“I dati fino a maggio del 2025 purtroppo confermano un trend negativo. Abbiamo una perdita di raccolta di circa il 5 percento, che si traduce in una perdita dell'Erario per circa il 6 percento.Purtroppo il decreto sul riordino del gioco fisico previsto dalla delega fiscale, non verrà attuato nel periodo previsto, si è fermato, non per colpa del regolatore. Come ho avuto modo di dire, come ormai è noto, abbiamo terminato il nostro lavoro, già da tempo, e lo abbiamo consegnato al gabinetto del ministro, così come doveva essere fatto. Riteniamo che sia un lavoro che vada incontro alle esigenze del mercato, alle esigenze degli operatori rispondendo a tutti quanti i dettami della legge delega. Credo che si sia fermato per un problema semplicemente finanziario legato alla richiesta, che conosciamo tutti, delle Regioni, di compartecipazione al gettito del gioco. Un punto che non so se sia stato affrontato con una politica, ma sicuramente non è stato risolto. Quindi credo che anche per questo sia venuta l'iniziativa di promulgare il timing della delega fiscale ad agosto del 2026."
È Mario Lollobrigida, direttore Giochi dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, a parlare di riordino del gioco nell'ambito del convegno “Il futuro dell'intrattenimento: mercato, regole e innovazione”, organizzato da As.Tro Confindustria Sit, sezione Concessionari di rete, oggi, 17 luglio, a Roma.
Proprio il giorno dopo del via libera dell'Aula della Camera dei deputati al disegno di legge che estende da 24 a 36 mesi la delega al Governo per l’attuazione della riforma fiscale, quindi facendo slittare anche l'atteso riordino del gioco fisico.
Lollobrigida quindi rimarca: “Noi, in relazione a questa proposta di legge abbiamo dato la nostra valutazione, abbiamo detto formalmente che questa iniziativa blocca la riforma del settore, che invece per alcuni casi, in generale, per alcuni casi ancora di più, è necessario porre in essere.
Il comparto che soffre particolarmente è quello degli apparecchi da intrattenimento, per due fattori fondamentali: l'incertezza sul territorio, sulla possibilità di offerta, perché senza regole certe purtroppo assistiamo ancora oggi a interventi più o meno invasivi da parte delle Regioni, degli Enti locali, in termini di orari, in termini di distanza, anche supportati e alimentati da un'informazione non rispondente al vero, dati di raccolta confusi con quelli di spesa, dati inesatti sul territorio, associazioni e forze politiche che attaccano in maniera scorretta l'operato dell'Agenzia e del Governo. Quindi un'informazione che supporta anche interventi sbagliati sul territorio da parte degli Enti locali. In tutte le sedi in cui abbiamo avuto modo di poter esprimere il nostro parere tecnico noi abbiamo detto che è necessario procedere al riordino nel più breve tempo possibile”.
L'auspicio, quindi, è che "si possa intervenire sul gioco nella prossima legge di Bilancio in modo da poter attuare le norme di riordino già all'inizio del 2026".