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Ige 2025: ‘Gaming e sostenibilità, dalle aziende all’esperienza di Adm’

10 aprile 2025 - 10:39

All’Italian Gaming Expo & Conference si parla di gaming sostenibile partendo dagli aspetti generali legati alle imprese fino all’esperienza di Adm.

Scritto da Cc
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Roma – Quello della sostenibilità è un argomento di grande attualità in un settore così variegato come quello gaming. Un tema, dunque, che diventa centrale anche all’Italian Gaming Expo & Conference nel corso della tavola rotonda “Gaming sostenibile: oltre il discorso, verso la pratica” che si svolge oggi 10 aprile presso il Salone delle Fontane. A moderare e a dare il via ai lavori di questo panel ricco di personalità è Stella Teodonio, public affairs associate Comin & Partners che introduce gli ospiti.

Prima di mettere a fuoco il concetto di sostenibilità nel settore del gioco, la tavola rotonda si apre con l’intervento di Patrizio Graziani, adjunct professor of sustainable entrepreneurship Sapienza Università di Roma, che analizza il tema della sostenibilità partendo da una visione generale dell’argomento:

“Ci siamo soffermati su un modello di sostenibilità dominato da due estremismi. Da un lato abbiamo una visione ideologica ambientale e buonista dove l’Esg non erano il mezzo ma il fine dell’impresa. Dall’altra parte il mainstream di queste tematiche ha portato a una ipertrofia normativa che ha reso la sostenibilità quasi un tema di adempimento”.

Queste due derive oggi mostrano il loro limite alla luce anche della congiuntura politica.” Per questo motivo secondo Graziani è fondamentale considerare la sostenibilità “da un punto di vista vero e pensare a una creazione di valore nel lungo termine”.

Marzia Mastrogiacomo, Esg, sustainability & transformation senior advisor nel suo intervento spiega come stanno reagendo le aziende partendo dal presupposto che questi temi prima si chiamavano “responsabilità sociali ed erano appannaggio di pochi. Il vero cambio oggi è che temi di sostenibilità sono diventati strategici per le aziende che ne hanno colto il potenziale. Da un lato c’è stato uno sviluppo normativo che ha le ha portate a misurarsi su queste tematiche, dall’altro c’è stata l’opportunità di coglierne il potenziale e rivedere il modello di business per creare un vantaggio competitivo”.

Mastrogiacomo sottolinea anche che “le aziende sono le uniche istituzioni capaci di essere etiche e competenti perché l’amministrazione considerata a volte non sempre preparata e le Ngo sono considerate etiche ma poco competenti”. Tuttavia le aziende che si sono mosse in maniera strategica “hanno sviluppato modelli di innovazione del prodotto che incorporano il tema della sostenibilità come vantaggio competitivo. Le priorità e la definizione di piani adeguati hanno fatto sì che queste aziende hanno creato programmi di sostenibilità importanti.”

Federica Bosco, sustainability specialist di Almaviva racconta invece l’esperienza della sua azienda: “Siamo un importante gruppo italiano con una forte presenza global e ci occupiamo di digitalizzare i settori cruciali e importanti per diversi Paesi. La storia di Almaviva sulla sostenibilità ha radici profonde e lo abbiamo reso un fattore valoriale”. La sostenibilità è infatti “un fattore che ci caratterizza e caratterizza le attività che portiamo avanti.”

In un secondo giro di interventi Graziani prende la parola analizzando anche il mercato del gioco: “In questo settore è necessario un approccio top down e il sistema delle concessioni insieme alla filiera devono avere approccio finalizzato alla sostenibilità perché questo dà una spinta propulsiva molto più dell’adempimento”.

A prendere la parola per ultima è Elisabetta Poso, direttore ufficio Adi dell’Agenzia delle dogane e monopoli che focalizza il suo intervento sul comparto del gioco: “Nelle nuove gare di quest’anno, che riguardano il lotto, il gioco a distanza e speriamo presto anche il comparto fisico, i partecipanti sono obbligati a inserire specifiche misure di sostenibilità sociale, ambientale e di governance; dobbiamo tenere conto di questa previsione normativa e lo faremo per i giochi e per le gare. Come amministrazione regolatrice dei giochi abbiamo posto il tema della sostenibilità sociale e ambientale, tanto che nelle concessioni odierne e in quelle passate già avevamo individuato prescrizioni legate ai temi della responsabilità sociale”.

L’Agenzia – prosegue Elisabetta Poso – offre delle linee guida per i piani di sviluppo che devono portare avanti le società concessionarie. Queste ultime negli ultimi dieci anni si sono orientate sulla responsabilità sociale nel gioco”. Inoltre i concessionari hanno svolto “attività di studio e hanno portato avanti iniziative di sperimentazione su misure di sostegno per giocatori con patologie”.

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