Corte tributaria Firenze: 'Imposta unica da calcolare su ricavi del bookmaker'
La Corte tributaria di Firenze statuisce che l'imposta unica va calcolata sui ricavi dell'attività del bookmaker, il commento dell'avvocato Daniela Agnello.
Scritto da Redazione
La Corte di giustizia tributaria di Firenze, con sentenza depositata il 26 maggio 2025, ribadisce che l’imposta unica è dovuta anche nel caso di scommesse raccolte al di fuori del sistema concessorio e statuisce che il parametro di riferimento non è il volume della raccolta ma il margine effettivo, nel rispetto del principio costituzionale della effettiva capacità contributiva, costituzionalmente garantito. La Corte ha accolto il ricorso dello Studio Legale Agnello che difende l’operatore estero Stanleybet in materia di imposta unica sulle scommesse.
La Corte testualmente dispone che “il punto dirimente ai fini del decidere è però che l’entrata in vigore della L. 208/2015 ha ridefinito la base imponibile su cui calcolare l’imposta, trasformandola da imposta indiretta in imposta diretta e indicando come parametro quantitativo di riferimento non più il volume della raccolta ma il margine effettivo ricavi meno vincite, che rispetta il principio generale contenuto anche nella nostra Costituzione cioè in base alla effettiva capacità contributiva”.
E ancora “Sulla base della normativa introdotta a decorrere dall’anno di imposta 2016, il criterio di determinazione dell’imposta, che vale per tutti i soggetti tenuti al versamento della stessa, indipendentemente dalla intervenuta o meno regolarizzazione della loro attività, è quello parametrato al margine e non al volume della raccolta, e anche la Circolare dell'Adm sul caso non opera alcuna distinzione fra categorie di soggetti”.
La Corte aggiunge che “anche non disponendo della documentazione di riferimento è possibile ricorrere alle modalità di ricostruzione induttiva dei volumi di raccolta e anche delle vincite, facendo riferimento al dato medio di raccolta e di vincite realizzato nell’anno precedente nel territorio della provincia di riferimento”.
L’avvocato Daniela Agnello dopo l’emissione della sentenza dichiara: “La sentenza si aggiunge alle numerose pronunce emesse negli ultimi mesi in favore del bookmaker che vuole pagare le imposte calcolate secondo la legge in vigore mentre l’ufficio pretende il triplo delle imposte con sanzioni sino al 240% e non accetta le proposte di conciliazioni depositate nelle controversie pendenti. Si auspica ancora una volta la definizione bonaria del contenzioso pendente con evidente risparmio di risorse pubbliche e private”.