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La giostra degli ippodromi: la politica fa il punto sul futuro di Cesena, Follonica e Varese

12 luglio 2025 - 09:11

In questi giorni diversi ippodromi sono finiti sotto la lente della politica: dalla proroga della concessione a Cesena alla variante urbanistica a Follonica, fino all'agibilità per Varese, ecco i temi sul tavolo.

Scritto da Fm
© Pxhere

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L'ippica non manca mai di fornire spunti di discussione. Neppure questa settimana e nelle prossime, stando a quanto emerge dal dibattito politico che sta interessando diversi ippodromi: Cesena, Follonica e Varese, in testa.

Per l'ippodromo del Savio ad esempio si registra il sì del consiglio comunale alla  proposta di delibera per prorogare la scadenza della gestione di Hippogroup Cesenate dall’originario 31 dicembre 2032 al 31 dicembre 2037, per riequilibrarne la situazione economico-finanziaria, visti i lavori svolti dalla società di corse in questi due anni per risanare l'impianto dopo l'alluvione del 2023 e i grossi anticipi di capitali sborsati per farli, con 7 milioni di danni periziati.

Fra gli emendamenti approvati, c'è anche quello presentato da Cesena siamo noi, per impegnare il gestore dell’ippodromo “a concedere spazi alle associazioni che si occupano di disabilità e sociale”, fanno sapere i consiglieri in una nota.

Un altro ippodromo attenzionato dalla politica è quello di Follonica: dopo che il consiglio comunale ha approvato un'apposita variante urbanistica per sciogliere il vincolo che ad oggi lega le abitazioni/foresterie all’attività ippica del centro sportivo, il gruppo consiliare del Partito democratico affida ad un comunicato il suo disappunto: “La delibera approvata dalla maggioranza riguarda l’avvio del procedimento per una variante urbanistica che separa l’area sportiva (pista, scuderie, club house e strutture dedicate alle gare ippiche) dalle 167 foresterie, oggi ancora legate a un piano attuativo ormai superato. Un’operazione che, nelle intenzioni, dovrebbe permettere di rimuovere il vincolo che limita le foresterie all’uso esclusivo per attività ippiche e aprire l’area sportiva ad altri usi, anche non strettamente legati all’ippica. Il Partito democratico ha scelto l’astensione non per ambiguità, ma come preciso atto di responsabilità. Una responsabilità che, al contrario, l’amministrazione Buoncristiani, a guida destra, continua ostinatamente a disertare”.

I consiglieri dem quindi rimarcano:“Conosciamo bene il valore strategico dell’ippodromo dei Pini. Per anni, sotto le amministrazioni di centrosinistra, si è lavorato per restituire dignità a un’area centrale per la città. È stato il centrosinistra ad avviare e portare a termine nel 2023 il procedimento per la decadenza e revoca della concessione, una concessione che sarebbe altrimenti durata altri 70 anni. Sempre il centrosinistra ha approvato nel 2024 il nuovo Piano strutturale, che ha aperto la strada a nuove e diversificate funzioni per tutta l’area dell’ippodromo. Crediamo che l’ippica non sia tramontata, ma che abbia bisogno di essere ripensata e rilanciata con serietà, attraverso un progetto capace di coniugare tradizione e innovazione, sport e cultura, eventi e attività sociali, con una visione chiara e una gestione competente. Per questo oggi non possiamo che denunciare con forza l’approccio raffazzonato dell’amministrazione in carica. La variante urbanistica proposta è figlia di un’impostazione improvvisata, priva di contenuti, senza un’idea di sviluppo coerente, né un coinvolgimento reale della cittadinanza. Si parla genericamente di ‘trasformazione’ dell’area, ma non si chiarisce quale sarà il destino delle foresterie. Si evocano ‘opportunità’, ma senza spiegare per chi, in che tempi, con quali strumenti”.

I consiglieri del Pd quindi proseguono: "La destra si autocelebra per aver ‘finalmente fatto qualcosa’, ma dimentica, o finge di dimenticare, che senza il lavoro delle amministrazioni precedenti non ci sarebbe stato nulla su cui lavorare. Il loro contributo? Una delibera vaga, generica, che potrebbe aprire la porta a tutto e al contrario di tutto. E quando il Partito democratico esercita il proprio ruolo di opposizione responsabile, chiedendo trasparenza, metodo e visione, ecco arrivare l’accusa ridicola e pretestuosa di ‘ritiro di responsabilità’. La verità è che chi ha lasciato vuoti politici e amministrativi è proprio chi oggi guida la città, e continua a eludere l’unica vera domanda che conta: dove vogliamo portare Follonica? Il nostro non è stato un passo indietro, ma un atto coerente con il percorso che abbiamo portato avanti insieme ai nostri alleati. La nostra astensione è un no a decisioni improvvisate e un sì a un’idea di città seria, partecipata, trasparente. Continueremo a fare la nostra parte, con determinazione e coerenza. Smaschereremo ogni tentativo di maquillage politico e continueremo a chiedere risposte concrete. Perché Follonica merita molto di più di una variante vuota e un’amministrazione che gioca a nascondino con la realtà”.

Il terzo ippodromo al centro dell'agone politico è quello di Varese. Mentre la città e gli appassionati sono in attesa di sapere se il gestore – la Società varesina incremento corse cavalli – riuscirà a presentare la “certificazione con perizia giurata di un tecnico abilitato dell'avvenuta manutenzione e perfetto funzionamento in conformità ai requisiti delle gabbie di partenza, nonché l'avvenuto riposizionamento dello steccato” chiesta dal ministero dell'Agricoltura per dare il via libera alla stagione estiva di corse, previsto per il 19 luglio, per il 21 è calendarizzata una nuova riunione della commissione consiliare Politiche giovanili e sport dedicata alle sorti dell'impianto.

Numerosi i punti all'ordine del giorno, come si legge sul sito del Comune di Varese: “Illustrazione della relazione stilata dal professionista incaricato dal Comune in merito alla situazione dell'impianto e delle opere da eseguire; se l'impianto risulti agibile e, in caso di risposta negativa, cause dell'inagibilità e interventi da eseguirsi a tal fine, con relativi costi e tempistiche, nonché quali opere siano da eseguire a cura e spese del gestore e quali, eventualmente, a cura e spese della proprietà; previsto termine di rilascio del certificato di agibilità e dell'autorizzazione necessario allo svolgimento delle corse; intenzioni dell'Amministrazione comunale in merito al futuro dell'impianto ed alla sua destinazione; se vi siano inadempienze contrattuali da parte del gestore e, in caso affermativo, azioni intraprese dall'Amministrazione comunale ai fini di ottenere il corretto adempimento delle obbligazioni derivanti dal contratto di gestione”.

I consiglieri comunali hanno richiesto la presenza dell'assessore comunale allo Sport, Stefano Malerba, del dirigente competente e di un rappresentante dell'Avvocatura comunale.

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