L'Associazione italiana giudici ippici rivolge una richiesta di intervento urgente e risolutivo ai vertici del ministero dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste in merito all'operato delle Commissioni di disciplina di prima istanza e di appello.
La lettera che il consiglio direttivo dell'Aigi rivolge al sottosegretario di Stato con delega ippica Patrizio La Pietra, al capo di gabinetto Raffaele Borriello, al capo dipartimento della sovranità alimentare e dell'ippica Marco Lupo, al direttore generale per l'ippica Remo Chiodi e al dirigente Dipp2 Ludovica Iarussi parte da un "profondo disappunto, un forte dissenso e una viva preoccupazione" riguardo alle recenti decisioni assunte dalla Commissione di disciplina, in particolare quella d'appello.
Al centro della polemica vi è la riforma di un provvedimento disciplinare adottato dalla Giuria dell’ippodromo di Napoli in occasione del Gran Premio Regione Campania Filly, svoltosi il 4 maggio 2025. In quella circostanza, i giudici ippici in servizio avevano disposto all’unanimità il distanziamento della cavalla Funny Gio dall’ordine d’arrivo dopo che questa aveva causato un evidente danneggiamento alla cavalla Finance Lady Par durante il percorso di gara.
Tuttavia, spiega l'Aigi, "la decisione della Giuria, composta da giudici ippici con oltre trent’anni di esperienza e piena competenza tecnica, è stata riformata dalla Commissione di disciplina d’appello senza motivazioni tecniche adeguate, e in totale assenza di specifiche competenze ippiche da parte dei suoi componenti, prevalentemente giuristi (avvocati o magistrati), non formati nella giustizia sportiva ippica."
L'Aigi evidenzia quindi come le vigenti norme di procedura disciplinare prevedano che l’appello sia ammesso "esclusivamente per violazione o falsa applicazione del Regolamento delle Corse", tanto che "non è consentito all’organo di secondo grado rimettere in discussione valutazioni tecniche di merito, né sostituirsi alla Giuria nella lettura oggettiva dei fatti accaduti in pista".
Questo rappresenta, "purtroppo, un fenomeno ricorrente", continua il direttivo Aigi nella missiva, "che mina la credibilità delle Giurie/Commissari e produce un danno sistemico all’intero comparto".
Per far fronte a questa "vicenda, simbolica di un problema strutturale", l'Aigi chiede pertanto al Masaf un intervento "urgente e risolutivo" affinché le Commissioni di disciplina di prima istanza e di appello siano formalmente richiamate al rispetto delle proprie competenze, limitandosi alla verifica di legittimità senza ingerire nel merito tecnico delle decisioni assunte dalle Giurie/Commissari, e che si proceda in ogni caso alla revisione della composizione delle Commissioni, includendo soggetti con comprovata esperienza nel settore ippico e, in particolare, ex giudici ippici con adeguato curriculum di servizio.
Questa situazione, chiosa qundi l'Aigi, "richiede una risposta tempestiva e concreta per salvaguardare la correttezza, l’autonomia e l’autorevolezza della giustizia sportiva ippica".