Non si placa ancora la discussione dentro e fuori il consiglio comunale di Follonica (Gr) sul futuro dell'ippodromo dei Pini, dopo il sì alla variante urbanistica per sciogliere il vincolo che ad oggi lega le abitazioni/foresterie all’attività ippica del centro sportivo.
Sulla questione ora interviene anche il Partito socialista, con un comunicato: “La recente approvazione della variante urbanistica che svincola le foresterie dell’ippodromo dall’attività ippica rappresenta un passaggio importante per la città. Siamo ben consapevoli che non potranno essere progettate nuove espansioni prima dell’attuazione delle attuali previsioni urbanistiche , tuttavia trovare una casa a Follonica è diventato sempre più difficile e nei mesi estivi la situazione peggiora, complice l’aumento dei costi e la pressione turistica. A farne le spese sono i giovani, le famiglie e i lavoratori stagionali, che non riescono a trovare soluzioni abitative dignitose a prezzi accessibili. Negli ultimi anni, il costo della vita è aumentato sensibilmente: affitti, utenze, beni di prima necessità. Tutto è rincarato. E la mancanza di case in affitto a prezzi accessibili è ormai un problema concreto per tanti cittadini. Un disagio che si riflette anche sulla popolazione residente: mentre comuni limitrofi come Massa Marittima, Scarlino e Gavorrano crescono, Follonica rischia di scendere sotto la soglia dei 20.000 abitanti, con pesanti conseguenze economiche e politiche”.
I socialisti quindi sottolineano: “Non possiamo permettere che Follonica diventi una città sempre più inaccessibile per chi ci lavora e ci vive tutto l’anno. Le foresterie dell’ippodromo possono diventare una risorsa preziosa per offrire soluzioni concrete a chi oggi è escluso dal mercato immobiliare. Ma non basta: questa occasione deve rientrare in una strategia più ampia per affrontare l’emergenza abitativa in modo strutturale”.
Quindi il Psi propone di affiancare al recupero delle foresterie anche la realizzazione di “una nuova area residenziale costruita su terreni pubblici a prezzi calmierati, pensata per dare un’opportunità concreta ai residenti, in particolare giovani e famiglie. A questo si aggiunge il rilancio del social housing, un modello che consente di offrire case in affitto a prezzi sostenibili a chi non riesce a sostenere i costi del mercato privato, pur non avendo i requisiti per l’edilizia popolare. Rigenerare significa andare oltre la semplice ristrutturazione: è restituire agli spazi pubblici una funzione sociale, capace di rispondere ai bisogni più urgenti della città. Oggi, il primo fra tutti è il diritto alla casa. Il Psi Follonica invita l’amministrazione comunale a farsi carico di questa proposta, valutando con attenzione la destinazione delle foresterie e inserendola all’interno di una strategia più ampia sul diritto all’abitare. Il diritto alla casa non può restare ai margini dell’agenda politica locale e ogni occasione concreta per affrontarlo va colta senza esitazioni. Le foresterie dell’ippodromo possono rappresentare un primo passo in questa direzione”.
Fratelli d'Italia invece chiama in causa direttamente i consiglieri del Partito democratico, che in occasione del voto sulla delibera approvata dalla maggioranza hanno preferito astenersi dal voto accusando l’amministrazione Buoncristiani di mancanza di responsabilità: “Dopo decenni di silenzio e immobilismo, oggi il Partito democratico scopre improvvisamente l’indignazione. Un risveglio tardivo e paradossale, visto che arriva proprio da chi ha avuto la responsabilità politica e amministrativa della città per ottant’anni. Sul caso dell’ippodromo dei Pini il Pd accusa l’attuale amministrazione di 'superficialità' ma la verità è che quel degrado è frutto diretto delle scelte – o delle non scelte – dell’amministrazione di centrosinistra che ha governato la città per quasi 80 anni”, afferma FdI.
“Nel 2003 proprio sotto una giunta di sinistra, venne approvata una convenzione che ha aperto la strada a due decenni di abusi, incuria e mancanza di controllo. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: strutture mai utilizzate per le finalità previste, occupazioni abusive, blackout, assenza di acqua per i cavalli e uno stato di abbandono generale. Il tutto nel silenzio complice del Pd e sinistra.
Quando il centrodestra era all’opposizione, i consiglieri avevano con determinazione il proprio ruolo di vigilanza: interrogazioni, accessi agli atti, denunce pubbliche. È stata quella pressione politica a costringere l’Amministrazione a intervenire, fino alla revoca della concessione nel dicembre 2023. Oggi il centrosinistra, che per anni ha ignorato il problema, tenta di ribaltare la realtà. Parla di 'confusione' e 'assenza di visione', dimenticando che è stato proprio il Pd ad astenersi sull’avvio della variante urbanistica che apre finalmente l’area a nuovi usi sociali, sportivi e culturali. Una scelta che dimostra, ancora una volta, il distacco da ciò che davvero serve alla città”.
La nota quindi prosegue: “Le promesse mancate della sinistra non sono più credibili. Chi ha avuto decenni per rigenerare quell’area e non l’ha fatto, oggi non può presentarsi come risolutore. Il centrodestra è al lavoro per voltare pagina, con atti concreti, trasparenza e rispetto della legalità. È questo che i cittadini si aspettano, ed è questo che continueremo a garantire. Follonica ha bisogno di chi lavora, non di chi fa polemica. E tempo di riscrivere la storia”.