Nuova ed ultima tappa in Puglia per lo speciale a puntate di Gioco News dedicato agli ippodromi italiani (consultabile nella sua interezza online a questo link). Dopo Casarano (Le) e Castelluccio dei Sauri (Fg) approdiamo a Taranto, intervistando Anita Carelli, che insieme con la sorella Milva gestisce l'ippodromo Paolo VI.
In questo l'impianto è nato nel 1976 da un’idea di suo padre, Donato, che comprò “il terreno che lo ospita per fare delle corse a livello amatoriale, tra amici”.
Oggi si estende su una superficie di 260.000 metri quadri, di cui 60.000 dedicati agli spettatori, 25.000 alla pista da corsa, 10.000 alla pista di allenamento, 14.000 alle scuderie ed i restanti 151.000 a servizi vari. È dotato di un’area verde ampiamente attrezzata per il divertimento dei più piccoli, un centro sportivo polifunzionale, due bar/ristoro, due centri congressi ed un ampio parcheggio. Al centro la pista da corsa lunga 1000 metri, con un rettilineo per l’arrivo di 210 metri.
Una struttura che è cresciuta nel tempo, con una serie di continue migliorie, dall’impianto luci alla nuova regia e al nuovo impianto audio, e che punta molto sul turismo: “Per noi la valenza turistica è tutto poiché siamo una città di mare in una regione in continuo sviluppo come la Puglia”, sottolinea Carelli.
Le giornate di corse in calendario nel 2025 sono 44 con il clou domenica 27 luglio, quando si terranno gli storici gran premi Due mari e Città di Taranto.
Ma il Paolo VI è anche altro. “Il nostro ippodromo è sempre stato presente nella città poiché è sempre stato riconosciuto dai tarantini come un luogo dove poter svolgere anche tante manifestazioni collaterali: l’ultima di esse è stata 'Oltre le parole', dedicata ai bambini con disturbi dello spettro autistico, ma ne possiamo vantare anche altre promozionali come 'Politica al trotto', 'Il Palio delle scuole' e la manifestazione pugilistica 'L'altro sport'.”
Come noto, nella classificazione degli ippodromi varata dal ministero dell'Agricoltura lo scorso dicembre, Taranto attualmente figura al 10° posto, e dopo di essa ha subito un taglio delle sovvenzioni ministeriali pari a un milione di euro. Un duro colpo,a seguito del quale la proprietà ha annunciato la chiusura del centro di allenamento, poi rientrata grazie al “costante sforzo economico” degli operatori e in primis della società gerente.
Anita Carelli quindi conclude: “Sicuramente aspiravamo a qualcosa di meglio, non ne abbiamo mai fatto mistero, e quando l'apposita commissione tecnica valuterà anche la qualità, i servizi, ovviamente ci batteremo perché tutto venga valutato correttamente. Dal canto nostro, faremo investimenti e offriremo servizi in base alle sovvenzioni e in base alle entrate dell'ippodromo, ma ovviamente non sarà più come prima”.