Gioco, Cardia (Acadi): 'Prevenzione, non misure parziali e inefficaci'
In audizione alle commissioni del Consiglio Lombardia, Cardia (Acadi) chiede politiche attive di prevenzione sul territorio per contrastare davvero il gioco patologico e il riordino nazionale.
Scritto da redazione
Geronimo Cardia
"È vero che la legge regionale prende atto di un problema reale, ma per noi è sufficiente anche un solo caso affinché il legislatore intervenga. Non importa se i casi sono tanti o pochi: basta una persona in difficoltà per agire. Tuttavia, le misure adottate – distanziometri e limiti orari – hanno colpito solo due delle 33 tipologie di gioco pubblico, producendo uno spostamento del problema, più che una sua risoluzione.”
A sottolinearlo è l'avvocato Geronimo Cardia, presidente di Acadi, in occasione dell’audizione congiunta delle commissioni Attività produttive e Sostenibilità sociale del consiglio regionale della Lombardia, tenutasi alla fine della scorsa settimana.
“I dati lo dimostrano chiaramente: a fronte di una riduzione del gioco tramite apparecchi di 2 miliardi rispetto al 2015, si è registrato un aumento di oltre 3 miliardi per le altre forme di gioco, in particolare l'online. In Lombardia, il gioco online è cresciuto del 380 percento, mentre quello tramite apparecchi è diminuito di oltre 140 milioni”, rimarca Cardia. “Misure parziali, come i 100 metri di distanza dai luoghi sensibili o le fasce orarie limitate solo agli apparecchi, non sono sufficienti e non dissuadono realmente. È ora di superare questo approccio sterile e investire in vere politiche attive di prevenzione sul territorio: formazione degli operatori, messaggi educativi nelle scuole, strumenti come il registro di autoesclusione e tecnologie innovative che aiutino a intercettare situazioni a rischio”.
Ma, puntualizza il presidente di Acadi, “per fare tutto questo servono risorse. Le gare per le concessioni devono essere sbloccate: senza nuove concessioni, non ci sono investimenti. Occorre uscire dallo stallo e lavorare con serietà al tavolo tecnico. Chiediamo inoltre un osservatorio indipendente che valuti non solo cosa si può fare, ma anche ciò che è stato fatto finora, con la partecipazione delle rappresentanze degli operatori e degli utenti, per costruire insieme un sistema più efficace e sostenibile”, evidenzia, anche alla luce dell'ennesima richiesta di rinvio del riordino del gioco fisico chiesto dalla Conferenza delle Regioni.
Cardia quindi conclude: “Desidero infine sollevare la questione secondo cui, per valutare con precisione l'entità del problema in esame, è necessario che gli studi sanitari relativi alle persone prese in carico evidenzino chiaramente sia l’eventuale comorbilità con altre forme di dipendenza, sia – nell’ambito del disturbo da gioco d’azzardo – quali siano le specifiche tipologie di gioco, territoriali o online, che hanno causato la dipendenza riscontrata. I dati sanitari regionali attualmente disponibili, infatti, non sembrano fornire direttamente queste informazioni, che sarebbero invece fondamentali per valutare l’efficacia delle misure adottate”.
Il video dell'audizione di Geronimo Cardia.