Roma - “Bisogna lavorare per rendere sano per tutti, o se preferiamo sostenibile, il gioco, quindi capire come prendersi cura di quella percentuale modestissima di persone che effettivamente giocando si mettono a rischio.”
Così Matteo Caroli, presidente della Fondazione Fair, intervenendo al tavolo “La formazione, l’informazione e le scienze comportamentali come strumenti per la promozione del gioco responsabile” nell’ambito degli Stati generali dell’Agenzia dogane e monopoli, che nella giornata di oggi, 22 maggio 2025, vede il pomeriggio dedicato al tema del gioco “La promozione e lo sviluppo del gioco responsabile tra regolamentazione, innovazione tecnologica e prospettiva delle scienze comportamentali.”
"I dati evidenziano che le persone che hanno problemi consistenti sono pochissime, ma nel valore assoluto dato dal totale dei giocatori significativa. Questo senza penalizzare tutti gli altri." Come fare questo? Secondo Caroli "ci si deve concentrare sugli strumenti di prevenzione. In questa logica di prevenzione bisogna lavorare in maniera olistica, cioè agendo da diversi punti di vista, a partire da quello delle normative che devono rafforzare l'azione contro il gioco illegale."
EDUCAZIONE FINANZIARIA - In tema di prevenzione il presidente della Fondazione Fair ha le idee chiare su quelle che dovrebbero essere le direttive da seguire: "Occorre andare a comprendere quelle che sono le tipologie di giocatore e le situazioni in cui si può passare da una situazione sotto controllo, ad una situazione di rischio. In una ricerca che stiamo conducendo con l'Università Cattolica di Milano sui giovanissimi emerge l'importanza dell'educazione finanziaria. Far capire alle persone, non solo ai giovani, le logiche del rischio, concetti solo in apparenza semplice e intuitivi, è un elemento molto importante. Magari non è strettamente attinente al gioco, ma forse dovrebbe essere abbracciato anche dal sistema del gioco, in collaborazione con il sistema finanziario e bancario, perché è una delle leve fondamentali. L'altra leva è quella della formazione, in senso lato, che porta all'autoconsapevolezza. Su questo la domanda che viene dai giovani è molto forte, quindi come vede, occorre partire un po' da lontano, creando quegli anticorpi che evitano di prendere un percorso patologico."
QUALE TETTO DI SPESA? - "Il tema del reddito a mio avviso è molto importante. Uno degli strumenti per evitare percorsi patologici è porre un tetto alla spesa, e che tuttavia andrebbe costruito non su valori assoluti ma in proporzione al reddito. Lei amministrazioni pubbliche sono in grado di incrociare i dati pertanto non dovrebbe essere molto complesso. Io credo che sia importante segmentare maggiormente le tipologie di giocatori, e le tipologie di misure preventive, adattandole ai diversi segmenti di giocatori."
"Mai come in questo ambito credo sia necessaria la collaborazione tra i diversi attori e le istituzioni, ma anche tra gli operatori e le università, ossia chi produce dati, e naturalmente tutti gli stakeholders. L'obiettivo comune deve essere quello di far crescere questo settore, importante sia per il sistema pubblico che per il sistema privato, con decine di migliaia di occupati, ma in una prospettiva che lo renda benefico per tutti."