Leggo, non con stupore, che al Casinò di Campione d’Italia si è verificata una rissa tra giocatori cinesi.
Chiaramente non intendo allargarmi nel discorso all’intero territorio comunale in quanto non lo conosco, almeno quello attuale. Quindi non posso soffermarmi sulla casa da gioco non senza rammentare che. la comunicazione al direttore generale che ricordavano fatti simili risalenti al 2024, non ha prodotto alcun risultato sul tema di avviare un confronto strutturato sul tema sicurezza; così mi è dato leggere sull’articolo in data 7 luglio di gioconews.
Prima di proseguire riporto quanto ho letto sempre su gioconews nell’articolo “Campione 2000: Casinò, più manutenzione e potenziare controllo del territorio”.
Per quanto riguarda il Casinò: “anzitutto speriamo di uscire dal concordato nel migliore dei modi per ripartire con soluzioni strategiche anche con nuove partnerschip del settore, come nel passato, così da garantire ai cittadini e ai giovani il lavoro e al paese il Casinò che tutta Europa si aspetta”.
Non continuo a riportare l’intervista perché, come dicevo, mi permetto una brevissima e personale riflessione su quanto mi è dato conoscere del periodo ante chiusura e posteriore alla stessa, con una considerazione del piano concordatario con particolare riguardo ai proventi di slot machine.
Il programma accennato comporta un rilevantissimo incremento dei proventi appena annotati. Prima del luglio 2018 l’incidenza dei ricavi dei giochi elettronici era molto elevata ma il totale dei ricavi, come si può rilevare dalle quote di mercato riscontrabili in internet sul sito dei controllori comunali al Casinò municipale di Sanremo affinché il lettore li possa agevolmente controllare, permetteva una gestione meno problematica.
I proventi attuali non mi risultano in linea con le previsioni che il rammentato piano indicava e una gestione purtroppo, sempre a mio avviso, che non è semplificata. Forse c’è necessità di incrementare l’offerta, cosa che sarebbe possibile tranquillamente con lo spazio da destinare al gioco ma le presenze sembrano, al momento, non essere adatte ad una simile previsione. Probabilmente la posizione geografica risente della concorrenza di Mendrisio più che di Lugano, e il migliore di due casinò ed è allo stesso tempo il più comodo per il bacino di utenza.
Non si può negare che con i tornei di poker si incentiva il lavoro e l’occupazione dell’indotto ma molto meno per la casa da gioco mentre, soltanto con una frequentazione di qualità si può sperare di incrementare i ricavi tanto da sopportare i maggiori costi per servizi, per il personale; in altre parole i costi di produzione.
Ma non è solamente l’incremento dell’offerta che dovrebbe impegnare la crescita dei proventi, la ricerca della qualità del gioco consente anche la diversificazione dei componenti del valore della produzione tramite i cosiddetti proventi accessori.
2017, totale proventi 91.150277, slot 64.145.136, quota mercato 31,91%, presenze 572.351; 2016 82.823.086, 66.383.524, 31,71%, 711.406; 2015 95.037.361, 64.798.346, 31,89%, 721.768: 2014 90.568.463, 60.780.815. 30,50%, 727.386.
Lascio al lettore l’incarico di ricercare i dati del 2022, 2023 e 2024 che purtroppo non sono in mio possesso, allo scopo di predisporre una comparazione aggiornata.
Il mercato dell’azzardo autorizzato reperibile al sito indicato permette, ritengo, di considerare la situazione attuale nel migliore dei modi possibili che. se del caso, possono essere incrementati dai bilanci e relativi allegati.
Mi rendo conto di aver con il presente, probabilmente incentivato una ricerca che la mia curiosità ha iniziato e con quanto a mia disposizione ho potuto pensare; chiaramente trattasi di una visione limitata con i pochi elementi che, anche a ragion veduta, non mi permettono altro e, sicuramente, di non aver la verità in tasca.