In Aula alla Camera, nella seduta di oggi, 14 luglio, prende il via l'esame del disegno di legge n. 2384-A, avente ad oggetto Modifiche alla legge 9 agosto 2023, n. 111, recante delega al Governo per la riforma fiscale, con la partecipazione della sottosegretaria al ministero dell'Economia, Lucia Albano.
La relatrice, Mariangela Matera (FdI), ricorda che il disegno di legge, che consta di un solo articolo, reca una serie di disposizioni volte a modificare in più punti la citata legge delega n. 111 del 2023, e specificamente al settore del gioco spiega che "il comma 1, lettera b-bis), inserito in sede referente, modifica il principio di delega di cui al n. 1 dell'articolo 15, comma 2, lettera a), della citata legge n. 111, sostituendo il principio della diminuzione dei limiti di giocata e vincita con il criterio di revisione dei predetti limiti, al fine di consentire al Governo di rendere più elastico il sistema dei limiti di giocata e vincita, nonché il principio di cui alla lettera m) del medesimo articolo 15, al fine di consentire al Governo di dettare una disciplina organica e più efficace delle sanzioni penali e amministrative per le violazioni concernenti tutto il mondo giochi e non solo, come invece previsto dal testo vigente, quello a distanza."
Relativemente ai tempi la stessa relatrice ricorda la sua proposta emendativa, presentata e approvata in sede referente, dopo la quale è stato modificato l'articolo 1 "prorogando il termine di scadenza della delega per l'attuazione della riforma fiscale da 24 a 36 mesi, decorrenti dalla data di entrata in vigore della citata legge n. 111, quindi al 29 agosto 2026, e il termine di scadenza per la predisposizione di decreti legislativi integrativi e correttivi al 29 agosto 2028".
LE PRIME FASI DEL DIBATTITO - Dopo la relazione tra i primi interventi a citare il mondo del gioco c'è quello di Guerino Testa (FdI) che ricorda come "l'introduzione di tale normativa, approvata circa due anni fa, ha rappresentato e rappresenta tutt'oggi una delle più importanti riforme strutturali approvate dal Governo Meloni; una riforma attesa da tantissimi anni, circa 50, che gli operatori del settore, delle imprese, i contribuenti e i professionisti aspettavano con grandissima ansia."
Ricorda quindi, Testa, riprendendo la relazione di Matera, come le modifica introdotte in tema di limiti di giocata e vincita, sostituite dal criterio di revisione "al fine di consentire al Governo di dettare una disciplina organica più efficace delle sanzioni penali e amministrative per le violazioni concernente tutto il mondo dei giochi e non solo, come invece previsto dal testo vigente, quello a distanza."
L'OPPOSIZIONE: "GIOCO COME BANCOMAT" - La prima voce critica è quella di Claudio Michele Stefanizzi (Pd-Idp), secondo il quale "il Governo chiede più tempo non per fare un lavoro di cesello, di miglioramento generale, ma per iniziare ad occuparsi oggi, adesso, a tre anni da quando è al Governo, di fronti che ha completamente ignorato."
In merito al gioco Stefanizzi sottolinea come il provvedimento in esame "riscrive i principi guida sui giochi pubblici. Su quest'ultimo punto la delega originaria imponeva di diminuire i limiti di giocata e di vincita per tutelare i soggetti vulnerabili. Oggi la maggioranza sostituisce quel verbo con una nebulosa revisione, spalancando - temiamo - la porta a un possibile aumento delle puntate massime e al contestuale ampliamento dei punti vendita."
E aggiunge che le misure in ambito di gioco pubblico sono "un colpo di spugna all'articolo 32 della Costituzione e alle raccomandazioni che, solo poche ore fa, l'Istituto superiore di sanità ha ulteriormente ribadito rispetto al gioco patologico. In Commissione il Partito Democratico ha presentato emendamenti per ripristinare il limite restrittivo, per ridurre i punti fisici e per destinare in modo vincolante il gettito aggiuntivo alle Asl che combattono una battaglia impari contro le patologie da gioco. Questi emendamenti sono stati, ça va sans dire, tutti bloccati e sono segno di un Governo che continua a vedere il gioco d'azzardo come un interessante Bancomat e non come un fenomeno sociale da attenzionare e regolamentare."
Annuncia quindi Stefanizzi che, anche per questi motivi, "il gruppo del Partito democratico voterà convintamente contro."
Chiudendo quindi la discussione sulle linee generali il presidente, Giorgio Mulè (FI), rinvia la discussione alla prossima seduta, in programma già nella giornata di domani.