non sei su Google non esisti, si dice, ma bisogna anche pensare che una notizia su Google rimane sempre, è accessibile ovunque e a tutti, ed è riproducibile all’infinito, questo può portare a crisi reputazionali. Da una crisi può nascere un’opportunità. Nella fase di onda, quando arriva dunque la crisi, è sempre importante monitorare, calcolare i danni sul web e attivare le risorse interne ed esterne, per compensare l’uscita di notizie negative, e controllare come l’azienda comunica.
Nella fase post onda si possono rimuovere i contenuti lesivi rimasti sul web, applicando il diritto all'oblio per rimjuovere o deindicizzare il contenuto. Il mondo si divide in pre e post intelligenza artificiale, ora siamo in una terra di mezzo".

In conclusione, Gallassi sottolinea "il momento di giungla che stiamo vivendo. L'intelligenza artificiale amplifica la possibilità di truccare un prodotto, si apre anche la bagarre del copyright, non si capisce più cosa è originale e cosa non lo è, si può anche modificare la voce. Ora non c'è più solo Google da monitorare, con ChatGpt e le altre IA tutto si amplifica".

In questo contesto sicuramente "servono dei riconoscimento di immagini. Ci sono dei tool per riconoscere se una cosa è finta o no, se è stata fatta con l'intelligenza artificiale o meno. Per riconoscere le deep fake ci sono dei software, stanno nascendo dei nuovi strumenti di tutela".

 

 

 

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