"In generale, abbiamo un consumatore che è un po' preoccupato, si sta trattenendo un po' e ha davvero bisogno di essere spinto con il concetto di valore per il loro dollaro di gioco".
Lo ha detto Max Piscatella, analista dell'industria videoludica della società Circana, della quale è anche direttore esecutivo, commentando l'ultima analisi presentata dalla sua azienda nel corso dell’evento The Game Business Live, realizzato dal portale Thegamebusiness.
"L’economia statunitense sta affrontando una serie di sfide macroeconomiche che stanno influenzando direttamente il comportamento d'acquisto dei consumatori", la spiegazione di Piscatella, che ha quindi snocciolato una serie di dati.
Ad aprile 2025, i prezzi medi sono aumentati del 2,3 percento rispetto all’anno precedente. Le voci che pesano di più sui bilanci familiari sono quelle relative a utenze domestiche (+15,7 percento), assicurazione auto (+5,4 percento) e costi delle abitazioni (+4 percento), ma è il costo del cibo la principale preoccupazione: il 63 percento dei consumatori si dice “estremamente preoccupato” per l’aumento dei prezzi alimentari. Solo il 4 percento non mostra alcuna preoccupazione.
Come risultato, le persone stanno tagliando le spese ritenute superflue, come quelle per lo svago e il divertimento. Il 44 percento ha dichiarato di ridurre gli acquisti non essenziali, tra cui videogiochi e abbonamenti digitali. Il 55 percento cerca offerte e sconti, mentre il 62 percento controlla con maggiore attenzione le proprie spese.
I NUMERI DEL SETTORE VIDEOLUDICO - Inizialmente Circana prevedeva una crescita del 4,3 percento nel 2025 per il mercato videoludico statunitense, trainata dall’atteso lancio di Grand Theft Auto VI. Tuttavia, l’agenzia ha rivisto al ribasso le stime: il fatturato dovrebbe toccare i 56,5 miliardi di dollari, segnando un calo del 4,7 percento rispetto al 2024, il livello più basso dal 2019.
TIMORI DI RECESSIONE E INCERTEZZA SUI DAZI - Il 80 percento dei consumatori esprime preoccupazione per una possibile recessione imminente. In parallelo, l’introduzione di dazi su prodotti importati, tra cui hardware per videogiochi, sta generando confusione. Le opinioni sui dazi sono instabili: A gennaio 2025, il 35 percento degli intervistati non sapeva cosa fosse un dazio, già a marzo la consapevolezza, e la contrarietà nei confronti di questa forma di protezionismo, sono aumentate, con un saldo negativo del 6 percento.
Ad aprile, dopo numerose dichiarazioni pubbliche, si è passati a un saldo negativo del 1,1 percento. Il 69 percento crede che i dazi porteranno a un aumento dei prezzi.
ABBONAMENTI IN CONTRO TENDENZA - Nonostante le difficoltà, c’è un segnale positivo che sembra andare in contro tendenza: il mercato degli abbonamenti videoludici infatti è in ripresa. Dopo una fase di stagnazione post-pandemica, servizi come Game Pass stanno tornando a crescere, con un aumento continuo registrato in febbraio, marzo e aprile. Questo trend potrebbe essere legato sia a nuove uscite di contenuti, sia alla ricerca di soluzioni più convenienti.
“Le persone amano ancora i videogiochi,” conclude Piscatella, “ma vogliono sentirsi sicure che il valore del loro denaro sia rispettato. Che si tratti di giochi da 80 dollari, abbonamenti o free-to-play, il concetto di valore è centrale.”