"L'eccesso di caldo e il fatto che i pozzi non avevano più acqua sufficiente per alimentare il sistema di irrigazione ha creato qualche problema. Ma è un problema non soltanto dell'ippodromo, purtroppo, ma di tantissimi altri giardini pubblici e anche privati."
Così Nicoletta Puggioni, assessora alla Cultura, Marketing turistico, Politiche educative, Giovanili e sportive, rispondendo a un'interrogazione del consigliere comunale Pietro Pedoni (FdI), spiega i motivi che hanno portato, a fine giugno, a sospendere tutte le gare programmate nel mese di luglio dopo che i commissari in servizio nell'impianto l'hanno ritenuto "non idoneo” per le condizioni della pista, qualificandola come “non sicura”.
Il consigliere Pedoni, facendosi portavoce delle professionalità che gravitano attorno e dentro all'ippodromo Pinna, ha ricordato che "vengono compiuti sacrifici in termini di lavori, impegno, soldi, spesi, viaggi, vaccinazioni, insomma tutto ciò che è necessario per far sì che vengano rispettate tutte le norme in materia", ricordato altresì gli impegni pubblici per i lavori dell'ippodromo, con "un finanziamento da parte della Regione Sardegna di 300 mila euro", chiedendo dunque a sindaco e assessori competenti per materia, "lo stato dell'arte dei lavori di manutenzione e di riqualificazione dell'ippodromo, come sono ripartite le risorse erogate dalla Regione Sardegna, se nel programma di questa amministrazione c'è l'intenzione di rendere l'ippodromo Pinna finalmente competitivo per le gare nazionali e internazionali e se è in progetto uno studio con gli operatori del settore per poter inserire all'interno dell'ippodromo attività commerciale settore ippico e non solo".
Articolando la sua risposta l'assessore Puggioni ha ricordato che "l'ippodromo Pinna è stato assegnato alla Società ippica sassarese" e che "in virtù di questo la Società ippica sassarese ha utilizzato questo spazio in maniera gratuita per tantissimi anni finché non c'è stata una lunga causa che alla fine ha stabilito che la Società aveva diritto di restare in quella struttura, ma il Comune di Sassari aveva il diritto di ricevere in cambio dell'utilizzo di quella struttura e quindi di quella concessione un canone di affitto. Una cosa che si è risolta nel 2018."
"Sono stati riconosciuti anche i canoni precedenti", continua Puggioni, "quindi c'è stata un'avvertenza in base alla quale si è riconosciuto ciò che la società ippica aveva fatto per quella struttura così da ridurre il debito nei confronti dell'amministrazione comunale. Parliamo di una somma pari a 112 mila euro. Da quel momento in poi sono invece sono rimasti alcuni canoni da pagare per cui c'è in corso un piano di ammortizzazione di quei canoni precedenti. Detto questo però la concessione è interamente in mano alla struttura, alla società ippica sassarese."
Puggioni spiega che "in data 27 giugno, poco prima della gara quindi, i giudici di gara hanno ritenuto il campo di gara non idoneo per eccesso di calura e siccità", ricordando che, per provare a risolvere il problema, l'ippodromo aveva chiesto aiuto all'amministrazione comunale che "ha mandato anche le autobotti, ciò nonostante le riserve del pozzo non sono risultate sufficienti per ripristinare in maniera adeguata il campo di gara."
"Il problema che si è verificato non è un problema legato a incuria o a qualcos'altro", chiosa Puggioni, "perché il campo di gara è stato usato tranquillamente e senza nessun problema a maggio durante la cavalcata sarda dove si sono svolte le pariglie senza nessun tipo di problema e anche lì ci sono stati tutti i controlli che dovevano essere."
Come spiega quindi l'assessore ai Lavori pubblici, Salvatore Sanna relativamente al finanziamento di 300mila euro ricevuti dalla Regione, "siamo stati informati a fine del 2024 dalla Ras che avremmo ricevuto l'importo per svolgere dei lavori presso l'ippodromo Pinna, quindi l'importo è stato vincolato all'utilizzo presso la struttura."
E spiega ancora che "su un finanziamento di questa entità, 300.000 euro, parliamo circa mediamente di lavori effettivi che si svolgeranno pari a 200.000 euro, perché l'amministrazione paga l'iva, un'iva piena. Parliamo di circa 45.000 euro di iva, la restante parte fa parte del lavoro, di ingegneria quindi della progettazione."
A chiudere gli intervernti dell'amministrazione è il sindaco di Sassari, Giuseppe Mascia, che ribadisce come si stia rispettando l'accordo tra le parti, "la Società ippica sta lavorando bene, è venuta fuori da tantissimi anni problematici, e come hanno chiarito gli assessori quel finanziamento non riguarda la società ippica ma riguarda una gestione che sarà in capo al Comune. Ora, è capitato un fatto che è comunque eccezionale e non ha riguardato semplicemente la società ippica. Gli eventi siccitosi di questa portata hanno colpito diversi ambiti."
Nella replica finale il consigliere Pedoni propone un maggior dialogo anche con con la stessa Società ippica sassarese, "magari costituendo una commissione congiunta, perché ne va in interesse di tutti, dell'immagine della città. Dobbiamo essere protagonisti come città, mettere in campo tutto ciò che serve perché quell'impianto possa essere veramente un'eccellenza e che sia anche un occasione di sviluppo e di rilancio, non solo per il settore, ma anche per la città."