skin

Ige 2025: 'Nuove norme e nuove frontiere per i pagamenti nel gioco italiano'

09 aprile 2025 - 12:50

Quali saranno le nuove frontiere per i pagamenti nel gioco italiano? Un argomento di grande attualità analizzato nel corso dell'Italian Gaming Expo & Conference 2025.

Scritto da Cc
ige-2025-strumenti-digitali.jpg

Roma - Quello dei metodi di pagamento è uno dei temi di grande attualità che in questo periodo ruota attorno al mondo del gaming e non solo. All'Italian Gaming Expo & Conference nella giornata del 9 aprile si fa il punto della situazione su questo argomento nel corso della tavola rotonda: "Nuove norme e nuove frontiere per i pagamenti nel gioco italiano". A moderare è Ivano Asaro, head of innovative payments oservatory, Osservatori digital innovation del Politecnico di Milano che introduce i lavori sottolineando i risultati dell’ultima ricerca della Bce (Banca centrale europea) sui pagamenti online della Bce relativi al 2023.

"I dati - spiega Asaro - dicono che a livello di transazioni con carta siamo 24esimi in Europa. Tuttavia la notizia positiva è che a livello di crescita nel 2023 eravamo sesti, motivo per cui pensiamo di scalare posizioni nei prossimi anni. I dati del 2024 ci danno una crescita del 15 percento che è decisamente maggiore rispetto alla media europea che si attesta intorno al 7 percento. Pertanto possiamo dire che stiamo facendo diversi passi avanti nei pagamenti digitali, basta pensare che nel 2023 i pagamenti in contanti rappresentavano il 43 percento a fronte del 41 percento dfell'online, ma nel 2024 c’è stato il sorpasso da parte del digitale.”

Subito dopo a prendere la parola è Fabrizio Bergamaschi, Svp Gaming global multichannel Nuvei che aggiunge: “Rispetto all’Europa in Italia c’è una prevalenza di pagamenti con carte di tipo Ewallet e paypall, mentre nel resto d’Europa utilizzano di più strumenti di pagamento alternativi. La cosa che sta succedendo è che sono nati strumenti di pagamenti e prelievo che permettono l’identificazione del cliente. In sintesi mentre prima si veniva pagati solo in contanti, ora sono nati strumenti che fanno capire chi è l’intestatario del conto, cosa che viene chiesta in molto paesi ed è applicato da molti regolatori senza però badare all’aspetto tecnico. Per quanto riguarda pagamenti del gaming, dunque, si va incontro alle esigenze del regolatore. In Italia ci sono gli strumenti alternativi ma non c’è’ uno strumento di pagamento veramente alternativo alle carte di credito, il che vuol dire che siamo indietro rispetto ad altri stati”.

Raffaele Gnazzi, Ceo di Admiral Pay aggiunge che il momento di transazione “dura da parecchio tempo, dall’introduzione del gioco online e con il divieto di pubblicità del 2017, gli operatori si sono trovati nella posizione di dare un servizio senza pubblicizzarlo, motivo per cui c’è stato un forte ancoraggio nei punti vendita. La grande accelerazione dell’online si è vista con il covid perché il gaming ha subito chiusure per due anni e il giocato si è trasferito nell’online per poi riequilibrarsi successivamente. Per questo si è dovuti andare incontro alle esigenze degli utenti e noi abbiamo offerto soluzioni diverse e abbiamo creato il Wallet che è un convertitore di denaro contane in digitale

Domenica Trodella, Ceo Fintexa parte analizzando la posizione dell’azienda: “Abbiamo la fortuna di essere neutrali perché offriamo solo della tecnologica; per questo abbiamo una visione a 360 gradi dei sistemi di pagamenti digitali che ci fa capire le nuove tendenze. Il digitale sta andando sempre più avanti e senza dubbio il covid ha accelerato questi cambiamenti in maniera pesante. Le nuove generazioni usano al 90 percento strumenti digitali e sicuramente i nuovi prodotti sul mercato daranno ulteriore spinta al pagamento digitale, cosa che avverrà anche nel mondo del gioco. Si prospetta un avvicinamento dei giocatori a utilizzare questi sistemi cosa a cui stiamo arrivando in maniera naturale. Ma non dobbiamo dimenticare che è il consumatore che alla fine scegli cosa usare”.

Adriano Trusso, Cco di OnShop infine aggiunge: “I dati confermano che ancora ci sta un 42 percento di pagamenti in contane, ricordiamo che siamo in Italia e i parametri sono diversi da altri paesi. Quello che manca in Italia nelle vecchie generazioni è un po’ di alfabetizzazione digitale. Oggi abbiamo l’obbiettivo di aiutare le persone che trovano una barriera verso il mondo digitale per portarli a utilizzare qualche sistema in linea con quello che si usa nel mercato. Il cliente vuole prima di tutto fiducia e deve trovare al momento dell’acquisto la soluzione di pagamento più in linea con le sue esigenze. L’integrazione di soluzioni alternative porta sicuro ad un aumento del transato”.

 

Altri articoli su

Ti interessa questo argomento?
Registrati all’area riservata e segui i tuoi tag preferiti. Accederai all’elenco di tutti i nuovi articoli che usciranno legati a questi tag.

Articoli correlati