Una nuova interrogazione presentata alla Camera dal Partito democratico interpella il ministero dell'Economia e delle Finanze in merito ai "dati relativi al contributo all’Erario 2023 e 2024 delle singole tipologie di gioco fisico e a distanza con particolare riferimento alla suddivisione fra apparecchi Awp e terminali Vlt".
A presentarla, con un testo simile a due precedenti interrogazioni presentate nei mesi scorsi sempre sullo stesso tema, sono stati i deputati Pd Virginio Merola e Stefano Vaccari, che nella premessa fanno un riferimento ai bilanci consuntivi 2023 e 2024 pubblicati dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, secondo i quali "il volume complessivo delle somme giocate è stato di 147,71 miliardi di euro nel 2023, con un incremento dell’8,52 per cento rispetto il 2022, e di 157,45 miliardi nel 2024, con un aumento del 6,59 per cento".Come asseriscono i rappresentanti del Partito democratico "i dati attualmente disponibili, tuttavia, risultano meno dettagliati di quelli presentati nel cosiddetto 'libro blu' (ultimo dei quali riferito al 2022). Le informazioni fornite sono relative al solo contributo all’erario, suddivise per tipologia di gioco a livello nazionale senza distinzione tra Awp e Vlt, ora incluse nella generica voce 'apparecchi da intrattenimento'; sarebbe invece utile ripristinare questo contributo informativo."
Un elemento di novità rispetto all'ultima interrogazione sui dati gioco presentata da Merola e Vaccari è costituita dalla sentenza n. 104 del 10 luglio 2025 della Corte costituzionale, che ha dichiarato l’illegittimità dell’articolo 7, comma 3-quater, del cosiddetto decreto Balduzzi del 2012, annullando il divieto di mettere a disposizione nei pubblici esercizi apparecchiature per l’accesso al gioco online e la relativa sanzione di ventimila euro.
"La disposizione", ricordano gli interroganti, "vietava la messa a disposizione di apparecchiature che consentono l’accesso al gioco sia legale che illegale, ossia praticato al di fuori della rete dei concessionari o dei soggetti autorizzati interessando allo stesso modo sia la destinazione occasionale delle apparecchiature al gioco (come negli internet point), sia quella esclusiva e permanente; secondo quanto stabilito, tale misura pur perseguendo la legittima e meritevole finalità di contrastare la ludopatia, è viziata da irragionevolezza e difetto di proporzionalità che incide sulla libertà di esercizio d’impresa".
Secondo Merola e Vaccari "si è così creato un vuoto normativo che il legislatore dovrà colmare con urgenza, come indicato dalla stessa Corte, invocando 'l’adozione di ulteriori e idonee misure di contrasto della ludopatia' per evitare il paradosso che si sanzioni un esercente per aver offerto giochi tradizionali come il biliardino in assenza di autorizzazioni amministrative ma si consenta l’uso di terminali per il gioco online."
Come notano i due deputati "nel contrasto alla ludopatia, va ricordato che è stato istituito nel 2019 il Registro unico degli autoesclusi (Rua). L’autoesclusione è valida per tutti i concessionari del gioco a distanza, ma non si applica ai punti di gioco fisici: un soggetto autoescluso può quindi ancora giocare nelle sale da gioco e nei casinò."
Per questo, nell'interrogazione, Merola e Vaccari chiedono al ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, oltre ai dati dati del contributo del gioco all’Erario 2023 e 2024, anche "quali iniziative normative intenda intraprendere, per quanto di competenza, per contrastare il gioco patologico ed i danni ad esso collegati per la salute pubblica, garantendo il rispetto dei valori dettati dall’articolo 32 della Costituzione che definisce la salute come diritto sociale inalienabile del cittadino"
L'interrogazione chiede, in particolare, di ristabilile "il principio dell’allontanamento dai luoghi sensibili e dagli orari della vita quotidiana della pratica del gioco d’azzardo anche tramite, un provvedimento dell’Agenzia per distinguere l’utilizzo ordinario dei terminali rispetto all’utilizzo per l’accesso a piattaforme di scommesse o casinò digitali" e di estendere "l’efficacia dell’autoesclusione dal gioco prevista dal Rua anche ai punti fisici quali casinò e sale da gioco a tal fine anche prevedendo l’implementazione di dispositivi che, attraverso la verifica della tessera sanitaria dell’utente, controllino se il soggetto sia iscritto al citato Rua, nonché la maggiore età al fine di consentirne ovvero negarne l’accesso ai citati apparecchi da gioco."