Roma – “Oggi con la tecnologia si può fare di tutto, ma in realtà sono anni che gli operatori studiano il fenomeno, investono per analizzare i comportamenti dei clienti, fatto che è alla base di ogni sistema di marketing. Nel tempo il gioco responsabile è diventato parte integrante della cultura aziendale, è entrato nel dna delle aziende, che hanno capito l'importanza di avere strumenti a disposizione e di analizzare i comportamenti non solo in funzione delle vendite, ma per intercettare il gioco patologico, e quindi garantire continuità e sostenibilità al proprio business.”
A sottolinearlo è Giuliano Guinci (public affairs, sustainability and retail operations director Eurobet group), nel suo intervento al tavolo “Le nuove frontiere della promozione del gioco responsabile fra intelligenza artificiale e analisi predittive”, nell'ambito della seconda giornata degli Stati generali dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, intitolata “La promozione e lo sviluppo del gioco responsabile tra regolamentazione, innovazione tecnologica e prospettiva delle scienze comportamentali”, in agenda oggi, 22 maggio, a Roma.
In merito agli strumenti utilizzati dai concessionari per monitorare i propri clienti, Guinci ricorda il sistema messo appunto da Eurobet: “Arc, che utilizza l'intelligenza artificiale per capire i comportamenti dei giocatori, individuarli, e capire per chi applicare misure contenitive del gioco. Un sistema sviluppato come gruppo nel 2021, con le università di Harvard e Cambridge e con associazioni che si occupano di gioco problematico a livello internazionale, settato con 26 indicatori personalizzati per singolo Paese, grazie al quale è stato possibile elaborare una mappatura abbastanza importante dei nostri clienti, su cui applicare delle azioni, in parte riprese dalle norme che dovremo attuare con le nuove concessioni, secondo quanto prevede il bando per l'online”.
Per il manager di Eurobet è ormai “passata la fase conoscitiva e oggi sono disponibili molti dati a supporto, lo step successivo sarà quello di aumentare la collaborazione fra gli attori del settore, le azioni dovranno essere condivise, non più lasciate alla singola responsabilità dell'operatore. Si può fare perché abbiamo una solida base di ricerca, un'amministrazione efficiente, ma bisogna mettere tutto in rete, creare un set condiviso di regole che tutti dovranno applicare nello stesso modo per evitare che giocatori vengano espulsi dal sistema di gioco regolare”.
Quanto alla promozione del gioco, di fatto ad oggi regolata dalle linee guide dell'Agcom sul divieto di pubblicità introdotto dal Governo nel 2018, Guinci sottolinea che “la comunicazione verso il cliente è fondamentale, dai dati abbiamo capito che nella maggior parte dei casi c'è un giocatore sociale che ha bisogno di attenzione particolare quando si comunica; ormai abbiamo una comunicazione one to one, legato al comportamento specifico del giocatore per evitare una pressione eccessiva, e, appunto, farlo restare sociale. Il riordino è una grande opportunità per fare una riflessione comune su quello che il settore può e potrà fare in tema di comunicazione, sono stati fatti dei passi in avanti, ed è ormai necessario ragionare sui divieti”.
In conclusione, il public affairs, sustainability and retail operations director di Eurobet group puntualizza: “Di fronte a noi c'è una nuova frontiera, la centralizzazione dei dati di tutti i giocatori in un unico punto. Dobbiamo applicare questi sistemi comportamentali sulla base dati a disposizione, intrecciandoli possiamo avere una visione a 360 gradi del comportamento dei giocatori. In Italia abbiamo un sistema abilitante potentissimo, abbiamo già centralizzato tutti i dati, quindi è possibile”.