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Giochiamo.AI presenta Playsafe, il tool che predice il gioco problematico

22 luglio 2025 - 15:27

Non solo cura e alert ma anche prevenzione e predizione delle situazioni a rischio per il gioco patologico grazie a Playsafe di Giochiamo.AI, strumento indispensabile nel riordino dell’igaming.

Scritto da Redazione
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Il gioco responsabile è al centro delle politiche del regolatore italiano dell’industria dell’intrattenimento e anche dei concessionari che stanno partecipando al bando di gara del riordino dell’igaming. Un altro driver di sviluppo ormai entrato nei processi delle società di gioco pubblico è senz’altro l’Intelligenza Artificiale. C’è chi, però, già stava lavorando da tempo su questa direttrice e ha un algoritmo proprietario già funzionante e con percentuali altissime di efficacia sull’azione diretta sui giocatori.

Parliamo di Giochiamo.AI, una software house basata proprio sull’intelligenza artificiale. Niccolò Caramatti, manager con 15 anni di esperienza nel settore dal lancio del poker online in Bwin ai daily fantasy sport, racconta la sua nuova avventura in questa nuova frontiera tecnologica: “Tutti parlano di AI ma la nostra realtà opera già da tempo nel mondo del gaming e ha sviluppato ulteriormente le sue caratteristiche sulle spinte normative del riordino del gioco online. Adesso Giochiamo.AI, grazie all’algoritmo Playsafe è in grado di predire se un player può rientrare in un comportamento di gioco patologico con percentuali di efficacia che vanno dal 79.5 all’83.5%. Percentuali altissime per un tool molto utile per qualsiasi concessionario che vuole gestire le situazioni di gioco patologico in modo etico”. 

Playsafe, software e algoritmo proprietario, è stato elaborato dalla società che ha investito in questo progetto. Lo strumento in questione clusterizza i giocatori esistenti oltre a quelli considerati a rischio e consente di prendere delle decisioni e fare delle azioni per tutelare i player e arginare eventuali devianze verso il gioco patologico. “Il software si integra alla perfezione coi sistemi Crm delle concessionarie e l’operatore può decidere autonomamente quali azioni prendere, o mirate e dirette a limitare gli utenti considerati a rischio o inviare messaggi di qualsiasi tipo - prosegue Caramatti - Playsafe si può automatizzare ma sotto scelta e input del concessionario che sceglierà la sua strategia per la cura e la tutela dei giocatori”. 

 

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Ma il tool non agisce solo quando il giocatore matura profili di rischio: “L’algoritmo riesce a predire quando il player può diventare problematico quindi previene prima di curare. Se lo strumento viene utilizzato in modo corretto si può salvare il giocatore e impedirgli di entrare in fasi critiche.”

Come detto, l’algoritmo è di proprietà ed è frutto di studi molto accurati e approfonditi: “Il sistema agisce attraverso reti neurali per elaborare il calcolo e dietro c’è un lavoro di dipartimenti scientifici universitari coi quali abbiamo stretto delle partnership sia per la parte psicologica che per quella gestionale. Un algoritmo creato esclusivamente da noi e unico nel suo genere”. 

Abbiamo affrontato molto spesso questi temi ma come si comunica col giocatore? “Essendo direttamente inserito nel Crm il cliente può scegliere come customizzare Playsafe sulla base della sua strategia aziendale ed etica l’azione da intraprendere. Si possono inviare mail informative sui rischi o sui centri di cura, si possono mandare alert o svolgere azioni ancora più profonde sulle operazioni del giocatore. Ma è fondamentale ribadire che si tratta di uno strumento completo a disposizione del concessionario. C’è chi avrà un compliance office strutturato che lo personalizzerà a fondo e chi ha una struttura aziendale più snella e si affiderà alle automazioni”. 

Una statistica interessante sui primi casi empirici dice che un giocatore su tre che entra in zona rischio prima o poi si autoesclude o chiude il conto gioco e gli altri player lo faranno nel giro di 2 o 3 mesi. Ovviamente possono rivolgersi ad altri ma se tutti adottassero questi sistemi chi ha problemi potrebbe trarne davvero beneficio. Almeno per la dipendenza da gioco che, come riportano molti studi, non è mai isolata e si associa ad altre problematiche. 

Lo strumento esiste già ed è pronto, come sta entrando sul mercato? “Abbiamo registrato tantissimo interesse di aziende che hanno visto la demo e provato il tool. Il bando di gara del riordino del gioco online obbliga le aziende ad avere questi strumenti e Giochiamo.AI è chiavi in mano e già in grado di agire sui conti gioco delle società di igaming dot it”, ha concluso Caramatti. 

Per informazioni info@giochiamo.ai

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