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Imposta unica scommesse, Cgt Bergamo ribadisce: 'Ctd non tenuti a versarla'

14 luglio 2025 - 10:04

Anche il giudice tributario di Bergamo ribadisce che i titolari dei centri trasmissione dati non sono tenuti al versamento dell’imposta unica sulle scommesse. Il commento dell'avvocato Daniela Agnello.

Scritto da Redazione
©  Pxhere

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I Centri trasmissione dati non sono tenuti al versamento dell’imposta unica sulle scommesse a far data dal 2016.

La conferma arriva dalla sentenza con cui la Corte di giustizia tributaria di Bergamo ha accolto il ricorso presentato dall'operatore di gioco Stanleybet, difeso dallo Studio legale Agnello.

La Corte, si legge in un comunicato diramato dai legali, “ha riconosciuto che a seguito delle modifiche introdotte dalla legge di Stabilità (L.208/2015), l’unico soggetto passivo dell’imposta è il bookmaker estero, mentre i Ctd – privi di concessione ma operanti in forza del diritto eurounitario – non sono soggetti al tributo.

In netto contrasto, dunque, con quanto sostenuto dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, che aveva ricostruito l’imponibile su base forfettaria applicando aliquote massime e un criterio di presunzione fondato sulla raccolta provinciale, la Corte ha stabilito che l’imposta va calcolata esclusivamente sulla differenza tra somme giocate e vincite pagate, nella misura del 18 percento per la raccolta fisica, senza alcuna rilevanza se l’attività dei Ctd sia stata o meno regolarizzata.

Invero, nel solco dell’orientamento già consolidato presso la Cgt di II grado per la Lombardia e dell’Umbria, è oramai acquisito che il nuovo criterio di determinazione sul margine 'vale per tutti i soggetti tenuti al versamento dell’imposta, indipendentemente dalla intervenuta o meno regolarizzazione della loro attività e anche la circolare Adm n. 9766/2016 non opera alcuna distinzione fra categorie di soggetti'.

La Corte ha inoltre dato atto che Stanleybet si è sempre dichiarata disponibile a versare quanto dovuto secondo i criteri normativi corretti e nel rispetto del principio di capacità contributiva”.

Pronto il commento dell'avvocato Agnello sul punto: “Il quadro giurisprudenziale si sta finalmente assestando su un orientamento più coerente e in linea con i principi costituzionali e comunitari. Stanleybet presenta proposte conciliative e chiede ripetutamente incontri con le direzioni periferiche dell’ente regolatore. L’amministrazione dovrà prendere atto che non è più accettabile proseguire nell’attività accertativa non rispettosa della voluntas legis. Il legislatore in materia di imposta unica tiene conto della raccolta delle scommesse in Italia ed equipara tutti gli operatori del settore senza differenziare soggetti concessionari e non concessionari”.

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