Era ampiamente nell'aria e, a dirla tutta, Gioconews.it aveva espresso il suo scetticismo fin dalle prime dichiarazioni trionfalististiche del tipo “è fatta!”, a gennaio di quest'anno.
Il governo thailandese ha infatti approvato il ritiro del provvedimento denominato "Entertainment Complex Bill", che avrebbe dovuto legalizzare l'attività dei casinò e dei resort nel Paese.
Grazie a questa decisione, il disegno di legge non dovrà più essere ritirato dall'esame della Camera dei Rappresentanti, la camera bassa del parlamento nazionale, un passaggio che si prevedeva avrebbe avuto luogo formalmente oggi 9 luglio.
L'agenzia di stampa The Nation riporta che Jirayu Huangsap, portavoce dell'ufficio del primo ministro, ha affermato che il governo ha approvato la richiesta di ritiro presentata dal ministero delle Finanze.
Anche il vice ministro delle Finanze Julapun Amornvivat ha affermato che la decisione è stata influenzata da vari fattori, tra cui cambiamenti in diverse posizioni ministeriali: “Sebbene personalmente mi senta dispiaciuto, poiché il ritardo potrebbe far perdere alla Thailandia l'opportunità di ristrutturare il turismo, credo che quando il disegno di legge verrà riconsiderato, verrà approvato".
Riferendosi all'attuale governo di coalizione, che vede il partito Pheu Thai, influenzato dalla famiglia Shinawatra, come elemento chiave, ha aggiunge: "Il governo detiene già la maggioranza in parlamento e non ho sentito di alcun partito di coalizione che si opponga o intenda votare contro" il provvedimento.
La sospensione, annunciata il 1° luglio, di Paetongtarn Shinawatra dalla carica di primo ministro del governo di coalizione thailandese è stata un fattore determinante nei problemi del disegno di legge, secondo diversi commentatori intervistati da GgrAsia.
La sospensione della Shinawatra è seguita alle polemiche su una telefonata di giugno con Hun Sen, ex primo ministro della Cambogia, successivamente trapelata.
Il ministro degli Interni Phumtham Wechayachai ha assunto l'incarico di primo ministro ad interim il 3 luglio.
Il governo thailandese era stato inoltre colpito dalla decisione, presa a metà giugno, del Partito Bhumjaithai – il secondo gruppo più numeroso della coalizione dopo Pheu Thai – di ritirarsi dall'amministrazione, citando la telefonata trapelata come fattore. L'uscita di Bhumjaithai ha ridotto la maggioranza della coalizione in parlamento.