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La giostra degli ippodromi, le battute d'arresto di Sassari e Corridonia

30 giugno 2025 - 12:01

A Sassari annullato il primo convegno della stagione per inagibilità della pista, a Corridonia strutture pignorate per lavori non pagati dalla precedente gestione.

Scritto da Fm
© Philippe Oursel / Unsplash

© Philippe Oursel / Unsplash

Quando abbiamo iniziato a scrivere una serie di articoli sulle sorti degli ippodromi italiani, intitolandola “La giostra degli ippodromi”, avevamo bene in mente la velocità con cui questo comparto sta cambiando, con un sempre maggiore numero di impianti che entrano in crisi e chiudono, oppure affrontano battute d'arresto più o meno temporanee.

È il caso di due ippodromi tornati in questi giorni alla ribalta delle cronache: quello di Sassari, in Sardegna, e quello di Corridonia, nelle Marche.

Per il primo, si registra l'annullamento del convegno di corse inaugurale della stagione, in calendario venerdì 27 giugno, dopo che i commissari in servizio nell'impianto l'hanno ritenuto "non idoneo” per le condizioni della pista valutandola “inagibile e non sicura”, come emerge anche da alcune foto diffuse su vari gruppi social dedicati all'ippica.

I quotidiani locali riferiscono che il patron Giancarlo Scarpa, presidente della Società ippica sassarese, che gestisce l'impianto, dichiara di non essere a conoscenza delle motivazioni di tale decisione e di aspettare le spiegazioni del ministero dell'Agricoltura, anche a proposito degli altri convegni in programma. Anche noi abbiamo chiesto lumi a Scarpa, e ne daremo prontamente conto non appena ce li fornirà.

Con l'occasione, come affermato dallo stesso presidente della Sis in un'intervista a GiocoNews, ricordiamo che nei mesi scorsi l'ippodromo ha beneficiato di uno stanziamento di 300mila euro da parte dell'assessorato regionale all'Agricoltura, “per una serie di piccoli interventi da realizzare nella struttura”. A tal proposito, ad aprile di quest'anno, Scarpa ha dichiarato alla nostra testata: “Diamo la priorità al reparto scuderie, che necessitano di manutenzione da un po' di tempo, di una ristrutturazione completa. Poi faremo anche una terrazza per le autorità, perché l'ippodromo ne è sprovvisto. Ben vengano questi fondi, e, vista la sensibilità dell'assessore e di questa giunta regionale, speriamo di poterne avere altri per il 2025-2026”.

L'altro ippodromo al centro del nostro aggiornamento è il Martini di Corridonia (Mc): alla metà di giugno la società di corse che lo gestiva - la società Comitato corse ippiche - ha comunicato al ministero dell'Agricoltura la volontà di risolvere la convenzione; una settimana dopo il Masaf ha riconosciuto l’affidamento diretto in concessione della gestione dell'ippodromo sino al 31 dicembre alla società Corri Ippo Srl, disposto dal Comune, per poi sancire, 4 giorni fa, l'annullamento delle giornate di corse al galoppo in calendario nell'impianto il 3 e il 10 luglio, dopo aver verificato che l’ippodromo non aveva “ancora provveduto all’implementazione delle procedure necessarie per l’avvio della stagione di corse dell’anno 2025”.

Ieri mattina, ecco arrivare la “spiegazione”, con una nota diffusa da alcuni operatori locali in cui si legge del pignoramento delle strutture dell'impianto da parte di un ufficiale giudiziario per conto di due creditori del Comitato Ippico per una somma di 23 mila euro ai quali se n'è aggiunto un terzo che ha allestito l'illuminazione della pista. Debiti pregressi quindi, che andrebbero saldati dalla vecchia gestione.

Non si sa cosa accadrà, a questo punto, anche se pare che la nuova società di gestione del Martini non abbia ancora perso le speranze di salvarlo.

 

 

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