All'indomani delle elezioni amministrative andate in scena il 25 e 26 maggio in diversi comuni italiani, ci sono due risultati netti e definitivi: la vittoria dei candidati sindaco di centrosinistra a Genova e a Ravenna, con risvolti ancora da decifrare ma vagamente prevedibili per il comparto del gioco.
A Genova ad affermarsi al primo turno è stata Silvia Salis, in rappresentanza della coalizione del campo progressista frutto dell'accordo fra il centrosinistra e il Movimento 5 stelle, con il 51,48 percento dei voti. Dietro di lei il candidato del centrodestra Pietro Piciocchi, che ha incassato il 44,20 percento delle preferenze.
Il gioco con vincita in denaro è stato nominato spesso durante la campagna elettorale di Salis, che ha partecipato ad un convegno sulle patologie legate ad esso organizzato da Alleanza Verdi Sinistra a Genova, con la partecipazione delle associazioni Libera e Mettiamoci in gioco, alla fine di marzo.
Un incontro dal quale è emersa la necessità di un aggiornamento del regolamento comunale sul gioco varato nel 2012, fra i primi d'Italia, perché nel frattempo le abitudini di gioco sono cambiate. Ma non solo. I presenti hanno infatti auspicato una presa di posizione del Comune affinché faccia pressione sulla Regione Liguria per l'attuazione della legge in materia anche per le “nuove aperture” sospesa dalla Giunta Toti nel 2018 in attesa del riordino nazionale del settore, che, come noto, non è ancora arrivato.
Nel corso del convegno di marzo Salis ha ribadito che non si possono ignorare i disagi dei cittadini, che “tutte le dipendenze provocano marginalità sociale, disperazione e un ulteriore impoverimento del tessuto sociale” e che “la sindaca è responsabile, è garante della salute dei cittadini. La salute è un tema anche trasversale e seppure è vero che ci sono normative nazionali o regionali, è anche vero che – lo vediamo sulla nostra pelle, da anni – l’indicazione politica in un Comune è fondamentale per gestire i processi all’interno della città. È ovvio che dobbiamo contrastare le norme che non ci piacciono, nel rispetto delle istituzioni, chiaramente, ma noi non possiamo pensare che siete tutto indifferente l’orientamento culturale, sociale e politico che ha la macchina comunale e che ha la città.”
Sicuramente il dibattito sul contrasto al gioco patologico a Genova non finirà qui.
L'altra città in cui la coalizione formata da centrosinistra e Movimento cinque stelle si è affermata al primo turno è Ravenna, dove a spuntarla su altri sei candidati è stato Alessandro Barattoni.
Barattoni ha ottenuto il 58,15 percento dei voti. Seguono Nicola Grandi (Fratelli d’Italia e Forza Italia)al 25,05 percento, poi Alvaro Ancisi (Lega) al 6,47 percento
In campagna elettorale Barattoni ha proposto la costituzione di un “assessorato unico per gli ambiti della Sanità e del sociale” per una visione integrata fondamentale per “affrontare meglio le prossime sfide legate alla longevità, alla fragilità e alla territorialità”, e con un passaggio in tema di cura e prevenzione del gioco patologico.
Per il neo sindaco di Ravenna “serve un nuovo modello di sanità territoriale, capace di portare le cure là dove le persone vivono: nelle case, nei quartieri, nelle scuole. Occorre restituire centralità al sistema pubblico, garantire livelli essenziali di assistenza omogenei, potenziare l'assistenza sul territorio e nelle strutture intermedie, sostenere gli operatori e le professioni sanitarie e sociali, ridurre le disuguaglianze di accesso. Tra le proposte intendiamo potenziare l'assistenza domiciliare, i centri diurni, nuove forme di coabitazione sociale, punti unici di accesso e sportelli sociali che sappiano ascoltare, orientare e accompagnare. Aggiungo infine che valorizzeremo la funzione degli sportelli esistenti, con particolare attenzione al gioco d'azzardo patologico e alla giustizia riparativa, perchè una città giusta si misura da come tratta chi è più fragile".
Sarà necessario il ballottaggio in calendario domenica 8 e lunedì 9 giugno (insieme ai Referendum) per definire i nuovi sindaci di Matera e Taranto.
Concluso lo scrutinio per del primo turno, a Matera Roberto Cifarelli (coalizione riformista) ha conquistato il 43,52 percento delle preferenze mentre Antonio Nicoletti (centrodestra) il 36, 98 percento. Probabilmente a spostare l'ago della bilancia sarà l'elettorato dell’ex sindaco Domenico Bennardi (Movimento 5 Stelle) che ha registrato l’8,33 percento dei voti.
A Taranto invece sarà Piero Bitetti del centrosinistra ad andare al ballottaggio con Francesco Tacente, espressione di un'area civica sostenuta anche dalla Lega. A scrutino terminato Bitetti ha ottenuto il 37,39 percento dei voti contro il 26,14 percento di Tacente.