Camera, interrogazione M5S: 'Limiti più stringenti per videogame e minori'
In un'interrogazione al ministro della Salute, Filippo Scerra (M5S) esprime le sue preoccupazioni per la 'crescita di casi di disagio mentale' nei giovani per uso pervasivo di device, social e videogame.
Scritto da Dd
Filippo Scerra (M5S) - Foto tratta dal profilo Facebook del deputato Filippo Scerra
"Richiedere all’istituto superiore della sanità una ricognizione sul numero di casi riguardanti i bambini dai 2 anni fino ai ragazzi di 16 anni che hanno presentato disturbi e patologie fisiche e psichiche collegate all’uso precoce e all’abuso di dispositivi elettronici e, allo stesso tempo, il numero dei ricoveri o degli interventi sanitari richiesti ai reparti di Neuropsichiatrie infantile e adolescenziali (Npia) nella fascia di età fino ai 17 anni dal 2010 a 2024."
Questo il focus dell'interrogazione (la numero 4-05527) che il deputato Filippo Scerra (M5S) ha presentato ieri alla Camera rivolta al ministro della Salute Orazio Schillaci.
L'Abbate sottolinea come "da anni ormai pediatri e psichiatri italiani stanno evidenziando i rischi prodotti dall’utilizzo sempre più frequente di cellulari/smartphone e videogiochi da parte di minori di fascia di età sempre più giovane" esprimendo preoccupazione anche per il fatto che "la Società italiana di pediatria si era espressa con un documento ufficiale sull’uso dei media device (cellulare, smartphone, tablet, pc eccetera) nei bambini da 0 a 8 anni di età, diramando alcune linee guida e indicando come rapportarsi con i figli già in tenera età in merito. Le linee guida prevedono già delle regole di utilizzo, sancendone il divieto prima dei due anni; il tema, visto il quadro delineato, merita una grande attenzione dei decisori politici, proprio perché a rischio è la crescita serena delle nuove generazioni che rappresentano il futuro di questo Paese. In generale sembra che l’ingresso molto pervasivo nella vita dei giovani dei device e dei social in tutto il mondo occidentale, stando alle analisi diversi studiosi abbia generato una crescita di casi di disagio mentale".
Per questo L'Abbate chiede al ministro se non valuti opportuno richiedere all’istituto superiore della sanità una ricognizione sul numero di casi riguardanti i bambini che hanno presentato disturbi e patologie, e "in particolare, richiedere il numero di utenti per fascia di età, genere dei pazienti, tassi di prevalenza grezza e standardizzata per 100 residenti (0-17 anni), diagnosi."