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Gestione casinò, tra autonomia ed equilibrio economico

23 giugno 2025 - 09:31

L'analista di gaming Mauro Natta esamina le necessità di un gestore di un casinò, cui deve essere garantita autonomia e la possibilità di raggiungere l'equilibrio economico e finanziario.

Scritto da Mauro Natta
Foto di Patrick Fore su Unsplash

Foto di Patrick Fore su Unsplash

Il capitolo più difficile per tantissimi motivi in un contratto di concessione al privato per la gestione di una casa da gioco è, a mio parere e non sono il solo a sostenerlo, garantire al gestore l’autonomia e l’equilibrio economico – finanziario.

Inizio dalla considerazione principe del quantum che il gestore si impegna contrattualmente a versare all’ente pubblico concedente e proprietario. Il che non può non rappresentare l’unica soluzione possibile, sempre che non si debba costruire il casinò ex novo con l’onere di concessione corrisposto in altri termini, sempre di natura economica e non si può negare che si è già verificato.

In ogni caso non può negarsi, stante la natura giuridica delle entrate derivanti all’ente pubblico concedente, il diritto – dovere di quest’ultimo soggetto di controllare la regolarità del gioco e, di conseguenza, degli incassi sui quali verrà conteggiato il quantum in parola.

Sicuramente l’ente pubblico, anche perché tutte le gestioni sono  temporaneamente affidate in concessione a società a capitale pubblico, potrà usufruire della completa documentazione atta a stabilire un punto di partenza in occasione della discussione mirata a trattare del quantum.

Logicamente attraverso i bilanci potrà fornire alla controparte ogni documentazione eventualmente richiesta ma, la parte più rilevante, dovrebbe essere rappresentata dall’intervallo tra lo stabilito, a mio parere temporaneo, e la revisione dello stesso. 

Ritornando al controllo citato in precedenza si deve ammettere che tutte le modalità saranno stabilite dal concedente con i relativi obblighi in capo al concessionario secondo una normativa in contratto.

Chiaramente il concessionario potrà gestire tramite l’ organizzazione del lavoro e il controllo della stessa e della relativa produzione come meglio crede e ritiene opportuno salvo, per mio conto, il fornire al concedente gli elementi di valutazione che riterrà opportuno chiedere nelle condizioni contrattuali.

Come ho già accennato in precedenza, la differenza tra le due tipologie di gestione consiste, a mio avviso, nel fatto che l’imprenditore privato può rischiare di più in quello che d’altra parte è la sua principale caratteristica volta maggiormente a una programmazione dell’investimento nel medio periodo e pur sempre con uno speciale, ma appunto differente, riguardo al ritorno dell’investimento.

A questo punto, se la scelta politica è stata per la concessione al privato, non rimane che prevedere, a ragion veduta e con la dimostrazione pratica, una metodologia adatta a dimostrare la regolarità del gioco e degli incassi sui quali dovrà calcolarsi la tassa di concessione.

Merita rimarcare che la rilevanza del controllo sulla regolarità del gioco,  specie in un momento di comprensibile incertezza economica e finanziaria, è la qualità della casa da gioco che il cliente un tempo denominato vip cerca per la propria frequentazione. 

Cosa cerca il citato cliente? Poterne trovare altri alla pari come succedeva una volta con le gare di chemin de fer,  insieme alla grande professionalità che un personale attento alle esigenze del giocatore non pensa ad altro se non alla prestazione di un servizio qualitativamente apprezzabile ed apprezzato nell’interesse di tutti gli aventi causa: il concedente per le entrate tributarie che ne derivano, il concessionario per il suo impegno finanziario e i dipendenti diretti e indirettamente interessati tramite l’occupazione meritevole di una considerazione particolare, in tema di turismo. Stante la rilevanza di detta attività nel prodotto interno lordo, pare che l’argomento in parola non sia di poco conto.

Non può omettersi la motivazione per la quale la casa da gioco è stata concessa con provvedimenti legislativi molti anni or sono.

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