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Ige 2025, strategie di monetizzazione per le aziende di iGaming

10 aprile 2025 - 11:28

All’Italian Gaming Expo and Conference si è parlato anche di strategie di monetizzazione per le aziende di iGamng con Digitalmoka e Revera con la moderazione di Francesco Iarlori.

Scritto da Ca
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Con la moderazione di Francesco Iarlori, AI Transformation Strategist e Innovation Leader, all’Italian Gaming Expo and Conference si è parlato anche di strategie di monetizzazione per le aziende di iGaming.

Ha esordito Alessio Falsetti, CEO di Digitalmoka: “Sviluppiamo giochi di carte tradizionali come Scopa, Asso pigliatutto e abbiamo centinaia di migliaia di player che giocano ai nostri skill game. Abbiamo una partnership con Del Negro, ad esempio, visto che abbiamo tutti i mazzi differenti che utilizziamo nei giochi come le Piacentine, le Napoletane e altro. Com’è il mondo degli abbonamenti e delle transazioni in generale? Funzionano molto di più le micro transazioni e il modello delle pubblicità. Nel mercato italiano, però, c’è molta più reticenza; 1000 giocatori americani spendono più di 100.000 giocatori italiani. Le pubblicità sono sempre più invasive, con spot pubblicitari che durano anche 60 secondi e per chiuderle sono necessari anche 3 click. Molti utenti si lamentano. L’ostacolo maggiore è la user acquisition e devo sapere quanto vale l’utente nel gioco e capire quanto conviene spendere, e l’incertezza rende tutto molto complesso. Ci sosteniamo bene con la pubblicità, ma devi avere centinaia di migliaia di utenti per sostenere l’azienda con la sola pubblicità. I giochi con gli Nft non hanno una grossa presa con gli utenti, visto che li vedono come un obbligo di pagare e dovrebbero essere sfruttati in maniera più organica e coinvolgente”.

Matteo Sirizzotti, CEO di Revera, ha proseguito: “Siamo una start up innovativa della realtà aumentata per il patrimonio artistico e culturale. Abbiamo iniziato a lavorare con l’Arabia Saudita che vuole valorizzare il suo patrimonio artistico. Ma stiamo cercando un Publisher per il mercato del gaming italiano, ma è molto difficile. Per noi il problema della user acquisition è lo stesso, ma non abbiamo il problema della pubblicità e siamo orientati meglio nelle micro transazioni. Sugli Nft, il valore è molto oscillante; si va in hype e poi la cosa si sgonfia e il valore si stabilizza. Nel nostro settore dell’heritage, invece, l’Nft ha un valore se ha la forma di un ente molto importante: i Bronzi di Riace vengono riprodotti digitalmente e l’Unesco lo firma e riconosce, allora ha valore enorme. In generale sul gaming, però, tutto questo mette dei blocchi,” ha concluso.

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