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Secondo processo Casinò e Comune Campione: rinvii a giudizio, ma anche una condanna e un proscioglimento

17 luglio 2025 - 15:04

Nel secondo giorno di udienza preliminare al Tribunale di Como del secondo processo sulla gestione del Casinò e del Comune di Campione d'Italia dal 2013 al 2018, nel dispositivo del giudice prevale la complessità della vicenda.

Scritto da Dd
Foto tratta dalla pagina di Wikipedia dedicata al Casinò di Campione

Foto tratta dalla pagina di Wikipedia dedicata al Casinò di Campione

Una condanna, un proscioglimento e quattordici rinvii a giudizio per tutti gli altri imputati. Si chiude così, in tribunale a Como, la seconda delle due giornate di udienza preliminare del secondo processo sulla gestione del Casinò e del Comune di Campione d'Italia dal 2013 al 2018.

Ma è solo l'ennesimo capitolo, il prossimo si scriverà con la nuova udienza, fissata per il 23 aprile del 2026, della vicenda legata alla gestione del Comune e del Casinò di Campione d'Italia dal 2013 al 2018, in seguito alla quale è stata avviata una indagine per accertare eventuali responsabilità da parte di sedici imputati per l'essere poi arrivati al dissesto del Comune e alla dichiarazione di fallimento (poi revocata) del secondo, questo appunto dopo la revoca del fallimento che ha portato a una diversa qualificazione di alcuni reati ipotizzati in caso di fallimento.

Nell'udienza del 9 ottobre 2024 scorso sia il Comune che il Casinò avevano chiesto di costituirsi parte civile, richieste accolte dal tribunale comasco che aveva invece respinto la richiesta del Casinò che il Comune fosse considerato responsabile civile. Casinò e Comune non si sono tuttavia costituiti parte civile nei confronti della Banca popolare di Sondrio a seguito di una transazione di 24 milioni di euro di cui 6 milioni in contanti versati in parti uguali a Casinò e Comune

Al termine dell'udienza di stamani, 17 luglio, con le istanze delle difese, il Giudice dell'udienza preliminare dispone il rinvio a giudizio per tutti gli imputati a parte uno (prosciolto, ma si trattava di un funzionario della Banca popolare di Sondrio con ruolo non certo apicale), mentre dispone una sola condanna, a 2 anni, con la condizionale (l'imputato, in questo caso, aveva chiesto il rito abbreviato, evitando quindi il dibattimento).

Alla fine ha prevalso, probabilmente, la complessità della vicenda, con il Gup che segue le richieste del pubblico ministero, Antonia Pavan, che aveva chiesto un proscioglimento, mentre sull'unico condannato pesava un'accusa di bancarotta per distrazione.

In questo secondo processo, lo ricordiamo, si ipotizzavano diverse tipologie di bancarotta, dissipazione e distrazione fondi a carico di 16 imputati (lo stesso numero del primo processo, ma non si sovrappongono se non in parte) alle quali era stato notificato l'avviso di conclusioni delle stesse.

Il rinvio a giudizio per tutti gli altri imputati dà così il via al vero e proprio processo che dovrà quindi chiudere la vicenda, anche per gli altri, con una condanna o assoluzione. I quattordici rinviati a giudizio sono tutti amministratori comunicali e amministratori del casinò, l'udienza è stata fissata per il prossimo aprile, tra oltre nove mesi.

Nell'udienza di ieri, 16 luglio, le difese sono state chiamate a rispondere dell'accusa centrale mossa agli amministratori a fondamento dell'intero procedimento: quella di aver agito con patrimonio netto negativo per più esercizi, sopravvalutando gli asset a bilancio (bancarotta da falso in bilancio) e quindi protraendo indebitamente l'attività. Gli avvocati hanno confutato l'accusa delle curatrici fallimentari, rilevando come la denuncia di quest'ultime sia legata ad un fallimento considerato "inesistente" e quindi di una denuncia che pertanto non deve essere presente nel fascicolo, anche sotto il profilo formale.

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