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Raccolta scommesse, Tar Calabria: 'Niente licenza se si frequentano pregiudicati'

11 luglio 2025 - 10:20

Il Tar Calabria ribadisce un concetto già espresso da altri tribunali amministrativi: la licenza per la raccolta di scommesse viene concessa solo se viene provata la 'buona condotta'.

Scritto da Fm
Tar Calabria  © Comune Catanzaro - Sito ufficiale

Tar Calabria © Comune Catanzaro - Sito ufficiale

Non si può aspirare ad ottenere l'autorizzazione alla licenza per l’esercizio di raccolta scommesse se si frequentano abitualmente pregiudicati.

Nella sostanza, questo è il principio seguito dal Tar Calabria nella sentenza con cui respinge il ricorso presentato da una società per l'annullamento del decreto della Questura di Vibo Valentia con il quale è stata rigettata l'istanza tesa ad ottenere la licenza di Pubblica sicurezza per la raccolta scommesse ai sensi dell'articolo 88 del Tulps.


I giudici amministrativi chiariscono: “Il provvedimento oggetto di giudizio si fonda sulla esistenza di numerosissimi controlli, nell’ambito dei quali il legale rappresentante della società istante è stato trovato in compagnia di soggetti controindicati, in quanto gravati da precedenti penali anche molto gravi e, in alcuni casi, relativi proprio all’ambito del giuoco e delle scommesse. Al riguardo, la ricorrente, pur non disconoscendo l’esistenza di tali controlli, tenta di ridimensionarne il rilievo, rilevando il legale rappresentante la propria estraneità ai reati commessi dai soggetti pregiudicati coi quali si è accompagnato e osservando che, in alcuni casi, i reati sono stati commessi da questi ultimi in epoca successiva al controllo.”

Nulla conta che, come evidenziato dalla ricorrente, che “l’attività, prima della cessione di azienda in proprio favore”, fosse “già munita di licenza rilasciata ad altro soggetto e che, in favore di questa, il proprio legale rappresentante, rispetto al quale si sono appuntati i rilievi ostativi della Questura, già svolgeva 'funzioni attive, essendo stato officiato quale rappresentante/preposto, a seguito di apposito provvedimento della stessa Questura di Vibo Valentia'”.

 

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